Apple Pay è ora disponibile in due milioni di store fisici: come riporta Fortune, l’annuncio del colosso di Cupertino mette in evidenza come il mobile payment stia diventando un sistema sempre più diffuso tra i consumatori; si tratta ormai di un’alternativa valida al pagamento in contanti e alla carta di credito tradizionale e sta cominciando ad essere di uso comune, specialmente negli Stati Uniti.
Introdotto nel 2014, Apple Pay è un servizio di pagamento via mobile basato su tecnologia N.F.C. (Near Field Communication): un sistema basato sulla prossimità per il quale se due dispositivi che posseggono l’N.F.C. entrano in contatto creano una rete peer to peer per scambiarsi dati e informazioni. Questo è esattamente quello che accade avvicinando i nuovi Iphone (e i nuovi wereable “Iwatch”) ad un POS, comunicando i dati di fatturazione e tutto ciò che serve per effettuare una transazione istantanea.
Anche Starbucks ha recentemente annunciato che inizierà ad accettare Apple Pay, ma non è l’unica: diverse società si stanno aprendo al servizio di mobile payment di Apple, Come Best Buy, Rite Aid, Dunkin ‘Donuts e Kohl. Tim Cook aveva prefissato come obiettivo per la fine del 2015 il raggiungimento di 1,5 milioni di store, ma adesso siamo già a quota 2 milioni: numeri che superano le aspettative della stessa società e che proietta il 2016 come l’anno in cui sarà possibile vedere un’adozione di ampio respiro.
Il colosso, tuttavia, non ha ancora rilasciato alcuna informazione ufficiale riguardo il numero di persone che hanno effettivamente utilizzato Apple Pay ed è quindi difficile sapere se l’adozione da parte dei consumatori stia effettivamente crescendo o meno: quello che è certo è che il servizio sta diventando gradualmente disponibile in molti paesi, come la Cina, dove la società di Cupertino ha infatti dichiarato che lancerà il suo servizio all’inizio del 2016, entrando in concorrenza diretta con i suoi competitor orientali Alibaba e Tencent (su questo, Apple ha anche precisato che sarà in partnership con la banca principale del paese, l’istituto di credito UnionPay, consorzio dello stato che in Cina detiene il monopolio su tutte le carte emesse e usate).
Il mondo del mobile payment è comunque molto competitivo e anche Google ha recentemente lanciato un servizio simile chiamato Android Pay; sul campo di gioco è presente anche l’ormai rivale storico (dal punto di vista tecnologico) di Apple, Samsung, che ha lanciato Samsung Pay, collaborando con MasterCard per esportare il servizio anche nel nostro continente.
Foto di Kelvinsong – CC BY 3.0.
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