Italia accelera su agenda digitale

Si è insediata ieri la cabina di regia per l’agenda digitale italiana che avrà il compito di accelerare l’attuazione dell’agenda in raccordo con le strategie europee, predisponendo interventi normativi da attuare entro giugno. Si articolerà su sei assi attraverso specifici gruppi di lavoro. E-government, e-commerce e smart communities, alfabetizzazione informatica, ricerca e investimenti, infrastrutture e sicurezza.

I sei gruppi di lavoro saranno coordinati dai referenti dei ministeri direttamente coinvolti e si avvarranno della collaborazione degli altri dicasteri che partecipano alla cabina di regia. Saranno poi organizzati gruppi di lavoro tematici che coinvolgeranno i principali attori del settore, sia pubblici che privati.

“Ci aspettiamo che l’agenda digitale sappia sfruttare al meglio questo settore e trasformarlo, come avviene nei paesi avanzati, nella più formidabile leva competitiva per l’economia”, ha dichiarato Paolo Angelucci, presidente di Assinform.

L’industria italiana dell’Information Technology – ha sottolineato Angelucci – formata da 90.000 imprese e 390.000 addetti, genera un mercato di circa 20 miliardi di euro annui e un fattore moltiplicativo degli investimenti in termini di ricaduta diretta, indiretta e indotta tra le 3 e le 5 volte il valore”.

Secondo il presidente di Asati, l’associazione dei piccoli azionisti di Telecom Italia, senza il coinvolgimento del settore pubblico “non è possibile raggiungere gli obiettivi dell’agenda digitale europea sulla rete NGN al 2020”.

Proprio ieri Franco Bernabè, presidente della compagnia di Tlc ha annunciato nel corso dell’audizione alla Camera che Telecom Italia collegherà 6 milioni di unità immobiliari con architettura Fiber-to-the-cab in 99 comuni entro il 2014. “Finalmente – per Lombardi – la società manifesta l’intenzione di investire in maniera significativa anche sulla rete fissa a larga banda, e non solo sul mobile Lte”.

Tuttavia, tiene a sottolineare che un tale progetto d’investimento, sia per estensione sia per architettura di rete, “può costituire solo un primo passo intermedio ma certamente non sufficiente rispetto agli obiettivi di banda ultralarga dell’Agenda Digitale”. “La tecnologia Fttc va bene in partenza, ma per proseguire verso la banda ultralarga, secondo il presidente di Asati, occorre che Telecom Italia definisca una metodologia di ulteriore estensione della fibra con architettura di tipo Fiber-to-the-basement per raggiungere e superare i 100 Mbit su una elevata porzione dei clienti o tecnologie che diano la stessa prestazione”.

Facebook Comments

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here