Investire in digitalizzazione e innovazioni, per un agrifood più produttivo e sostenibile

Le attività di Ricerca e Sviluppo (R&D) per innovazioni sostenibili in agricoltura permettono di crescere economicamente senza sacrificare la sostenibilità ambientale. Investimenti e tecnologie volte ad aiutare gli agricoltori a superare le sfide ambientali ed economiche di questo periodo storico possono anche soddisfare le richieste di consumatori sempre più attenti alla sostenibilità. Che, lo ricordiamo, non è una prerogativa del bio

In agricoltura, digitalizzazione e nuove tecnologie avanzano di pari passo con l’obiettivo di rendere il settore agroalimentare più produttivo, ma allo stesso tempo più sostenibile. In poche parole, di produrre di più consumando meno risorse. Sono molti gli attori impegnati nel rendere l’agrifood meno impattante attraverso le tecnologie digitali, ma chi sta forse investendo più di altri al momento è BASF Agricultural Solutions. Attraverso l’innovazione, infatti, la divisione del colosso tedesco vuole raggiungere l’obiettivo di crescita del 7% legato alla sostenibilità entro il 2030.

Tre sono le strategie per farlo:

  1. Un impegno continuo in Ricerca e Sviluppo a beneficio di agricoltori, ambiente e società.
  2. Sementi, soluzioni per la difesa e servizi digitali per un’agricoltura sempre più sostenibile.
  3. Una “pipeline” di innovazioni che, grazie ad oltre trenta importanti progetti di Ricerca e Sviluppo, contribuirà alla mission con un potenziale di vendita stimato di oltre 7,5 miliardi di euro.

Non solo. Grandi sforzi saranno orientati verso il supporto degli agricoltori nella riduzione delle emissioni di CO2 del 30% per ogni tonnellata di colture prodotte, ma anche all’applicazione delle tecnologie digitali su oltre 400 milioni di ettari di terreno coltivabile, continuando allo stesso tempo a garantire un utilizzo sicuro dei propri prodotti.

Ma la vera sfida resta quella di contribuire all’evoluzione del sistema agroalimentare nel contesto globale che si profila nei prossimi decenni. Infatti, nonostante i buoni propositi della strategia Farm to Fork che, come ricordavamo qualche tempo fa, al momento non sembra prendere in considerazione le conseguenze di ciò che propone, nei prossimi anni bisognerà fare i conti con un mondo sempre più affamato. Si stima infatti che, entro la metà di questo secolo, gli agricoltori dovranno nutrire circa 9,7 miliardi di persone, il che richiederà un aumento della produttività del 50%. La digitalizzazione può dare un importante contributo a questo risultato.

Nel novembre del 2020, BASF e Bosch hanno firmato un accordo di joint venture per la commercializzazione e la vendita globale di soluzioni smart per l’agricoltura. Grazie a questa partnership, che è soggetta all’approvazione da parte delle autorità antitrust competenti, le due aziende prevedono ad esempio di lanciare già quest’anno una soluzione digitale automatizzata ed agronomica, chiamata “Smart Spraying”, con cui gli agricoltori traggono vantaggio da innovazioni digitali pensate per l’agricoltura di precisione, l’efficienza delle risorse e la sostenibilità.

La nuova tecnologia riconosce gli infestanti e consente un’applicazione precisa dell’erbicida, massimizzando l’utilizzo produttivo del terreno e riducendo così l’impatto ambientale, limitando il volume dei prodotti applicati. Il tutto, garantendo agli agricoltori una strategia di difesa delle colture studiata su misura, specifica per campo e stagione, che consente loro di ottenere delle previsioni di resa ottimali. In questo modo, l’azienda risponde alle moderne sfide dell’agricoltura, alle esigenze della società e ai piani di azione della politica – non solo europea.

L’obiettivo è sempre chiaro: accompagnare la crescita della produzione agricola con una maggiore sostenibilità ambientale. In quest’ottica, sin dalle prime fasi di Ricerca e Sviluppo viene applicato il metodo “Sustainable Solution Steering”, unico nel settore e sottoposto a verifica indipendente da parte di terzi. “L’approccio del nostro R&D alle soluzioni per l’agricoltura è cambiato profondamente, negli ultimi vent’anni”, spiega Peter Eckes, Presidente Bioscience Research di BASF: “Ci stiamo orientando con successo verso soluzioni innovative, concentrandoci allo stesso tempo sulle future necessità degli agricoltori, della società e dell’ambiente.”

Se infatti la domanda di cibo è per ovvie ragioni destinata ad aumentare, la sua produzione può avere scenari diversi. Oltre ad un uso del digitale che permette un ridotto utilizzo di agrofarmaci, molto utili per una maggiore resa associata a minori impatti sono le nuove varietà di sementi.

Un esempio molto interessante è quello delle ultime varietà di sementi di spinaci resistenti alla peronospora, una delle malattie fungine maggiormente impattanti. Tra le caratteristiche più importanti, spiccano quella di prevenire la perdita del raccolto e quella di coprire tutte le stagioni di crescita, detenendo una quota di mercato significativa tra gli spinaci freschi. Queste caratteristiche offrono valore aggiunto per i coltivatori, per chi opera nel campo della lavorazione e distribuzione, e per i consumatori.

Salute, sicurezza alimentare, digitalizzazione e nuove tecnologie: una combinazione che dà capacità di futuro. Sarà pronta l’Unione europea a sfruttare questo vantaggio, invece di scarificarlo sull’altare delle ideologie o dei facili consensi?

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