Il ruolo dell’innovazione per la sostenibilità: le iniziative e le tecnologie di Eni al Maker Faire Rome 2020

L'innovazione, le tecnologie devono essere sviluppate ed utilizzate in funzione di un futuro migliore, per un mondo più sano, efficiente e sostenibile: ecco le tecnologie, i progetti e le iniziative presentate da Eni durante il Maker Faire Rome 2020

L’innovazione, le tecnologie, possono e devono essere sviluppate ed utilizzate in funzione di un futuro migliore, in tutti i loro possibili campi d’applicazione. Questo è un assunto ormai chiaro a tutti, come è chiara la fortissima interconnessione tra i concetti di innovazione e sostenibilità, in tutte le sue forme. In questo senso, ad esempio, tecnologie come la blockchain o l’IoT possono rivelarsi decisive nei processi di riciclo dei rifiuti, così come l’Intelligenza Artificiale ed i Big Data possono contribuire ad un miglioramento della mobilità metropolitana, concorrendo allo stesso tempo alla decarbonizzazione, uno degli obiettivi fondamentali di Agenda 2030.

L’applicazione delle tecnologie, ma anche la condivisione di idee e progetti innovativi devono quindi essere incoraggiati, nell’ottica della costruzione di un futuro migliore e maggiormente sostenibile. In questa direzione, non si può certo non parlare di Maker Faire Rome, la più importante manifestazione in Europa incentrata proprio sull’innovazione: anche quest’anno, nell’edizione del 2020 spostata interamente online a causa delle restrizioni dovute alla pandemia, sono stati infatti esplorati campi in cui le tecnologie hanno le potenzialità per rimodellare i processi esistenti in favore di una maggiore efficienza e, ovviamente, sostenibilità.

I molti partecipanti hanno quindi, in questo contesto, potuto presentare al numeroso pubblico le proprie soluzioni innovative relative ai diversi temi affrontati nel corso della manifestazione. Tra gli attori ad aver maggiormente sfruttato questa opportunità c’è senza dubbio Eni che, oltre ad essere stata Main Partner di questa edizione “fully digital”, ha presentato alcune tecnologie, progetti ed iniziative in linea con la propria attenzione rispetto ai temi della sostenibilità e della decarbonizzazione.

Joule e Just, formazione e supply chain nel sentiero per la sostenibilità

Tra le iniziative presentate da Eni durante il Maker Faire Rome 2020 c’è Joule, la scuola d’impresa che attraverso il programma Open propone una piattaforma di apprendimento gratuita ed aperta a tutti: l’iniziativa, che coinvolge già 4.000 iscritti, vuole favorire la formazione di un nuovo tipo di imprenditorialità che guardi alla digitalizzazione non come una minaccia, ma come una opportunità di sviluppo in grado, tra le altre cose, di rimodellare i processi aziendali in chiave di sostenibilità.

Just, allo stesso modo, è un’altra interessante iniziativa lanciata da Eni, questa volta riguardante i suoi sistemi di Procurement. La convinzione che sta alla base del progetto di Eni è quella che il riguardo nei confronti dei temi della sostenibilità, nel corso del proprio operato, passi attraverso il coinvolgimento di tutti i fornitori: in questo senso la piattaforma è un invito a questi ultimi ad unirsi a Eni nel fondamentale processo di transizione energetica, e permette a Eni stessa, in fase di gara, di prendere più facilmente – grazie alle tecnologie digitali – in considerazione criteri premianti riguardanti la sostenibilità ambientale, economica e sociale delle imprese partecipanti.

Le innovazioni tecnologiche in ottica Zero Carbon

Quello della decarbonizzazione è, come detto, un obiettivo cardine che riguarda molti degli obiettivi di Agenda 2030, ed è per Eni un vero e proprio principio guida. Per questo, sfruttando la vetrina offerta da Maker Faire Rome, l’azienda ha presentato alcune tecnologie sviluppate con le potenzialità per ricoprire un ruolo strategico proprio verso gli obiettivi di decarbonizzazione che l’azienda si è prefissata nel Piano strategico al 2030 e 2050.

Tra queste, ad esempio, sono stati presentati interessanti progetti nell’ambito della cattura, stoccaggio e riutilizzo della CO2. Altra soluzione innovativa lanciata da Eni gas e luce è quella di CappottoMio, volta all’installazione di un cosiddetto cappotto termico per gli edifici condominiali con l’obiettivo di ridurne le dispersioni termiche: la soluzione permette inoltre l’adeguamento energetico delle centrali termiche condominiali, portando potenzialmente a una diminuzione dei consumi dal 30% al 50%.

ISWEC è invece un progetto in grado di produrre elettricità dal moto ondoso, la più grande fonte di energia rinnovabile inutilizzata del Pianeta, per alimentare impianti off-shore. Eni ha inoltre creato il laboratorio MORE – Marine Offshore Renewable Energy Lab – in collaborazione con il Politecnico di Torino, con l’obiettivo di sviluppare tecnologie proprio per sfruttare il moto ondoso, le correnti oceaniche, le maree, il gradiente salino e per efficientare l’eolico e il solare offshore.

In ottica di economia circolare, altro tema particolarmente caro all’azienda, il sistema Waste to Fuel, progettato, sviluppato e coperto da brevetti nel Centro Ricerche per le Energie Rinnovabili e l’Ambiente di Novara, produce biocarburanti tramite la FORSU (frazione organica dei rifiuti urbani solidi), cioè l’“umido” degli scarti di cucina. Per gli stessi principi, tramite Versalis Eni dimostra il suo impegno nella circolarità della plastica a partire dall’ecodesign dei prodotti (per migliorare l’efficienza delle risorse e la riciclabilità), passando per la diversificazione delle materie prime (tramite progetti che implementano fonti rinnovabili e materiali riutilizzati) per arrivare al riciclo dei polimeri (sviluppo di tecnologie innovative per il riciclo di plastica e gomma).

Eni ha messo inoltre a disposizione del Paese le proprie tecnologie in funzione di un obiettivo particolarmente urgente ed attuale come quello del contrasto alla pandemia. HPC5, il sesto supercomputer più potente al mondo, nonché primo in Europa, ha infatti permesso, a Novembre di quest’anno, il più complesso esperimento di supercalcolo molecolare volto all’identificazione di nuove terapie per combattere il virus. L’attività sperimentale Fast Track phase, durata un totale di 60 ore di elaborazione, ha permesso di generare 65 TeraByte di risultati che, una volta terminata la fase di elaborazione, saranno liberamente accessibili per l’intera comunità scientifica.

Dunque, come questi esempi stanno a dimostrare, la sfida dell’innovazione è aperta e, in tutti i campi, può contribuire alla formazione di una visione che guardi alle tecnologie come ad una irrinunciabile possibilità di costruire un mondo più sano, efficiente e sostenibile.

In collaborazione con Eni

Facebook Comments

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here