Programmatore, Comunità, Utente nel software libero ovvero Freedom Magic Circle

Da alcune settimane con alcuni conoscenti e amici riflettiamo sopra le interazioni fra le community, sviluppatori, aziende ed utenti finali in relazione al Software Libero. Da quando ci occupiamo di Software Libero, molti di noi non hanno mai trovato qualcosa di semplice e chiaro sull’argomento. Quindi bisogna provare a crearlo. Per questo scegliamo una struttura schematica e stringata nei contenuti. Sintetica come i dieci e le tavole della legge romana.

In estrema sintesi:

1) La libertà del singolo di programmare finisce dove inizia la libertà di distribuire;

2) La libertà delle community e delle aziende di distribuire in qualsiasi forma il programma, finisce dove inizia la libertà d’uso dell’utente finale;

3) La libertà d’uso dell’utente finale finisce dove inizia la libertà del singolo di programmare.

1Questa struttura ciclica enuclea il principio unitario che la libertà dell’individuo finisce dove inizia la libertà altrui; ma nessuno dice mai che la libertà della comunità finisce dove inizia la libertà dell’individuo. Semplice e lineare, se lo si complica ulteriormente, per assurdo, si scorda qualcosa. Invece delineando le interazioni fra programmatore, molteplicità ed utente finale, si può rappresentare tutto come il più semplice dei grafici, il grafico a torta.

2

Quando un programmatore sviluppa del Software libero, sa che non ha senso reinventare la ruota, finché perlomeno non ne può inventare una migliore. Quindi usa le librerie migliori che individua per fare da contorno al proprio programma. Questo vuol dire che il programma deve essere distribuito con quelle librerie ed aderirne agli standard, aperti ovviamente. Per questo la libertà del programmatore finisce dove inizia la libertà di distribuire.

3

La distribuzione del software libero è ben indicata nella GPL v.3, come un attività prevalentemente gratuita, fuorché il prezzo di distribuzione e di assicurazione. Questa attività finisce dove inizia la libertà dell’utente finale. E’ l’anello più delicato della catena, perché qui si delinea la differenza fra Software Libero, Open Source e Software Proprietario.

4

L’utente finale ha le famose 4 libertà del software garantite dalla GPL e da molte altre licenze libere. Non può però violare la libertà del programmatore, a meno di diventare egli stesso programmatore e ridistributore ed entrare nuovamente nel circolo virtuoso del Software Libero. Con il software proprietario questo è un reato, il Software Libero invece vive di questa sua natura.

Per questo Richard Stallman dice ripetutamente nei suoi interventi che tutti possono contribuire al Software Libero, perché non ci sono solo ottimi programmatori, ma anche altre figure che nella community si occupano di promuovere il software, scriverne la manualistica, crearne videoguide su youtube. E dice anche che le aziende, ma anche le community, possono e devono costruire un proprio modello di business, perché i costi di distribuzione, assicurazione, certificazione del Software devono essere coperti per offrire all’utente finale tutti i vantaggi del Software Libero ma anche della grande professionalità che i migliori di noi hanno dimostrato in questi anni.

Facebook Comments

Previous articleVendite dei tablet in calo. Bene gli ibridi
Next articleCódigo abierto: una storia spagnola
Vincenzo Virgilio è un giornalista ed ingegnere informatico e delle telecomunicazioni e docente a contratto di informatica presso la Scuola di Medicina e Chirurgia di Palermo. Oltre 30 anni di esperienza nel settore IT, presidente di molti user group relativi al software libero in Italia. Il suo SPUTNIX.it è uno dei più vecchi d'Europa e tutt'ora fra i più attivi. Fa parte del gruppo ConfSL che ha organizzato la Conferenza Nazionale italiana sul Software Libero del 2016, durante la quale ha presieduto la sessione denominata GnuHealth.it su medicina e Software Libero. È CEO di Reneware Company, con sede in Sicilia.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here