Microsoft e l’advertising basato sulle emozioni

Microsoft ha presentato una richiesta di brevetto per un sistema in grado di offrire pubblicità mirate e selezionate a secondo dello stato emozionale dell’utente.

La richiesta presentata nel 2010 è stata resa pubblica soltanto da pochi giorni. Il gigante del software vorrebbe utilizzare una serie di dati (query di ricerca, email, messaggi istantanei, utilizzo di videogiochi, etc) e la rilevazione dell’espressioni facciali e dei movimenti del corpo per offrire advertising targettizzato a secondo dello stato emozionale del momento

Il sistema non sarebbe legato ad uno specifico device, ma teoricamente disponibile per una vasta tipologia di disposistivi  (smartphones, laptop, PC e gaming device). Anche se al momento sembrerebbe fondato sul sensore di movimento Kinect.

Microsoft ritiene che una simile applicazione potrebbe creare valore per pubblicitari ed inserzionisti perché evita di sprecare messaggi su persone che temporaneamente sono in uno stato mentale non adatto, e contemporaneamente ne migliorare l’efficacia proponendoli al consumatore quando è più in sintonia emotiva con essi.

La compagnia fa alcuni esempi nel documento di richiesta. “Gli inserzionisti di prodotti legati alla perdita di peso potrebbero non volere che il loro annuncio venga visualizzata da utenti che sono molto felici. Perché, una persona che è veramente felice è meno propensa ad acquistare un prodotto di self-investment che  fa leva sulle sue mancanze. Ma una persona davvero felice potrebbe acquistare prodotti elettronici o pacchetti vacanze. Nessun inserzionista di club o party desidera farsi pubblicità quando l’utente è triste o piange. Quando l’utente è emotivamente triste, annunci pubblicitari su club e party non sarebbero appropriati e potrebbero risultare fastidiosi e negativi all’utente. Inserzionisti di supporto online o aiuto tecnico vogliono che le loro pubblicità venga visualizzata quando l’utente appare in uno stato di confusione o frustrazione emotiva.

L’iniziativa porterebbe il targeting certamente ad un livello mai raggiunto prima. Il targeting sembra, in ogni caso, destinato a subire profonde trasformazioni nei prossimi anni. Diverse piccole compagnie stanno lavorando a progetti basati sul riconoscimento facciale per il rilevamento dello stato emotivo dei consumatori (ad esempio, Affectiva che espone un prototipo all’IPG Media Lab di New York). Intel ha, inoltre, stando a voci insistenti, intenzione di introdurre entro l’anno un servizio tv che grazie al riconoscimento facciale può offrire gli annunci più adatti alla tipologia di utente. Al momento la tecnologia sembra concentrarsi su caratteristiche più statiche come età e genere, ma niente esclude che possa evolversi in futuro.

Diverse aziende, fondamentalmente, stanno cercando di sfruttare la crescente insoddisfazione dei pubblicitari e le innovazioni tecnologiche per accaparrarsi una fetta dei budget pubblicitari, tramite un’ulteriore personalizzazione e contestualizzazione degli annunci.

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