Nuovo alt dei colossi ICT a Obama: no a crittografia light per motivi di sicurezza

Ancora un duro monito da parte dei colossi dell’ICT verso l’amministrazione Obama contro l’imposizione di nuove politiche che andrebbero a indebolirebbe i sistemi di cifratura sempre più sofisticati con cui i colossi proteggono la privacy dei consumatori.

In una dura lettera al presidente Barack Obama, come riporta Reuter, due associazioni di categoria che rappresentano le principali società di software e hardware, scrivono: “Siamo contrari a qualsiasi azione politica o misure che minerebbero la crittografia come strumento disponibile ed efficace.” Si tratta della Industry Council Information Technology e Software e Information Industry Association che rappresentano i giganti tech, tra cui Apple, Google, Facebook, IBM e Microsoft: insieme hanno lanciato l’ultimo monito, in ordine di tempo, per quella che potrebbe essere una lunga battaglia contro l’accesso del governo agli smartphone e altri dispositivi digitali dei consumatori per motivi di sicurezza.

Non si tratta di una azione nuova: a maggio una cordata di 150 aziende tech ma anche organizzazioni della società civile avevano indirizzato, sempre al Presidente Obama, una missiva in cui si ribadivano due concetti: “La crittografia forte è la pietra angolare della sicurezza della moderna economia dell’informazione“ e “le agenzia governative dovrebbero sostenere pienamente e non compromettere gli sforzi fatti per creare uno standard di crittografia unico”. In buona sostanza un “no” forte e chiaro alla possibilità che il Governo metta in campo norme che obbligherebbero i colossi a lasciare “backdoor” di accesso ai device dei clienti. Con rischi per la privacy e per l’accesso a potenziali hacker.

Anche in questa nuova lettera le rivendicazioni sono le stesse: all’invito che l‘amministrazione Obama ha rivolto alle big proprio sul tema del lasciare spazi di ingresso in caso di necessità, trova un netto rifiuto: la fiducia dei consumatori nei prodotti e servizi digitali è una componente essenziale che permette la continua crescita economica del mercato online. Di conseguenza, vi esortiamo a non perseguire alcuna politica o proposta che obblighi o incoraggino le aziende a indebolire queste tecnologie, tra cui l’indebolimento della crittografia o la creazione di work-around” per aggirare la sicurezza dei sistemi crittografici stessi.
La lettera è stata inviata, riporta Reuter, anche al direttore dell’FBI James Comey, Segretario alla Sicurezza Nazionale Jeh Johnson, e al procuratore generale Loretta Lynch. 

 

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