Bambini e Internet: consigli per la loro sicurezza

Le notizie di cronaca ormai riportano troppo frequentemente accadimenti ai danni di bambini e adolescenti legati alla tecnologia. L’utilizzo di internet da parte loro, sia attraverso smartphone, computer e dispositivi indossabili, aumenta sempre di più e ad un’età sempre più giovane, e contemporaneamente aumentano per loro anche i rischi.

E’ del 23 dicembre scorso la notizia che a Pisa un disoccupato falsificando il profilo del cugino chattava con una sedicenne, dopo averne guadagnato la fiducia, facendosi mandare foto porno al fine poi di ricattarla (sextortion). E’ invece del 24 dicembre l’articolo che riassume quanto di sconcertante è stato raccolto dalla Questura del Vco (Verbano Cusio Ossola) insieme ai Commissariati di Domodossola e Omegna (VB). Il quadro che ne scaturisce riguarda moltissime denunce di genitori che si sono rivolti alle forze dell’ordine per togliere le proprie ragazze (a volte anche minori di 14 anni) dalla morsa di adescatori e molestatori informatici presenti in tutta Italia.

Qualche tempo fa mentre pranzavo in un locale, sul tavolo dietro il mio, vi erano delle adolescenti (le scuole erano chiuse) che con lo smartphone in mano sentivo discutere tra loro, entusiaste della loro attività su varie app di messaggistica istantanea. Intanto con voce alta, e non curanti che il locale era pieno, si comunicavano tranquillamente la password del Wifi condiviso da una di loro attraverso il telefono, e poco dopo anche il numero di cellulare di un’altra di loro (già solo queste due cose aprono un mondo di rischi). Ma la cosa che mi ha colpito è stata sentire frasi del tipo “ih guardate che bello questo ragazzo, si chiama Marco ha gli occhi azzurri, mi ha contattato ieri e mi ha mandato una foto (sarà proprio chi dice di essere?), mi ha chiesto di mandargli la mia … ” vantandosi tra di loro delle molte nuove conoscenze (di perfetti sconosciuti) fatte ed il desiderio di incontrare quelli più carini.

Già uno studio del 2015 di Intel Security (8.026 pre-adolescenti e adolescenti tra gli 8 e i 16 anni, confrontandoli con le preoccupazioni di 9.017 genitori) ci spiegava come la preoccupazione più diffusa tra i genitori (24%) riguarda proprio il fatto che i loro figli possano interagire inconsapevolmente con malintenzionati o pedofili. Preoccupazione giustificata dal fatto che oltre 1 adolescente su 10 ha dichiarato di aver incontrato realmente una persona conosciuta per la prima volta online e addirittura il 19% dei giovani ha il desiderio di incontrarla. Inoltre lo studio evidenziava  che il 46% dei giovani ha dichiarato di aver visto della pornografia inavvertitamente, mentre il 32% dichiara di averlo fatto intenzionalmente. Il 31% degli adolescenti intervistati ha poi ammesso tranquillamente di aver scaricato film e musica pirata.

Secondo un’indagine condotta nell’ottobre di quest’anno da Kaspersky Lab con Kids&youth, su 540 famiglie italiane con figli di età compresa tra 8 e 16 anni il 36% dei bambini nasconde ai genitori quello che fa su Internet. Maggiore è l’età del bambino, maggiori sono le cose che nasconde al genitore. Solo il 25% dei bambini di età tra gli 8 e i 10 anni informa i genitori di incidenti capitati su Internet, e il numero aumenta al 45% per i ragazzi tra i 14 e i 16 anni. Nel 100% dei casi in cui i giovani hanno nascosto attività inadatta, i genitori non se ne sono mai accorti. Deve far riflettere inoltre come 3 adolescenti su 4 hanno nascosto ai propri genitori di essere entrati in contatto con persone inappropriate attraverso i social network.

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Foto tratta da www.giovanigenitori.it

L’indagine ha poi messo in evidenza il fatto che il 25% dei bambini ha ammesso di aver aggirato, o tentato di farlo, il controllo dei genitori (parental control) attraverso anonimyzer, password sui propri dispositivi non conosciute dai genitori, navigazione online quando questi sono assenti, e cancellando la cronologia delle proprie attività su Internet. Un bambino su 11 utilizza programmi specifici per nascondere App e Programmi utilizzati.

La cosa importante che risulta dallo studio di Kaspersky Lab è il fatto che l’educazione dei genitori riveste un ruolo fondamentale per la Sicurezza dei bambini in Internet. E’ emerso che se i bambini vedono nei genitori coloro che sapranno guidarli nell’utilizzo della tecnologia, coloro che sapranno spiegare loro i problemi a cui potrebbero andare incontro, è molto più probabile che si confidino con loro.

Spesso sono i figli stessi a chiedere controlli da parte dei genitori per proteggere i fratelli minori” ha dichiarato Janice Richardson, Senior Advisor di European Schoolnet, a seguito di un recente studio condotto dalla Commissione Europea.

Da Milano Telefono Azzurro lancia inoltre l’allarme. Esistono tutta una serie di segnali prodotti dagli adolescenti italiani a cui spesso i genitori non sono in grado da soli di dare risposta. Ha deciso di fare proprio lo slogan del Safer Internet Day 2016Play your part for a better internet” chiedendo a ogni attore in campo di fare la propria parte per rendere internet un posto più sicuro per i ragazzi.

Anche l’Unicef è scesa in campo quest’anno promuovendo insieme a Ipsos un sondaggio condotto su oltre 10.000 diciottenni in 25 paesi diversi. “Smartphone e Internet hanno rivoluzionato l’accesso dei giovani all’informazione, ma il sondaggio rileva quanto attraverso il web sia reale il rischio di abusi per ragazzi e ragazze” del resto “a livello globale, un utente su 3 in internet è un minorenne” sottolinea Cornelius Williams, Direttore associato dell’UNICEF per i programmi di protezione dell’infanzia. Lo scopo dell’UNICEF è quello di “amplificare le loro voci per aiutarli a individuare i pericoli della violenza, dello sfruttamento e dell’abuso online, e assicurare che i bambini e i giovani possano usufruire dei grandi benefici che internet e i telefoni mobili offrono”.

Il rapporto “Perils and Possibilities: growing up online” che scaturisce dal sondaggio dell’Unicef mette in evidenza che 8 diciottenni su 10 credono che i giovani corrano il rischio di subire una qualche forma di abuso sessuale o di sfruttamento attraverso il web, e il 57% ritiene addirittura che i propri amici siano già entrati in contatto con situazioni pericolose online. Solo il 36% dice poi che saprebbe riconoscere se una persona incontrata su Internet stia mentendo riguardo la propria identità. Di fronte a minacce sul web, la maggior parte degli adolescenti si rivolge ad amici più che a genitori o insegnanti.

DIGITAL DIVIDE

Il punto cruciale del problema è che i giovani, “nativi digitali”, sono anni luce davanti a noi adulti in merito alla tecnologia. La capacità che hanno di utilizzare con dimestichezza i nuovi dispositivi (smartphone, computer, device indossabili, ..) crea un divario di conoscenza in questo settore sempre più ampio a favore degli adolescenti rispetto ai genitori e per questo sempre maggiori saranno i rischi che dall’utilizzo della tecnologia ne deriveranno per loro.

Al contempo il rischio più grande che hanno invece i genitori è quello di essere visti dai giovani come dei “trogloditi digitali” ed essere totalmente “estranei” al mondo dei figli.

Per 8 genitori su 10 i propri ragazzi in rete non corrono pericoli, nutrendo nei confronti di internet una fiducia disarmante, che sottovaluta qualsiasi rischio. Ben l’88,9% dei genitori esclude che i figli possano spogliarsi ed inviare online fotografie e video.

Di contro i giovani si dichiarano consapevoli invece dei rischi e pericoli nei quali potrebbero cadere. Ma nonostante ciò, ai loro occhi questi rischi non ne costituiscono un deterrente consentendo invece di vincere la propria timidezza o di avere relazioni di intimità superiori a quelli che avrebbero nella vita reale.

I RISCHI

La cosa più preoccupante è sentire dire dai genitori, quando si parla di rischi informatici per i loro figli, “a noi non capiterà mai” oppure ancora peggio “non mi interessa” o “io non ne capisco nulla, e non ho tempo”. In loro e spesso nelle istituzioni, non c’è consapevolezza dei reali rischi che si nascondono dietro alle attività online dei ragazzi.

Tra i rischi maggiori per i giovani internauti troviamo la visione di materiale pedo/pornografico, messaggi offensivi e minacciosi, immagini provocanti o imbarazzanti, contenuti pericolosi o ancora richieste di sesso online ed incontri reali con malintenzionati. Esperienze e situazioni che possono influenzare e segnare profondamente un ragazzo nei suoi atteggiamenti futuri.

Vediamo quali sono i maggiori rischi  a cui vanno incontro i bambini ed adolescenti in rete.

CYBERBULLISMO

Con tale termine si definiscono le azioni aggressive ed intenzionali, eseguite da una persona singola o da un gruppo, attraverso strumenti elettronici di qualsiasi tipo (messaggistica, foto e video, chiamate, e-mail, chat, siti web, social network, ..) che mirano deliberatamante a danneggiare un coetaneo che non può facilmente difendersi e che si ripetono nel tempo, protraendosi per settimane, mesi o talvolta anni.

ADESCAMENTO ONLINE (Grooming)

I ragazzi di oggi vivono immersi nella tecnologia e sempre più viene anticipato il loro ingresso nel mondo del Web. Social Network, Giochi On-line, Blog, Messaggistica e Chat, sono solo una parte delle tantissime possibilità a disposizione dei giovani, mille modi per “esserci” in un mondo che non si tocca ma che è molto vicino al cuore delle nuove generazioni.

L’estrema confidenza che queste hanno con il Web, però, le conduce talvolta a valicare i confini della prudenza, consente loro di cavalcare la loro naturale curiosità verso l’amore con maggiore libertà di quanto farebbero nella vita reale. Chi ha interesse ad avere contatti con minori con l’aberrante e adulta volontà di indurre gli stessi a fare sesso, a parlarne, a vedere immagini pornografiche sa che il Web è il posto giusto dove “avvicinarsi” ai giovani, perché sono tutti sempre connessi, liberi e spesso con la convinzione di essere al sicuro.

Quando poi il contatto avviene, click dopo click, post dopo post, diventa amicizia, poi amore, e infine minacce, paura, dolore, vergogna. Questo è l’adescamento: un lungo e certosino lavoro di manipolazione che soggetti adulti compiono sul web per avvicinare minori, per indurli a fare cose che non sono adatte alla loro età, per obbligarli a fotografare e filmare il privato che può diventare pubblico, in Internet. Quando la violenza delle minacce produce terrore, il silenzio è l’unica strada che si offre ai giovani per affrontare il grooming. I genitori spesso non sanno e fanno fatica a capire che tutto quello che stanno vivendo i propri figli è frutto di un atroce reato, di un comportamento sbagliato messo in atto da un adulto, di un’azione illegale che si deve perseguire.

La denuncia è un atto importante che apre la strada alla messa in sicurezza dei bambini e dei ragazzi e la chiude definitivamente alle intenzioni malate dei pedofili in rete!

A partire dall’ottobre 2012 in Italia viene introdotta una nuova fattispecie di reato che riconosce il carattere di pericolosità dei contatti sessuali on-line tra minori e adulti: l’adescamento (art. 609 undicies del C.p. previsto dalla Legge 172/2012).

PEDOPORNOGRAFIA

Si ha quando materiale pedopornografico (foto, video, racconti che hanno comep portagonisti minori) viene diffuso e pubblicizzato tramite la rete.

Spesso si tratta di materiale presente nel Dark Web, ma la cosa inquietante è che si tratta spesso di immagini recuperarate nel Web classico, sempre più spesso dai social network. Foto di minori pubblicate sui Social possono divenire foto scambiate nel Dark Web dai pedofili.

PEDOFILIA ONLINE

E’ il comportamento di adulti pedofili che utilizzano la rete internet per incontrare altri pedofili (chat, forum, ..), per alimentare le loro fantasie sessuali deviate, per rintracciare e scambiare materiale fotografico o video pedopornografico e per ottenere contatti o incontri con i bambini che sono sulla rete.

E’ fondamentale capire che un rischio per i bambini è l’assuefazione alle immagini erotiche che li rende meno reattivi di fronte alle proposte di pedofili.

ANORESSIA, SITI PRO-ANA, PRO-MIA

Ormai sul Web esistono Chat Room, Forum nascosti a cui si può accedere solo dietro invito, siti web che inneggiano all’anoressia e alla bulimia, che insegnano come ingannare ed eludere i controlli dei genitori, tutori e psicologi, come farcela a non mangiare, come vomitare senza farsene accorgere, come arrivare alla meta ambita e proibita. L’aspetto più preoccupante è che in questi siti l’anoressia e la bulimia sono presentati come una scelta individuale, assolutamente positiva, che altre persone possono condividere, anziché come un disturbo che può portare a gravissime conseguenze.

DIPENDENZA DA INTERNET (I.A.D. – Internet Addiction Disorder)

Può sembrare assurdo per chi non si è trovato di fronte al problema, ma un’inadeguato e distorto utilizzo della rete puà indurre ad una situazione di dipendenza psicologica con conseguenti danni psichici e funzionali per un soggetto che ne cade vittima (I.A.D. – Internet Addiction Disorder). Tale patologia di carattere psichiatrico si manifesta sotto forma di sintomi astinenziali e di tolleranza. La dipendenza può anche essere riferita a particolari attività che si svolgono online (chat, pornografia, gioco, social network …)

HIKIKOMORI

Dal Giappone sta ormai diffondendosi questo fenomeno, ragazzi molto intelligenti ma timidi, introversi, che di fronte alle difficoltà di tutti i giorni preferiscono chiudersi a riccio ed isolarsi. Molti scelgono una forma di reclusione totale, mantenendo un unico legame con il mondo esterno: quello che offre il loro pc attraverso internet.

Forma di patologia molto grave, rispetto all’I.A.D. che possiamo paragonare ad una dipendenza tipo alle sigarette, che tolte quelle o tra una ed un’altra il soggetto è normale, equivale invece ad una vera e propria “alienazione” del soggetto. I ragazzi non interagiscono più con nessuno, se non attraverso il pc.

CANDY GIRL

Si tratta di ragazze minorenni che con atteggiamento spregiudicato e spesso inconsapevole delle conseguenze, barattano proprie foto e video di nudo in cambio di soldi o ricariche del cellulare. Il tutto viene visto come gioco innocente ma redditizio, ma che però alimenta e sostiene il mercato della pedopornografia.

SEXTING, SEXTORTION

Il termine Sexting deriva dalla fusione di sex e texting, e indica l’invio di messaggi sessualmente espliciti o immagini inerenti al sesso, principalmente attraverso lo smartphone, ma anche con altri mezzi informatici.

I rischi che derivano da questa pratica si riferiscono al Cyberbullismo (minacce, ricatti, diffamazione ..),  Pedopornografia se raffiguranti o inerenti a minorenni, e ricatti ed estorsioni per denaro (Sextortion).

MALWARE

Non dimentichiamoci che i malware, specialmente al giorno d’oggi i Ransomware, sono diventata una minaccia da cui gli stessi “adulti” fanno fatica a proteggersi. Pensiamo quindi a quanti rischi corrono i bambini, ancora inesperti ed ingenui, quando navigano in rete. Tra l’altro è risaputo che i siti presi di mira dai criminali sono proprio quelli frequentati dai più piccoli. E se già un adulto, di norma, fa fatica a riconoscere un sito/programma legittimo da uno fake pieno di virus, ancora più difficile sarà per un bambino.

COME PROTEGGERE I NOSTRI FIGLI

Sin da piccoli i bambini iniziano a navigare in Internet e sempre prima entrano in possesso del primo telefonino o tablet. Così l’accesso alla rete diventa costante e costituisce un legame con compagni, amici e familiari, soprattutto partendo da Facebook e Whatsapp. Quasi mai hanno però un sistema di protezione (un “filtro”) per evitare di incappare in contenuti dannosi o poco adatti alla loro età o entrare in contatto con criminali e pedofili.

Vediamo cosa è possibile fare per proteggerli …

Accettare solo quello che si considera positivo

Il metodo più sicuro e semplice da utilizzare per i più piccoli è la “Biblioteca di Casa”. I genitori scelgono solamente i siti a cui potrà accedere il bambino (eventualmente differenziando la lista per i diversi figli di diversa età) impedendo così l’accesso a tutto il resto. E’ una soluzione pedagogicamente positiva, perché costruisce per i più piccoli un percorso personalizzato di apprendimento, evitando la dispersione e soprattutto i rischi. Con il diffondersi di immagini e video amatoriali che i filtri non riescono a bloccare, la biblioteca di casa è diventata l’unico mezzo di difesa veramente efficace. Il sito www.ilfiltro.it ci spiega come impostarla e fornisce già un minimo elenco di siti permessi.

biblioteca

Parental control

Il Parental Control (o controllo genitoriale o filtro famiglia) è l’insieme di strumenti che permettono al genitore di monitorare o bloccare l’accesso a determinate attività online da parte del bambino senza rischiare di fare la figura dello “spione”. A seconda del sistema utilizzato il genitore potrebbe anche impostare un tempo di utilizzo dei dispositivi.

Ci sono moltissimi sofware e servizi che offrono strumenti di parental control, gratuiti e a pagmento, anche i Sistemi Operativi moderni hanno il Parental Control. Inoltre molti software antivirus lo prevedono così come pure molti provider internet, videogiochi e motori di ricerca (Google SafeSearch) prevedono filtri e limitazioni sempre più a portata dei genitori. Nell’immagine in basso lo strumento di Google.

gsafeserach

Filtri. Cercare di bloccare ciò che si considera negativo

Facili da usare, poco costosi o gratuiti sono i “filtri”. Ce ne sono di vari tipi e si può decidere quello più adatto alla propria situazione. Configurandolo opportunamente è possibile decidere gli orari di navigazione, le categorie di siti da bloccare, i programmi da non eseguire, e molte altre opzioni. Nella foto seguente si vede quanto suggerito sempre dal sito www.ilfiltro.it.

filtri

Le adolescenti imitano ciò che vedono e vendono le proprie fotografie oscene. In rete si trovano, come abbiamo già visto, siti pro anoressia e bulimia, pagine razziste, a favore delle droghe o contenenti le istruzioni per costruire bombe. Anche tutti questi possono essere filtrati.

Non basta però un filtro per garantire sicurezza. E’ indispensabile il rapporto costante genitori-figli con un dialogo aperto sulle opportunità positive della rete. Bisogna insegnare ai ragazzi a produrre qualcosa di positivo, facendo leva su hobby e passioni personali. Questo anche come antidoto alla frequentazione di siti pericolosi.

CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE “INTERNET E MINORI”

La Polizia Postale e delle Telecomunicazioni ha partecipato alla stesura del Codice di autoregolamentazione “Internet e Minori”, in collaborazione con il Ministero delle Comunicazioni, dell’Innovazione e delle Tecnologie e le Associazioni degli Internet Service Providers. Il codice nasce per aiutare adulti, minori e famiglie nell’uso corretto e consapevole di Internet, fornendo consigli e suggeriementi. 

Consigli per i genitori

  • Garantitevi una preparazione informatica quantomeno analoga a quella dei vostri figli per rispondere alle loro domande (o almeno provateci) e predisporre le opportune misure di protezione del computer. Rimanete un passo avanti e siate a conoscenza dei vari dispositivi che i vostri figli utilizzano, acquisite familiarità con essi. Aggiornatevi sui social network più in voga. Anche se non è indispensabile creare un vostro account, è importante capire come funzionano e se i vostri figli vi accedono.
  • Siate vigili e abbiate il coraggio di denunciare qualsiasi situazione di abuso o molestia (anche verbale) stiano vivendo.
  • Siate connessi con gli adolescenti. Parlate con loro casualmente e spesso a proprosito dei rischi online e discutete insieme dei “pericoli sconosciuti”. Incoraggiate discussioni prendendo spunto da ciò che si legge sui giornali o da quello che avviene a scuola e incoraggiateli a parlare con voi di qualsiasi cosa trovino inquietante.
  • Non lasciate troppe ore i bambini e i ragazzi da soli in Rete. All’inizio sarebbe meglio non lasciarli soli mai. La migliore garanzia di tutela per i minori, in generale, è non lasciarli soli in un ambiente popolato da adulti come la Rete. Stabilite quanto tempo possono passare navigando su Internet: limitare il tempo che possono trascorrere on-line significa limitare di fatto l´esposizione ai rischi della Rete.
  • E’ importante conoscere le password degli account social dei bambini e degli adolescenti, e i codici di accesso ai loro dispositivi. Chiedete loro di mostrarvi le attività online che preferiscono e siate consapevoli di tutti i modi in cui si connettono ad internet.
  • Stabilite delle regole per le password. Utilizzate password complesse. Per cameratismo o per fiducia, gli adolescenti tendono a condividere le proprie password dei social media con amici o conoscenti. Amici o no, questa è una abitudine pericolosa. Insegnate ai ragazzi a mantenerle private e a salvaguardare i propri dati personali.
  • Insegnate ai vostri figli preadolescenti e adolescenti a non accettare mai di incontrarsi personalmente, magari di nascosto, con chi hanno conosciuto in Rete. Spiegate come un computer collegato a Internet sia per alcune persone male intenzionate il modo migliore per nascondere propositi criminali dietro bugie e false identità, a volte molto attraenti.
  • Insegnate ai bambini più piccoli l’importanza di non rivelare in Rete la loro identità e non fornire dati personali (nome, cognome, età, indirizzo, numero di telefono, nome e orari della scuola, nome degli amici, password). Invitateli a riflettere prima di pubblicare contenuti online, accettare “amici” e partecipare a chat online.
  • Spiegate ai vostri figli come navigare sicuri anche se sapete che vostro figlio non sembra interessato a Internet. A scuola, a casa dell´amico del cuore, in un internet cafè potrebbe comunque avere voglia di navigare sulla Rete ed è bene che sia al corrente di quali semplici e importanti regole deve seguire per essere sicuro e protetto mentre si diverte.
  • Controllate i più piccoli affiancandoli nella navigazione in modo da capire quali sono i loro interessi e dando consigli sui siti da evitare e su quelli da visitare.
  • Collocate il computer in una stanza centrale della casa piuttosto che nella camera dei ragazzi. Vi consentirà di dare anche solo una fugace occhiata ai siti visitati senza che vostro figlio si senta “sotto controllo”.
  • Impostate la “cronologia” in modo che mantenga traccia per qualche giorno dei siti visitati. Controllate periodicamente il contenuto dell´hard disk del computer.
  • Leggete le e-mail con i bambini più piccoli controllando ogni allegato al messaggio. Se non conoscete il mittente non aprite l´e-mail, nè eventuali allegati: possono contenere virus, trojan o spyware in grado di alterare il funzionamento del vostro computer. Date le stesse indicazioni ai ragazzi più grandi.
  • Dite ai bambini di non rispondere quando ricevono messaggi di posta elettronica di tipo volgare, offensivo e, allo stesso tempo, invitarli a non usare un linguaggio scurrile o inappropriato e a comportarsi correttamente in rete.
  • Spiegate ai bambini che può essere pericoloso compilare moduli on line e dite loro di farlo solo dopo avervi consultato.
  • Cercate di stare vicino ai bambini quando creano profili legati ad un nickname per usare programmi di chat.
  • Usate software “filtri” con un elenco predefinito di siti da evitare e software di sicurezza “Parental Control”. É opportuno però verificare periodicamente che funzionino in modo corretto, aggiornarli, e tenere segreta la parola chiave.
  • Disattivate il geottaging (geo-localizzazione) dalle foto degli smartphone.

I campanelli di allarme che un genitore deve notare

Potrebbe essere tutt’altra l’origine del turbamento di vostro figlio, alcuni comportamenti non vanno sempre ascritti a situazioni di abuso o molestie, soprattutto se sta attraversando un momento evolutivo particolare (preadolescenza, adolescenza, separazioni o cambiamenti familiari).

Tuttavia, se questi comportamenti riguardano l’uso del computer o del telefonino, vale la pena cercare di comprendere cosa stia realmente accadendo. Ecco i casi in cui prestare attenzione:

  • se il giovane modifica improvvisamente l’uso del telefonino o del computer e passa molto tempo a scrivere sms, a effettuare o ricevere chiamate, anche in tarda serata, e rimane connesso per molte ore al PC;
  • quando si allontana e si apparta ogni volta che riceve o effettua una chiamata con il telefonino o si connette a Internet;
  • mostra ansia o rifiuta categoricamente di farvi vedere il proprio telefonino o lo schermo del computer mentre naviga o è connesso;
  • se consuma molto velocemente il credito telefonico e non dà spiegazioni circa i suoi consumi;
  • se mostra ansia e preoccupazione quando squilla il telefonino o mentre è connesso senza spiegarne spontaneamente il perché;
  • quando modifica i ritmi sonno-veglia (dorme troppo, dorme poco, ha incubi) o il comportamento alimentare e il rendimento scolastico.

Come equipaggiare il proprio Computer ed usarlo in sicurezza

  • Fate regolari backup dei dati più importanti
  • Installate ed aggiornate periodicamente un buon antivirus. Aggiornate e scaricate le nuove versioni dei programmi per rendere permanente la protezione del computer. Scaricate regolarmente le “security patches” tanto dei Sistemi Operativi quanto di ogni sofware installato su computer e device mobili (smartphone, tablet ..)
  • Usate un firewall come tra il vostro computer e Internet. I Firewall sono essenziali per chi ha una connessione ADSL o via cavo, ma sono preziosi anche per chi utilizza la connessione con smartphone.
  • Non tenete il computer allacciato alla Rete quando non lo usate: È consigliato piuttosto disconnettere il computer, se necessario, anche fisicamente.
  • Non aprite gli allegati delle e-mail provenienti da sconosciuti e verificate prima il nome dei mittenti e l’oggetto.
  • Siate sospettosi anche di allegati inaspettati ricevuti da chi conoscete perché possono essere spediti da una macchina infettata senza che l’utilizzatore ne sia a conoscenza.
  • Programmi e siti sospetti apriteli solo con una Sandbox

POLIZIA POSTALE E DELLE COMUNICAZIONI, “UNA VITA DA SOCIAL”

Un valido aiuto per i genitori è fornito dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, attraverso il sito Commissariato di P.S. Online ed il Progetto “Una Vita da Social” che nel 2016 è alla 3^ edizione. Si tratta di una Campagna educativa itinerante sui temi dei social network, del cyberbullismo, dell’adescamento online e sull’importanza della sicurezza della privacy. Un Tour di 57 tappe su tutto il territorio nazionale portato avanti dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni.

Inoltre sia il Commissariato Online sia Una Vita da Socia sono molto presenti sui social con notizie ed avvisi in tempo reale molto importanti ed interessanti che consiglio ai genitori di seguire.

SICURINRETE

Un altro valido aiuto, e punto di partenza per i genitori nella strategia per la protezione dei figli dalle insidie della rete può essere anche il sito Sicurinrete, rivolto si a genitori ed educatori, ma anche bambini e ragazzi.

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