Konnichiwa, Romano desu.
A pochi giorni dall’annuncio dell’acquisizione dell’operatore mobile giapponese eAccess e della sua rete mobile LTE di quarta generazione, il CEO di Softbank Japan torna a far parlare di se annunciando l’intenzione di acquisire il 70% delle azioni dell’operatore mobile Sprint in USA.
Il ‘Genio Astuto’ colpisce ancora
Abbiamo visto nello scorso articolo come Softbank sia riuscita in pochi anni a conquistare un ruolo di leader sul mercato locale giapponese, puntando su modelli di business innovativi, campagne promozionali aggressive e portanto al successo l’iPhone di Apple, un prodotto ‘straniero’ in un mercato affollato da cellulari super-accessoriati.
Definito ‘genio astuto’ dal Wall Street Journal il CEO di Softbank Masayoshi Son, torna a far parlare di se e lo fa in grande stile, annunciando l’acquisizione del terzo operatore mobile americano.
Forti in patria e con il cambio favorevole
Sfruttando uno Yen forte e favorevole, Softbank si prepara alla sfida delle acquisizioni globali, confermando la tendenza ad ‘uscire’ dal mercato giapponese per rafforzarsi all’esterno. Scelta che lo accomuna ad altri imprenditori giapponesi contemporanei di successo, come Hiroshi mikitani, CEO del colosso dell’e-commerce Rakuten o il magnate dei videogiochi sociali giapponese GREE.
Softbank si presenta ora davanti agli americani e ai suoi azionisti locali con una nuova ‘sfida’: acquisire e portare al successo l’operatore Sprint, dimostrando una spavalderia poco giapponese e piu’ tipica dell’estroverso CEO dell’azienda, che ha gia’ piu’ volte dimostrato la sua abilita’ di ribaltare le sorti di aziende del settore mobile in difficolta’.
Il mago del ‘Turnaround’
Negli scorsi anni Softbank si e’ costruito una solida fama nel portare a buon fine difficili operazioni di ‘Turnaround’ (o ‘inversioni di rotta’) e recupero debiti con una formula testata: ottimizzazione dei costi, creazione di servizi mobili a valore aggiunto per smartphones e sinergie di rete e tecnologiche.
Il programma strategico dell’acquisizione di Softbank-Sprint analizza in prospettiva la ‘rinascita’ dell’operatore americano sotto la guida di Son (il documento e’ stato rilasciato sul sito ufficiale in inglese ed in contemporanea con l’annuncio). Portando a conclusione l‘operazione con successo, l’azienda si porterebbe per volume di affari nel settore mobile al terzo posto sul mercato globale, affiancando il colosso AT&T e dietro solo a Verizon e China Mobile – e dichiarandosi terzo nel mondo per numero di utenti sottoscritti (superando il primo e secondo operatore mobile giapponese, NTT Docomo e AU/KDDI).
L’ottimismo che contagia
Un piano ottimista e tutto da verificare, ma che sembra convincere almeno inizialmente analisti e azionisti non solo giapponesi ma anche internazionali che vedono nel carisma di Son un’opportunita’ di rilancio, razionalizzazione e modernizzazione della rete Sprint in america da un lato, e un rafforzamento strategico dell’azienda in giappone.
E’ uno scenario simile a quello che nel 2006 ha seguito l’acquisizione della Vodafone Japan, ai tempi in difficolta’ finanziarie molto peggiori di sprint e con un debito da recuperare ben superiore, ma che richiama anche la meno blasonata integrazione dell’operatore mobile giapponese Willcom nel 2010.
Confermata la necessita’ di uscire dal locale
Non si puo’ nascondere quanto l’imprenditoria giapponese sia messa a dura prova in questi anni: ancora legata ad una cultura fortemente locale e poco aperta, frenata in Asia dall’inasprimento dei rapporti con la Cina (che ha portato ad un progressivo ostruzionismo nei confronti di fabbriche e prodotti giapponesi) e dagli scarsi risultati dei piu’ famosi brand dell’elettronica di consumo che, come Sony e Sharp, oggi faticano tenere testa alla concorrenza aggressiva di coreani (leggi Samsung) e degli innovatori americani di Apple.
Vedremo nei prossimi articoli come aziende e start-up giapponesi di eccellenza stiano puntando su innovazione e globalizzazione per rilanciare il prodotto e i servizi giapponesi sul mercato asiatico e mercato internazionale.
Doumo Arigatou Gozaimashita
Facebook Comments