Pubblica Amministrazione: il futuro è cloud

A sostenerlo non sono i soliti “visionari” dell’information technology, bensì il governo britannico che nell’ UK Government Cloud Strategy dello scorso ottobre, dichiara: “Il Cloud Computing ha portato un cambiamento di paradigma nella gestione dei servizi di Information & Communication Technology. Il Governo è orientato all’adozione di sistemi di Cloud Computing. Sfruttando le innovazioni generate dal Cloud Computing trasformeremo il settore pubblico in una struttura agile, efficiente e sostenibile nei confronti dell’ambiente”.

Una proposta di intenti chiara e inequivocabile, che introduce una vera e propria rivoluzione: all’infrastruttura stessa del Cloud Computing o, meglio del G-cloud, viene riconosciuta la capacità di rappresentare una risposta reale a molte delle esigenze di flessibilità, efficacia ed efficienza della Pubblica Amministrazione. Il perché è presto detto. Con i sistemi basati sul Cloud Computing il modello client/server tradizionale, nel quale un utente si collega ad un server specifico per usufruire di un servizio, viene sostituito da un modello per il quale i servizi vengono erogati da una “nuvola” di server, appunto, che dinamicamente alloca e rialloca risorse ed applicazioni in funzione della necessità del momento. Chiunque disponga di un account GMail, faccia una ricerca su Google o un acquisto su eBay, utilizza un servizio basato su architettura Cloud.

Ma quali sono, nel concreto, i vantaggi del Cloud Computing applicato alla pubblica amministrazione? Indubbiamente i fattori di costo – in un contesto congiunturale complesso come quello attuale – rappresentano uno dei principali key driver nello sviluppo dei sistemi di Cloud Computing. Vivek Kundra – ex CIO della Casa Bianca – risponde che “Il Cloud Computing consente ai sistemi IT di essere scalabili e flessibili, liberando l’utente dalla necessità di dover definire l’entità delle sue esigenze in termini di risorse. Le risorse sono erogate quando serve, nella quantità necessaria”. In sintesi, conclude: “Grazie al Cloud Computing una Pubblica Amministrazione non deve più disporre di complesse infrastrutture hardware e software per erogare servizi a milioni di utenti”.

In Italia gli fa eco Maurizio Decina, Professore ordinario di Telecomunicazioni al Politecnico di Milano: “Il vantaggio principale del Cloud Computing” afferma “consiste nella possibilità che esso offre di concentrare nella Rete tutte quante le prestazioni dell’IT a partire dalla virtualizzazione dei terminali”. Ed è un passaggio inevitabile perchè alla pubblica amministrazione “conviene sul fronte dei costi di gestione e manutenzione e perchè consente di pagare solo quello che si usa, garantendo massima efficienza”. Si stima che, in generale, il risparmio economico conseguibile attraverso il ricorso a sistemi basati sul Cloud Computing nella gestione complessiva dell’IT possa variare dal 30% al 40% , con un guadagno netto non soltanto in termini economici, ma anche in termini di complessità di gestione e manutenzione.

Al risparmio prospettato da Decina, se ne aggiunge un altro: la riduzione del margine di rischio. I progetti basati su architetture Cloud, infatti, possono essere concepiti, sviluppati e testati con bassi investimenti iniziali, lasciando al successo o meno del progetto, il compito di indicare se e come incrementarli. Una bella boccata di ossigeno per le pubbliche amministrazioni che possono aprirsi alle sperimentazioni e intraprendere nuove iniziative, senza eccessivi rischi.

Infine, razionalizzazione dei sistemi IT e deduplicazione dei dati presenti nei data base delle PA. Sistemi sviluppati su Cloud Computing permettono di gestire al meglio il carico di lavoro dei server, che passa dal 30% tipico di una architettura tradizionale al 60-70% proprio di un sistema Cloud, rendendone, di fatto, superfluo uno su tre. Senza contare il vantaggio che “la nuvola” offre sul tema dei dati: tale sistema, infatti, consente la deduplica dei dati e permette di eliminare le copie degli stessi in più archivi differenti, che rappresenta uno dei principali rischi di disallineamento delle basi dati nella Pubblica Amministrazione.

Il Cloud Computing rappresenta, dunque, la soluzione ai problemi di flessibilità, efficacia ed efficienza della pubblica amministrazione italiana? Molto probabilmente no, ma rappresenta di certo uno degli strumenti più validi per sviluppare soluzioni flessibili che rispondano con rapidità alle necessità dell’amministrazione per supportarne le politiche e le strategie.

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