Mobile payment: a che punto siamo?

Nel 2016, anche grazie ad alcuni interventi legislativi a livello europeo e nazionale, il Mobile Remote Payment ha raggiunto la cifra di oltre 600 milioni di euro, aumentando la quota di mercato di un +61% rispetto all’anno precedente. Cresciuti i pagamenti di bollette e bollettini, arrivati a sfiorare la quota di oltre 115 milioni di euro, erogati solo tramite Mobile Wallet non considerando in questa cifra ad esempio tutti gli altri pagamenti da Mobile Banking. Questo è il quadro che emerge dall’analisi dal report dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce della School of Management del Politecnico di Milano.

I pagamenti innovativi hanno superato i 30 miliardi di euro, sostenuti dalla crescita dei pagamenti con tecnologia contactless: 7 miliardi di euro con un aumento di +700% e pagamenti mobile che raggiungono la cifra di 3,9 miliardi di euro registrando una crescita del 63%.

Raddoppiati i pagamenti da cellulare legati ai trasporti come i biglietti del bus, pagamento delle soste, taxi e car/bike sharing, che raggiungono i 90 milioni di euro segnalando una crescita del 97%. In particolare, grazie allo sviluppo e diffusione dell’offerta di questi nuovi servizi, nel 2016 sono stati acquistati oltre 8 milioni di biglietti, pagate quasi 7 milioni di soste e oltre 10 milioni di corse di car sharing attraverso metodi di pagamento digitali.

Anche il settore del trasporto attraverso taxi rappresenta una quota di mercato pari quasi a 4,5 milioni di euro pagati attraverso dispositivi mobile come smartphone e tablet. E’ pur vero che i servizi di Mobile Remote Payment hanno un valore medio della transazione molto basso, ma evidenziano una frequenza di utilizzo sempre più alta e interessante da parte degli utenti. Indubbiamente più che l’impatto in termini di fatturato in questo caso andrebbe posta l’attenzione sul merito di riuscire ad abbattere progressivamente le barriere all’utilizzo del cellulare per i pagamenti di questo tipo da parte degli utenti e a fare da traino anche agli altri servizi di Mobile Payment & Commerce.

Il mercato

Cresce l’interesse verso il Mobile Payment & Commerce a livello globale: ma se il mobile remote commerce è ormai consolidato, il mobile proximity payment deve ancora esprimere appieno il suo potenziale. Il mercato non è dunque saturo e esisterebbero, anzi, spazi di espansione in questo ambito molto ampi. Ciò è testimoniato da quanto sta avvenendo a livello internazionale attraverso il lancio dei servizi di Mobile Payment. Produttori di telefoni come ad esempio Apple, Huawei, Samsung, Xiaomi o fornitori di sistemi operativi (Android e Microsoft) ed alcuni operatori telefonici come Vodafone confermano la volontà di entrare nel mercato dei pagamenti sia di prossimità che a distanza. Questa volontà è confermata dal lancio delle offerte legate ai Mobile Wallet in quei Paesi dove sono già presenti con proprie soluzioni; in questo contesto gli attori maggiormente attivi risultano essere Apple e Samsung, che hanno già lanciato l’offerta in ben 13 Paesi a testa, seguiti da Android che ha raggiunto al momento almeno 9 Paesi. Nel mese di gennaio 2017 erano 22 i Paesi in cui era presente almeno uno dei servizi dei 7 attori sopra citati di cui 11 con un solo un servizio attivo (Brasile, Corea del Sud, Francia, Irlanda, Italia, Malesia, Olanda, Porto Rico, Svizzera, Tailandia, UEA), 5 paesi con due tipologie di servizi (Canada, Giappone, Hong Kong, Nuova Zelanda, Russia) e 6 paesi con almeno 3 servizi attivati (Australia, Cina, Singapore, Spagna, UK, USA). Ancora pochi quelli che hanno integrato servizi aggiuntivi alla fase di pagamento, come ad esempio il couponing o le carte fedeltà.

In Italia 

Secondo lo studio del PoliMi si stima che, a livello globale, nei prossimi tre anni la frequenza di utilizzo dei dispositivi mobili aumenterà ulteriormente per arrivare nel 2019 al raddoppio delle le transazioni attraverso Mobile Remote Payment. L’evoluzione, lo sviluppo e la crescita del settore passerà attraverso l’utilizzo dello smartphone sempre più quale strumento di accettazione: a fine 2016 si stimava fossero circa 85.000 le unità di Mobile POS, per una crescita del 21% rispetto all’anno precedente.

In aumento anche il transato che ha raggiunto gli 800 milioni di euro (+75% rispetto al 2015), a dimostrazione del fatto che gli utenti che lo hanno provato ne sono rimasti soddisfatti.

Anche in Italia, analizzando i dati dello scorso anno, si registrano nel settore digital payment segnali incoraggianti: da un lato, finalmente gli esercenti italiani hanno iniziato a mostrare maggior interesse ad accettare i pagamenti con il cellulare e dall’altro i consumatori appaiono sempre più incuriositi dalle opportunità offerte. 

I pagamenti digitali con carta in Italia nel 2016 sono cresciuti del 9%,raggiungendo i 190 miliardi di euro, pari al 24% dei consumi delle famiglie italiane. Crescita riconducibile ai New Digital Payment ovvero modalità più innovative di pagamento digitale, come eCommerce, ePayment, Mobile Payment & Commerce, Contactless Payment, Mobile POS, che complessivamente hanno superato i 30 miliardi di euro (+46% rispetto al 2015) e valgono ormai il 16% del totale dei pagamenti digitali con carta, mentre nel 2015 rappresentavano appena il 12%. Con gli attuali andamenti del mercato si stima che nel 2019 supereranno la cifra di 100 miliardi di euro.

Fonte: Osservatorio Mobile Payment & Commerce della School of Management, Politecnico di Milano, Marzo 2017

Il 2016 è stato l’anno in cui a fare da promotori nella direzione dei pagamenti innovativi sono stati gli esercenti. Secondo il rapporto, infatti, su 68 Top Retailer italiani oltre il 44% ha indicato come prioritaria per il 2017 l’innovazione dei sistemi di pagamento. I grandi esercenti italiani, in particolare nel campo della ristorazione, si sono messi in gioco in due modi: da un lato integrando alcuni sistemi di pagamento all’interno delle loro app e dall’altro accettando i pagamenti offerti da altri attori.

Gli sviluppi attesi

L’analisi di 378 startup e lo studio del contesto internazionale hanno permesso di individuare cinque direzioni di innovazione che potranno rivoluzionare i pagamenti nei prossimi anni e con le quali il Mobile Payment si dovrà confrontare:

  • Mobile Wallet: lo smartphone può arricchire l’esperienza di acquisto degli utenti in un punto vendita integrando il pagamento anche ad altri servizi. Sono state individuate 97 startup che si muovono in questa direzione.
  • Geo-localizzazione: lo smartphone dotato di sistemi di localizzazione può aiutare a capire chi sia l’individuo che si trova in negozio e abilitarne il pagamento. Nel corso del 2016 Google ha lanciato e dismesso un servizio denominato “Payments hands free”, che attraverso la geo-localizzazione consentiva di pagare senza dover estrarre il cellulare dalla tasca. Altro esperimento interessante quello di Amazon Go, un negozio fisico in cui il pagamento avviene tramite l’account Amazon dell’utente senza cassa e senza code, utilizzando il telefono per identificare l’utente entrato in negozio;
  • Biometria: l’attivazione dei pagamenti può essere abilitata da varie tecnologie biometriche quali lettura dell’iride, lettura dell’impronta digitale, riconoscimento facciale, e lo smartphone può diventare un valido strumento di riconoscimento. Nel 2016 Mastercard ha sperimentato il selfie payment con riconoscimento facciale tramite la videocamera del cellulare o del PC; dal 2014 Apple Pay utilizza l’impronta digitale sostitutiva del PIN per confermare il pagamento tramite Mobile;

La biometria – osserva Alessandro Bottalico, Head of Channels Integration and Mobile Payments di Banca Mediolanum – rappresenta il fattore abilitante di alcune caratteristiche fondamentali per una user Experience realmente efficace. Il servizio offerto deve infatti essere innanzitutto facile, e la biometria permette di non dover ricordare codici segreti. Deve poi essere veloce, ed è sufficiente appoggiare il dito sul telefono o semplicemente guardarlo per confermare la propria identità e autorizzare le disposizioni. E dev’essere infine sicuro, e la lettura dell’iride o dell’impronta digitale risponde a questo requisito perché  elementi biologici unici e difficili da carpire, come può capitare invece per password e codici segreti”.

  • Criptovalute e blockchain: le monete virtuali possono aprire nuove opportunità grazie alle tecnologie blockchain che possono garantire tracciabilità, trasparenza e immutabilità delle transazioni;
  • Internet of Things: l’attivazione del pagamento può avvenire direttamente dagli oggetti, escludendo la necessità di utilizzare lo smartphone. Barclaycard nel Regno Unito consente di pagare tramite wearable; Mastercard, Samsung e Eataly hanno annunciato il pagamento dal frigorifero smart in Italia; Amazon sta lavorando sul Dash Button per attivare l’acquisto direttamente da un pulsante; i produttori di automobili stanno integrando i pagamenti dei parcheggi direttamente dal sistema operativo dell’auto.

Leggendo l’ultimo rapporto sulla situazione del Mobile Payment verrebbe da dire che siamo solo all’inizio.

Facebook Comments

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here