McKinsey e l’impatto economico potenziale dell’#IoT: ecco i fattori in gioco

Un nuovo rapporto del McKinsey Global Institute,  The Internet of Things: Mapping the value beyond the hype, ha provato a determinare esattamente come l’Internet of Things sia grado di creare valore economico reale. Per avere una visione più ampia di potenziali benefici McKinsey ha analizzato più di 150 casi d’uso, che vanno da persone che utilizzano dispositivi per monitorare salute e benessere, fino a produttori che utilizzano sensori per ottimizzare la manutenzione delle attrezzature di lavoro e tutelare, quindi, la sicurezza dei lavoratori.

Dall’analisi emerge che l’internet degli oggetti avrebbe un impatto economico complessivo potenziale che va dai 3.900 miliardi dollari  agli 11.100 miliardi dollari all’anno entro il 2025. Ma, ovviamente, il raggiungimento di tali cifre richiede alcune condizioni per essere realizzaro, in particolare il superamento degli ostacoli tecnici, organizzativi e normativi dell’IoT su temi caldi tra i quali, ad esempio, sicurezza e privacy. Diverse sono le condizioni necessarie affinchè l’IoT dispieghi il suo potenziale economico secondo McKinsey:

  • L’interoperabilità tra i sistemi dell’internet degli oggetti è un fattore fondamentale: del valore economico potenziale totale dell’IoT l’interoperabilità è richiesta nel 40% dei casi in media e quasi il 60% in alcune configirazioni.
  • Attualmente non tutti i dati dell’IoT vengono utilizzati. Ad esempio, su una piattaforma petrolifera che ha 30.000 sensori, solo l’1% dei dati viene esaminato. Questo perché l’informazione è usata principalmente per rilevare le anomalie e non per azioni di controllo, ottimizzazione e previsione che, invece, forniscono il massimo valore.
  • Applicazioni business-to-business probabilmente acquisiranno più valore, quasi il 70%, rispetto al comparto consumer, sebbene sia proprio questa dimensione, come i monitor per il fitness e automobili che si auto guidano, ad attirare maggiormente l’attenzione e sono comunque in grado di creare un valore significativo.
  • L’IoT ha un grande potenziale nelle economie in via di sviluppo. Tuttavia, McKinsey stima che esso avrà unimpatto complessivo maggiore su quelle avanzate ma, nonostante questa evidenza, le economie in sviluppo potrebbero generare quasi il 40%  del valore dell’IoT.
  • Le persone potrebbero avere i migliori benefici. La ricerca stima che gli utenti dell’internet degli oggetti (imprese, altre organizzazioni e consumatori) potrebbero ottenere il 90% del valore che generano applicazioni IoT. Ad esempio nel 2025 la telesorveglianza potrebbe creare 1.100 miliardi dollari all’anno quantificati sulla base del valore tantigibile per il miglioramento della salute dei pazienti di malattie croniche.
  • L’industria sta iniziando a evolvere attorno alle tecnologie IoT. Andando a creare un contesto in cui sia gli operatori storici che i nuovi player avranno grandi possibilità. La digitalizzazione sfuma, infatti, i confini tra le aziende tecnologiche e gli altri tipi d’imprese: i produttori di macchinari industriali, per esempio, stanno creando nuovi modelli di business che utilizzano logice di connetività IoT per offrire i loro prodotti come servizi.

La digitalizzazione di macchine, veicoli, e altri elementi del mondo fisico è una idea molto potente  che sta già cominciando ad avere un impatto reale, cambiando come le merci sono fatte e distribuite, come i prodotti sono servite e raffinati, e anche come i medici e i pazienti a gestiscono salute e benessere. Ma il dispiegamento completo di tutte le potenzialità dell’internet of things richiederà l’innovazione soprattutto dei modelli di business, richiederà nuovi degli investimenti, nuovi talen ti e nuove strategie basate su sinergie e collaborazioni tra tutti gli attori, pubblici e privati. Di fatto questo approccio globale alla rivoluzione industriale dell’IoE è l’unica strada realmente possibile.

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