#RassegnaDelSabato: quali sono le notizie più importanti della settimana?

Nella nostra rassegna del sabato riportiamo diverse cose di rilievo accadute: a partire dall’appoggio ufficiale dell’Unione Europea alla digitalizzazione delle industrie, passando per il taglio dei posti di lavoro da parte di Intel, per il nuovo accordo stretto tra Cisco e Hyundai per lo sviluppo delle Connected Car fino ad arrivare al nuovo cambio nel newsfeed di Facebook. Ecco il dettaglio di quanto emerso, partendo proprio da quanto è successo con l’UE sull’Industry 4.0.

La Commissione europea ha presentato un pacchetto di misure per sostenere e collegare le iniziative nazionali per la digitalizzazione dell’industria e dei servizi connessi in tutti i settori e per stimolare gli investimenti attraverso reti e partenariati strategici, che dovrebbero mobilitare più di 50 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati a sostegno della digitalizzazione dell’industria. “La rivoluzione industriale dei nostri giorni – afferma Andrus Ansip, Vicepresidente della Commissione e Commissario responsabile per il Mercato unico digitale – è digitale. È necessario sviluppare a un livello adeguato tecnologie come il cloud computing, la scienza basata sui dati (data-driven) e l’internet delle cose affinché possano realizzare appieno il loro potenziale. Dato che le imprese mirano a espandersi nel mercato unico, anche i servizi pubblici online dovrebbero rispondere alle esigenze odierne ed essere quindi digitali, aperti e transfrontalieri fin dalla progettazione”.

Ansip Twitter

A questa buona notizia, ne fa subito seguito un’altra specificamente per il nostro paese: nel 2015 la crescita dell’E-Commerce in Italia è più che raddoppiata rispetto l’anno precedente, arrivando al 19%, e raggiungendo un fatturato di quasi 29 miliardi di euro. Questo è quanto emerge dalla decima edizione della ricerca E-commerce in Italia, condotta da Casaleggio Associati. Lo studio rivela che la crescita arriva soprattutto dai retailer esteri entrati in Italia con campagne pubblicitarie aggressive, oltre che da market place come Amazon, che è responsabile della crescita più importante.

Sul fronte internazionale, invece, ecco le principali novità e i fatti emersi:

  • Intel ha dichiarato martedì che taglierà 12.000 posti di lavoro in tutto il mondo: una cifra enorme considerato che si tratta dell’11% della sua forza lavoro totale. La motivazione principale, riportata da Reuters, è legata alla riorganizzazione dell’intera azienda, che si sta orientando sempre più verso la produzione di microchip per i data center e i device mobili, riducendo il comparto dedicato ai PC (un mercato che continua a decrescere). Intel non è l’unica a riorganizzarsi in vista del declino dei PC Desktop: anche Microsoft e HP si sono ristrutturati per venire incontro alle esigenze degli utenti e proprio in questa settimana i nuovi dati della società di ricerca IDC ha dichiarato che il mercato è sceso ancora dell’11,5% solo nell’ultimo trimestre.
  • Facebook cambia nuovamente il feed: questa volta il cambiamento riguarda i siti che visitiamo maggiormente. In sostanza Facebook farà comparire sul news feed i post dei siti web sui cui passiamo più tempo o ci soffermiamo più spesso. Quali sono le conseguenze? Come ha scritto il prof. Giovanni Boccia Artieri proprio sulla piattaforma di Zuckerberg, “più tempo passiamo su certi siti e contenuti più ci verranno proposti. In questa continua corsa a rendere l’ambiente più a nostra misura per farci permanere più a lungo nel suo ecosistema, il rischio di muoversi tra contenuti omofilici aumenta e la serendipità si allontana. Facebook costruisce i confini di ciò che desume ci piaccia, analizzando i nostri comportamenti di lettura dei contenuti. E questo finisce per filtrare il nostro mondo dentro Facebook, un mondo in cui i nostri gusti immaginati da Facebook diventano le sbarre di una prigione dorata a nostra immagine e somiglianza (immaginata)”.
  • Nasce una nuova partnership importante nel settore delle connected car: Hyundai Motor ha dichiarato ufficialmente che sarà partner di Cisco per lo sviluppo dei veicoli connessi, per poter dare vita a quello che la società ha dichiarato essere “un computer ad altre prestazioni su ruote”. il Vice Presidente di Hyundai Chung Eui-sun ha incontrato il Direttore Generale di Cisco Chuck Robbins a Seoul, accettando la partnership per la realizzazione di reti in grado di far “comunicare” i veicoli tra di loro.
  • L’Unione Europea ha deciso di accusare una seconda volta Google: secondo la commissione antitrust dell’UE, il colosso di Mountain View sta utilizzando la sua posizione dominante del sistema Android per ledere i concorrenti. Secondo Retuters, questa seconda accusa potrebbe provocare l’emissione di multe enormi da parte dell’UE: questa volta il problema sarebbe nella pre-installazione della Google Search Bar e di Google Chrome, soffocando i competitor e al tempo stesso danneggiando gli utenti.
  • James Comey, il direttore dell’FBI, ha dichiarato giovedì che l’agenzia investigativa ha pagato moltissimo per penetrare nell’iPhone del terrorista di San Bernardino senza l’aiuto di Apple. Nello specifico, Comey ha risposto alla domanda di un intervistatore durante un dibattito pubblico che chiedeva proprio il prezzo per lo sblocco: “Un sacco. Più di quello che guadagnerò io nel resto del mio mandato, che è di sette anni e quattro mesi”, ma ha anche precisato che ne è valsa la pena. Per capire la cifra, basta fare due conti: secondo i dati dell’Ufficio americano di Gestione e Bilancio, lo stipendio annuale di Comey a partire da gennaio 2015 è di circa 183.300 dollari; senza considerare bonus o aumenti, il direttore guadagnerà per il suo mandato circa 1,34 milioni di dollari. Si tratta di una cifra che supera tutti i record (conosciuti) di spesa che l’FBI ha versato per penetrare i sistemi informatici.
  • Uber ha accettato di pagare circa 100 milioni di dollari per risolvere una class-action che rischiava di danneggiarla gravemente: il motivo dell’azione da parte dei conducenti è che questi si ritengono, di fatto, dei dipendenti e quindi rivendicano il diritto al loro rimborso spese. Questo caso contro Uber era tenuto sotto stretta osservazione dalle altre imprese della Silicon Valley, per via delle implicazioni che poteva avere sui diversi modelli di business. Uber, accettando il pagamento, ha risolto almeno temporaneamente i problemi, ma non tutti i conducenti sono soddisfatti del risultato e speravano di arrivare al processo.

Il nuovo appuntamento per restare aggiornati sui temi della comunicazione, della tecnologia e del business è per la prossima settimana, sempre con la rassegna del sabato.

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