#MobilePayment: un viaggio nel mercato in fermento tra statistiche, CurrentC e Alibaba

La brusca accelerata a cui abbiamo assistito in questi mesi nell’utilizzo del mobile payment sta scuotendo il mercato mondiale: fioriscono ricerche statistiche di varie aziende e istituti; Apple Pay stringe accordi con l’Oriente; molti retailer statunitensi mettono in atto una campagna di boicottaggio verso Apple Pay creando un proprio sistema unico per il mobile payment denominato CurrentC (il quale pochi giorni dopo viene violato) e le riviste specializzate d’oltreoceano si pongono quesiti di scenario molto interessanti e in alcuni casi provocatori.

Statistiche: Accenture, Forbes, Mastercard

Nell’ultima settimana sono emersi molti studi di settore: per Adyen ad esempio il 23,3% delle transazioni mondiali online avviene tramite device mobili, con il vecchio continente al vertice del mercato; per Accenture negli Stati Uniti il 40% dei consumatori utilizza i servizi di mobile payment all’interno di luoghi commerciali, inoltre sarebbero i nati tra gli anni ottanta e il duemila i maggiori utilizzatori. Statistiche di questo tipo sono spesso oggetto di forti critiche, in particolar modo quando si basano solo sulla propria base di utenti e clienti (è il caso di Adyen).

Infatti Forbes attraverso la penna di Tom Groenfeldt ha criticato Accenture per la sua poca chiarezza dal punto di vista delle informazioni rilasciate: “lo studio ha rilevato un interesse notevole (dei consumatori, ndr) nelle valute digitali, ma queste non sono mai definite … stiamo parlando di Bitcoin, di PayPal o di Venmo? Accenture non dice mai”.

La poca chiarezza non sarebbe l’unico problema per Forbes che parla anche di “ingenuità” nel descrivere il comportamento dei consumatori sul denaro contante. Scrive Accenture infatti che: “… I consumatori utilizzano denaro in contanti oggi e continueranno a farlo in futuro, per la comodità di portare a termine le transazioni da persona a persona e in luoghi cui non sono accettati i pagamenti elettronici. Alcuni consumatori preferiranno sempre i contanti per la sua facilità d’uso, per la convenienza e la sicurezza. ” La replica di Forbes: “certamente gli usi principali di denaro contante includono (anche, ndr) attività illegali quali l’acquisto di droga o l’evasione fiscale in sostituzione di operazioni altrimenti del tutto legittime. Davvero, nessuno in Accenture ha mai pagato un imbianchino, una trattoria o un giardiniere in contanti?”

Mastercard, dal canto suo, ha rilasciato un indice per comprendere se i Paesi del mondo sono preparati al mercato del Mobile Payment. Nell’indice spunta Singapore come Paese leader del mercato di riferimento, seguito da Canada e Stati Uniti: come riporta il Wall Street Journal, “la causa  per cui Singapore si trova in cima alla classifica è perché il 100% della popolazione è coperto da rete mobile e il sistema di telecomunicazioni del paese è fortemente regolamentato. Per MasterCard il sistema legale di Singapore è efficiente per risolvere le controversie.”

Nell’indice l’Italia si attesta inesorabilmente al terzultimo posto seguito da Indonesia e Argentina. La posizione del Kenya al quarto posto non sorprende: il Paese conosce già da tempo il Mobile Payment attraverso il servizio di MRP denominato M-Pesa, messo in atto da Vodacom e Safaricom in tutta la regione e in molti altri Paesi in via di sviluppo.

“Apple Pay”, i rapporti con la Cina di “Alibaba” e l’annuncio di “CurrentC” (che però è stato già violato)

Una grossa fetta del mondo del retail statunitense ha deciso di boicottare Apple Pay: molte catene internazionali, tra cui Wal-Mart, Rite-Aid e Best Buy hanno deciso di non accettare le transazioni attraverso il sistema diffuso con i nuovi I-Phone 6 e I-Phone 6 Plus. Il motivo risiederebbe nel lancio (stabilito per il 2015) di CurrentC, una piattaforma unica per il mobile payment sostenuta da una joint venture di grandi retailer.

Come ha ben sintetizzato International Business Time, Il funzionamento del sistema è intuitivo: “anziché usare la carta di credito come intermediario del pagamento, CurrentC fa riferimento direttamente al conto corrente a cui la carta è collegata. In questo modo, i commercianti possono evitare le tradizionali commissioni del 2-3% associate ai pagamenti tramite carte di credito e fare affidamento ai conti bancari, le cui commissioni per il pagamento sono notevolmente minori. Per questo motivo, le banche sono in conflitto con questo sistema perché i profitti per singola operazione sono ridotti all’osso rispetto all’attuale situazione commerciale. Al fine di spingere l’utilizzo di CurrentC, che dovrebbe essere inaugurato a inizio del prossimo anno, Wal-Mart & Co. proporranno promozioni esclusive e hanno ufficialmente negato il proprio supporto alla piattaforma di Apple”.

Incalzato dai giornalisti per la vicenda e chiedendo se CurrentC possa essere un problema per l’azienda, Tim Cook, Ceo di Apple, ha dichiarato che secondo lui si tratterebbe soltanto di una “scaramuccia”. Nel frattempo però mentre Tim Cook minimizzava, CurrentC subiva una violazione da parte degli hacker. Riporta Bloomberg infatti che “CurrentC, il sistema di mobile payment propagandato come alternativa alla piattaforma di Apple, è stato violato durante un technologic test con il risultato che alcuni indirizzi di posta elettronica sono stati rubati in un arco di tempo pari a 36 ore”. La vicenda rappresenta un duro colpo per la joint venture che sta cercando di guadagnarsi la fiducia dei consumatori contrapponendosi ad Apple.

In questo contesto il mercato cinese non resta fermo. Come riporta Reuters, il Presidente esecutivo Jack Ma di Alibaba ha dichiarato che è disposto a lavorare con Apple sul mobile payment: “Alibaba possiede Alipay,il servizio di pagamenti più grande della Cina, mentre Apple proprio nell’ultimo mese ha debuttato con la sua versione proprietaria di mobil wallet, consentendo agli utenti possessori di iPhone 6 di effettuare pagamenti presso i rivenditori con i loro smartphone. Ma ha detto in una conferenza in diretta del Wall Street Journal Digital del lunedì che ha grandissimo rispetto per il CEO di Apple Tim Cook.” In seguito alla domanda riguardante un eventuale partnership tra ApplePay e AliPay, la risposta di Ma è stata: “spero che si possa fare qualcosa insieme”.

In conclusione, il mercato del mobile payment è decisamente in fermento ma, come sempre accade in questi casi, analisi, vicende ed alcuni numeri lasciano ancora spazio a qualche perplessità. Sul fronte italiano non bisogna guardare il dato del Belpaese al terzultimo posto necessariamente sotto una lente negativa. E’ necessario però prendere coscienza dell’esistenza dello spazio di manovra ampio e dalle sempre più evidenti prospettive, e cominciare ad adoperarsi per costruire un serio e concreto settore nel quale essere competitivi.

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