Crisi Twitter: annunciato taglio dell’8% della forza lavoro

La temuta notizia è arrivata: Twitter taglia fino all’8% della sua forza lavoro dopo giorni di rumor e di illazioni. La nomina del “nuovo” Ceo, più una conferma che una novità ovvero Jack Dorsey, porta con se decisioni non facili sul piano occupazionale: “Abbiamo assunto decisioni difficili ma necessarie” ha spiegato l’AD  “Il consiglio di amministrazione ha approvato un piano di ristrutturazione e riduzione della forza lavoro“, con un taglio fino a 336 dipendenti. “La ristrutturazione rientra nell’ambito di un piano per organizzare la società intorno alle sue priorità” afferma Twitter in una nota, sottolineando che il taglio si tradurrà in spese in contanti per 10-20 milioni di dollari. Le spese totali di ristrutturazione sono stimate in 5-15 milioni di dollari.

Che per Twitter le cose non andassero al meglio era chiaro: investitori poco soddisfatti dall’andamento della crescita utenti del social network avevano portato alle dimissioni dello storico Ceo Dick Costolo sostituito ad interim proprio da quel Dorsey che poi ne è stato confermato alla guida. E molte persone vicine all’azienda sostengono già da tempo che Twitter si era appesantito molto, soprattutto quando si parlava della parte di progettazione. Questo ha creato problemi di responsabilità e di titolarità di alcuni prodotti, dicono le fonti tanto che Dorsey ha dichiarato alla stampa non più tardi di giugno, che Twitter aveva bisogno di fare un lavoro migliore per “chiarire proprietà” su progetti specifici.

La soluzione è arrivata con il taglio del personale confermato in queste ore, basterà?

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