«Non basta che ci sia l’acqua perché ci sia vita».
«Eh sì, ci vuole una Ceres» – verrebbe da dire!
I nostri eroi hanno colpito ancora. Giovedì 23 luglio, un «pianeta gemello» della Terra anni luce di distanza fa la sua comparsa e sconvolge il mondo. In anteprima mondiale la NASA diffonde – non sul proprio sito, ma su Instagram, si noti! Ne riparleremo – la foto di Kepler452b. E Ceres che fa? Il 24 mattina subito rilancia la notizia su Facebook vestendola col proprio marchio, “brandizzandola”, profilandola secondo gli interessi del suo network. “Notiziandola” dunque a propria volta, secondo i principi del Real-Time Marketing e Newsjacking di cui già abbiamo parlato. «Siamo contenti che abbiano scoperto un pianeta gemello ma invitiamo la NASA alla prudenza», dicono da Ceres su Facebook. E la rete impazza.
Altro marchio, musica non dissimile. Barilla: «A 1400 anni luce da casa, c’è casa», con hashtag #kepler452. Successo in tono minore – «Ve la giocate con Ceres, dura lotta davvero», commenta un utente – ma comunque fa scuola. Specie dopo l’infelice uscita su famiglie e gay di qualche tempo fa, costata parecchio al marchio in termini d’immagine.
Ecco di nuovo in opera la tattica dell’instant marketing: la notizia come leva di promozione. Una comunicazione coinvolgente e proattiva, non pianificata, spiazzante e per ciò proficua, ove il brand si mette in gioco con testa e cuore per “divertire responsabilmente” il cliente. Quel Real-Time Marketing che è una delle «4R» costituenti le tattiche decisive della strategia di un social media marketing mirante al ROI:
- Real-Time Marketing, Newsjacking;
- Real-Time social-caring;
- Ruvida ironia;
- «80/20 Rule», «regola dell’80/20» di Paretiana memoria – già evocata la scorsa settimana e su cui oggi, per debito di spiegazione, spendiamo come promesso qualche parola in più. Che significa dunque e come si articola?
La “nostra” regola dell’80/20 è quella “norma”, quel principio secondo cui deve declinarsi la distribuzione dei contenuti strategicamente creati di un intelligente social media marketing:
- 40%: Entertainment;
- 40%: How-To;
- 20%: Self-Promotion.
Per un 40%, insomma, diverti i tuoi contatti, i tuoi amici in rete: con quiz, indovinelli, test, contenuti emozionali. Largo al gioco: come i bambini nella fase non a caso detta di «ricreazione», che nessuno si azzarda a chiamare sciocchi, purché tutto sia fatto con la testa. Per un altro 40%, poi, aiutali e informali: condividendo notizie utili, d’interesse, attualità – che servono in quanto ti servono, ti interessano. O ancora informazioni di servizio: spiegazioni, istruzioni per l’uso, tutorial, tangibilmente vantaggiosi per chi legge. E per il residuo 20%? Parla di te. Ci mancherebbe che tu non possa farlo, se davvero sei amico del cliente: con la classica brand communication, comunicazione d’offerta. Senza eccedere o annoiare: giusto nei minuti residui della “mezz’ora virtuale” che vi siete concessi per due chiacchiere e un caffè.
Nelle 4 R di una tattica così declinata, si sviluppa la strategia di una comunicazione online che può portare davvero a incrementare il business. È quella che già altrove – nel mio recente intervento a eMetrics Summit Milan 2015 – ho definito la «strategia del KRAC»: motivata e ispirata a principi – anch’essi quattro – sintetizzabili in un «K-R-A-C», sui quali torneremo a breve ma che, già così, si lasciano intuire in sintesi come una «bomba», un detonatore di energie positive, che fa esplodere una crisi da cui però – come ogni cambiamento o trasformazione ben affrontati – non possono che nascere opportunità ben più fertili e ricche.
«Che stai dicendo?», si chiederà ancora una volta qualcuno.
Ok, procediamo step by step.
Guardiamo nel concreto altri esempi: che lascino magari trasparire in filigrana le prime luci sul «KRAC» cui si è accennato.
Un caso tipo? Honda. Occasione: il lancio del «primo sistema di aspirapolvere integrato all’interno di un’automobile».
I fatti: un giorno, dall’account Twitter di Honda, partono tutt’a un tratto una serie di tweet ironici indirizzati a marchi di merendine, biscotti, prodotti vari che si usano in auto e spesso vanno a sporcarne i sedili. «Tempi duri per voi d’ora in poi!», recitano più o meno i cinguettii. «La nostra nuova aspirapolvere vi darà filo da torcere». Non meno pronti e perspicaci i brand chiamati in causa: che subito rispondono a tono.
Oreo, ça va sans dire, prima su tutti. Alla nota compagnia di cookies super golosi, potenziali vittime dell’aspirapolvere killer, era in effetti stata indirizzata una bella freccia d’ironico veleno: «Caro @Oreo, niente di personale, semplicemente non ci piacciono le tue briciole sui sedili». Precisando che il mitico «Odyssey HondaVAC» è disponibile già incorporato. «Ora vogliamo la risposta di Oreo!», incita la rete. Subito accontentata: «Ehi, @Honda. La prossima volta, prova a succhiare qualcosa della tua taglia! #MegaStuf», rispondono gli amati cookies. Allegando in foto un biscotto decisamente troppo grande per essere risucchiato e spazzato via dall’aspirapolvere. Non ce la possono fare insomma, vien da dire! Ma loro, da Honda, sempre più graffianti: «.@Oreo Abbiamo già citato le impostazioni di #MegaStuf?», mostrando in foto come l’aspirapolvere sia in grado di risucchiare tutto, ma proprio tutto.
Hellmann’s non è da meno: «Ehi @Honda – i nostri sandwich bacon, lattuga e pomodoro – mmm… sono così deliziosi! Non ne resta neanche una briciola da spazzar via! #ooosnap #couldntresist». «Vorrà dire allora – replicano loro – che le risucchieremo direttamente dalle mani della gente @Hellmanns». E vai di foto con aspirapolvere che si pappa in un sol boccone il sandwich.
Potremmo citare decine di altri dialoghi. Come quello con @Eat24, app di successo negli States per ordinare cene direttamente a casa, cui Honda twitta: «Ahi, l’ustione @Eat24. Suona come un sacco di @Pepto», dove Pepto è un medicinale contro bruciore di stomaco e disturbi gastro-intestinali e, non a caso, si allega foto con aspirapolvere mangiafuoco che spazza via persino le fiamme da cattiva digestione. O ancora quello con WONKA, un marchio di dolciumi di proprietà della multinazionale Nestlé, al cui account Twitter Honda cinguetta: «Spiacenti Nerds, vita di m… per voi d’ora in poi se cadete sul mio piano», con Wonka che subito risponde: «I Nerds Wonka sono troppo deliziosi per non resistere anche sul pavimento! Sorry, HondaVAC non ha speranza». E il dialogo continua.
Intanto però: che ci portiamo a casa?
- Un approfondimento del Real-Time Marketing nel suo ruolo decisivo, nei suoi tratti principali – il suo «chi, cosa, quando, dove, perché» – e nelle sue forme espressive;
- Un’overview sulle «altre tattiche» da metter in gioco col Real-Time Marketing nelle attività online del brand – le «4 R»;
- Nuovi case study che mostrano come funzionano in pratica certe idee, tutt’altro che astratte;
- Una prima luce sulla strategia sottesa alla tattica delle 4 R: il «KRAC».
Che cos’è questa “misteriosa” strategia? Da che nascono insomma certe decisioni, certi driver di comportamento delle aziende su social? E soprattutto, ancora, portano al ROI – sempre che si sappia davvero che significa oggi?
Abbiate pazienza. To be continued… Con un caso fresco fresco. Che potrebbe anche esservi sfuggito.
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