Competenze digitali uguale inclusione sociale?

Carcere

Nei prossimi due anni, grazie ad un protocollo siglato tra Ministero della Giustizia e Cisco, Confprofessioni, Vodafone, Fondazione Vodafone e Cooperativa Universo, oltre 200 detenuti avranno la possibilità di frequentare un corso di formazione di base sulle tecnologie di rete all’interno di 10 istituti di pena scelti su tutto il territorio nazionale.

Scopo dell’accordo, che rientra nel piano d’investimento Digitaliani Cisco, è offrire ai detenuti, anche minorenni, l’opportunità di acquisire competenze digitali utili per il proprio percorso di reinserimento sociale e nel mondo del lavoro. Un percorso che ha dimostrato di ottenere ottimi risultati nelle prime esperienze supportate da Cisco, riducendo a zero il tasso di recidiva di coloro che hanno frequentato nel caso del carcere di Bollate. In oltre dieci anni sono stati più di 500 i detenuti che hanno frequentato i corsi e oltre un centinaio quelli che hanno ottenuto la Cisco Certified Network Associate, con l’80% di questi che ha trovato un impiego dentro o fuori dal carcere (a fronte di un dato medio di recidiva nelle carceri italiane del 70%).

Nel corso del 2017 saranno coinvolti i carceri di Bollate e Opera nel milanese, il carcere minorile di Firenze, il carcere di La Spezia, l’istituto di Rebibbia a Roma e l’istituto minorile di Nisida a Napoli per poi eventualmente estendere l’attività anche negli istituti di pena di Palermo, Bologna, Castrovillari e Cagliari.

Il progetto del carcere di Bollate

Il corso IT essentials fa parte del Programma Cisco Networking Academy, una iniziativa formativa internazionale che dal 1997 viene realizzata in scuole, università, realtà del non profit ed enti pubblici. L’Italia è stato tra i primi Paesi in cui il format è stato sperimentato all’interno delle carceri, con un percorso di formazione ad hoc attivato nel 2002 presso il Carcere di Bollate ed esportato poi negli anni successivi nei territori della Toscana, Calabria e Sardegna.

Quando arrivano in carcere i detenuti mi dicono: Io non conosco i computer, li ho sempre e solo rubati” racconta divertito Lorenzo Lento che insegna nel carcere di Bollate. E’ lui che dal 2001 è il punto di riferimento per centinaia di detenuti. Lorenzo è un libero professionista che lavora come volontario (quasi a tempo pieno) alla Cisco Networking Academy all’interno del carcere milanese. La Direzione della Casa di Reclusione di Bollate ha individuato, ormai da anni, nella formazione sulle ICT un’importante opportunità di qualificazione professionale per i detenuti e per questo, in collaborazione con Cisco Systems e SIAM, ha deciso di creare una Cisco Networking Academy all’interno del penitenziario permettendo ai detenuti di conseguire la certificazione CCNA (Cisco Certified Network Associate), riconosciuta in tutto il mondo.

I partecipanti al progetto vengono selezionati per individuare una classe di studenti il più possibile omogenea e con buone potenzialità per arrivare con successo al termine del percorso formativo. I corsi, partiti nel gennaio 2003, hanno coinvolto un gruppo di detenuti individuati in base alle competenze, alla motivazione e al periodo di fine pena. I risultati anche in termini di recidiva e rieducazione sono incorraggianti. “Gianluca e Giuseppe – racconta ancora Lento – hanno completato l’intero percorso Cisco Networking Academy CCNA e sono i primi istruttori in Europa certificati all’interno di una casa di reclusione. Oggi oltre a Gianluca e Giuseppe, altri compagni di corso hanno ottenuto le certificazioni Cisco e sono coinvolti in progetti con le scuole o realtà no profit e pubbliche dell’hinterland milanese per le attività di installazione e manutenzione dell’infrastruttura di rete”.

La best practice made in Italy

Il corso impegna gli studenti utilizzando una metodologia di apprendimento innovativo basato, oltre che sulle lezioni in aula, sull’apprendimento online grazie alla trasmissione di conoscenza generata attraverso la rete. Il programma prevede lezioni frontali accompagnate da esercitazioni pratiche in laboratorio, simulazioni effettuate utilizzando la piattaforma di e-learning dedicata, strumenti di Virtual Desktop e uso del software didattico Packet Tracer di Cisco, di cui si servono gli studenti delle Networking Academy di tutto il mondo. In questo modo, i discenti possono accedere ai contenuti educativi anche via web, nel rispetto dei propri ritmi di apprendimento e approfondendo la conoscenza delle tecnologie studiate.

Gli studenti hanno modo di applicare le nozioni appena apprese in aula direttamente in attività laboratoriali grazie alla costante e motivante supervisione e incoraggiamento di Lorenzo Lento che, in occasione dell’Academy Conference di Johannesburg del 2013, è stato premiato come miglior istruttore Cisco Networking Academy.

Da Bollate il progetto si è esteso ad altre realtà della penisola ed oggi ha finalmente raggiunto il modello inglese a cui si ispirava e dove già nel 2002 era stato firmato un accordo con il ministero della Giustizia per le carceri. Ad oggi sono circa 30 gli istituti di pena che hanno attivato percorsi di reinserimento di questo tipo che fanno pensare che formazione possa far rima con inclusione (sociale e non solo).

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