Governo americano chiude Megaupload e parte attacco hacker

Il Dipartimento di giustizia statunitense ha ordinato la chiusura di Megaupload e Megavideo, tra i siti di file sharing più utilizzati al mondo, con l’accusa di reati di violazione della proprietà intellettuale e riciclaggio di denaro sporco.

Il principale imputato è Kim Schmitz, il fondatore del sito che rischia fino a 50 anni di carcere. Seppur al momento dell’arresto quest’ultimo abbia dichiarato “di non aver nulla da nascondere”, secondo quanto riportato dal quotidiano spagnolo El Mundo, per l’Fbi, Schmitz e i suoi 6 collaboratori sono responsabili di pirateria informatica massiccia su scala globale, la cui attività ha generato oltre 175 milioni di dollari di guadagni illeciti, provocando oltre 500 milioni di dollari di danni ai proprietari delle opere protette.

Dopo la decisione del governo americano di chiudere Megaupload, il gruppo di hacker Anonymous ha lanciato una attacco a numerose pagine web, fra le quali quella dello stesso Dipartimento di giustizia. In meno di un’ora sono risultati inaccessibili anche i siti dell’Fbi, dell’Ufficio per la proprietà intellettuale, della casa discografica Universal e delle associazioni dell’industria cinematografica (Mpaa) e discografica (Riaa) statunitensi.

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