#MobilePayment e p2p: quando per inviare denaro basta il numero di telefono

È possibile inviare denaro tramite il proprio smartphone semplicemente conoscendo il numero di telefono del destinatario? La risposta è si: le tecnologie digitali stanno ridisegnando le nostre abitudini come utenti, ma stanno anche abilitando le organizzazioni ad offrire servizi sempre nuovi. In un contesto di innovazione continua, che segue il passo della trasformazione digitale, gli istituti bancari stanno sperimentando nuove strade per raggiungere un pubblico di clienti sempre più esigente, soprattutto quello più giovane. Secondo l’istituto di ricerca Gartner, entro il 2018 il 50 % dei consumatori presenti nei mercati maturi utilizzerà il proprio smartphone (o il proprio wearable) per effettuare transazioni bancarie e per gestire i propri pagamenti online.

Secondo Amanda Sabia, principal research analyst di Gartner, “i product manager devono cominciare a rendersi conto che i loro clienti sono ormai in cerca di prodotti e servizi di questo tipo”. Il cambiamento riguarderà soprattutto le fasce di utenti più giovani i quali, spiega l’analista di eMarketer Bryan Yeager, “normalmente hanno meno preoccupazioni quando si tratta di sperimentare, ed eventualmente adottare, nuove tecnologie” rispetto agli adulti o agli anziani: l’adozione in questi due casi potrebbe essere ostacolata dalle perplessità che possono sorgere relative alla sicurezza e per questo le banche dovranno lavorare per rassicurare i propri clienti (rendendo realmente sicuri i propri sistemi)

Il P2P mobile payment: cosa è e i vantaggi

Uno dei servizi più innovativi per il settore del banking è il pagamento P2P (peer-to-peer) tramite smartphone e va proprio nella direzione indicata da Sabia di Gartner. La parola “peer” indica qualcuno con cui si ha un rapporto alla pari: in sostanza, il p2p payment è una tecnologia che abilita i clienti a trasferire somme di denaro ad altre persone utilizzando il proprio device collegato a un conto bancario. Per rassicurare gli scettici, va detto che non si tratta di un’idea nuova ed è già utilizzata concretamente in molti paesi con successo, ma le tecnologie di oggi permettono una maggiore sicurezza e una user experience di qualità decisamente più alta.

Nei mercati che hanno avuto una crescita più lenta rispetto a quella dei paesi “stabili” (come l’Europa e gli Stati Uniti), le tecnologie si sono adattate in modo diverso alle esigenze delle persone, conseguendo risultati interessanti. Uno di questi riguarda proprio il mobile payment (anche p2p, ma non solo) e si chiama M-Pesa: sviluppato nel 2007 da Vodafone per Vodacom e Safaricom (i più grandi operatori telefonici in Kenya e in Tanzania), è un servizio di micro-finanziamento e di trasferimento di denaro che funziona attraverso i telefoni cellulari, particolarmente diffuso nei paesi in via di sviluppo come l’Afghanistan.

Il sistema funziona tramite SMS: basta inviare un messaggio alla persona che deve ricevere il credito per trasferirlo.

Un’idea che, di fatto, è stata ripresa da Facebook per la sua app di Messenger: negli Stati Uniti è infatti possibile utilizzare Messenger per inviare denaro ai propri contatti semplicemente scrivendo l’importo all’interno della finestra dedicata allo scambio dei messaggi. L’obiettivo, ha spiegato Facebook al momento del lancio, è “offrire alle persone un modo più conveniente e sicuro per inviare e ricevere soldi fra amici”.

Quali sono però, nel concreto, i benefici di cui potrebbero usufruire i correntisti che adottano il p2p payment per il loro smartphone? I vantaggi principali immediatamente riconoscibili sono quattro:

  • semplicità: inviare somme di denaro ad amici, parenti o colleghi è estremamente semplice; non c’è più bisogno di recarsi in banca e inviare un bonifico e nemmeno di andare sul sito della propria banca e digitale tutti i dati del destinatario;
  • immediatezza: l’operazione si svolge in pochi secondi, attraverso pochi tap sullo schermo del proprio device, è un sistema ideale per i piccoli pagamenti veloci;
  • portabilità: con il p2p payment mobile è possibile inviare denaro anche in contesti di mobilità, come ad esempio mentre si è in bus o in metro diretti all’ufficio, o ancora quando non c’è la possibilità di sedersi per aprire il proprio laptop e svolgere l’operazione come in un luogo pubblico affollato;
  • sicurezza: la conseguente riduzione dell’uso delle banconote abbatte la possibilità di furti o di smarrimenti; d’altra parte, anche la sicurezza digitale deve garantire l’inviolabilità dei sistemi e con l’arrivo del riconoscimento tramite impronta digitale le barriere sono effettivamente alte.

Il circuito Jiffy e il digital wallet di Banca Mediolanum

MediolanumE in Italia? Anche nel nostro paese le banche cominciano a guardare ai pagamenti p2p come una strada maggiormente percorribile, resa adesso più sicura e più votata all’user experience proprio grazie alle evoluzioni del digitale che si sono susseguite in questi anni. Un esempio di questa innovazione è il servizio Jiffy, promosso da Sia e a cui ha aderito Banca Mediolanum che permette il trasferimento  di denaro in real time ed è fruibile direttamente dal dal Mediolanum Wallet, l’app per smartphone dedicata al mobile payment disponibile sui dispositivi Android e iOS.

In sintesi, Jiffy permette ai correntisti di Banca Mediolanum, che posseggono il digital wallet dell’istituto bancario, di inviare denaro semplicemente avendo a disposizione il numero di telefono del beneficiario (che può anche essere correntista  di un’altra banca): la sicurezza del circuito è garantita attraverso l’inserimento della doppia password nell’app, oppure grazie ai nuovi sistemi di riconoscimento dell’impronta digitale presenti negli smartphone di nuova generazione; una volta effettuato l’accesso al Mediolanum Wallet basterà semplicemente inserire il numero del beneficiario o selezionarlo dalla propria rubrica dei contatti e la somma inviata sarà disponibile in tempo reale sul suo conto corrente.  Tutti i passaggi sono visibili in questa videoguida ad hoc.

Il sistema di pagamenti p2p da mobile è quindi una realtà concreta ma anche una sfida per le banche che cercano di comprendere le dinamiche evolutive della trasformazione digitale: i fattori in gioco sono diversi, dalla sicurezza all’user experience, dal tasso di adozione alla capacità di arrivare anche ai clienti più diffidenti nei confronti del digitale, in particolar modo quelli che appartengono ad una fascia di età più anziana.

Tuttavia, il panorama è incoraggiante: secondo l’ultimo rapporto Censis infatti, ben il 46% degli utenti di Internet utilizza la rete per sfruttare i servizi di banking digitale; gli istituti bancari dovranno tener conto di questa tendenza, prima che la domanda di innovazione dei propri clienti superi la loro offerta.

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