Web TV: 642 in Italia, ma poche risorse

Gli utenti italiani della rete consumano molti video online. Nonostante i forti ritardi infrastrutturali e la lentezza di molte connsessioni in uso, gli italiani amano i video digitali e il paese risulta sesto a livello europeo per il consumo di questo tipo di contenuti.

La Fondazione Rosselli, su richiesta del Co.Re.Com della Puglia e in collaborazione con l’Osservatorio Altratv.tv, ha effettuato una ricerca sul fenomeno riscontrando la crescente importanza economica, e il sempre maggiore successo tra gli utenti, delle offerete di contenuti video in rete. Tali servizi rappresenteranno, entro il 2017, l’8% del fatturato complessivo della TV e nel 2020 si accaparrerano il 10% dei ricavi; sopratutto grazie ai forti investimenti nel settore dei grandi player mondiali.

La ricerca analizza poi le realtà imprenditoriali attive nel settore in Itali, riscontrando una maggiore presenza di web TV in alcune regioni, nello specifico: Lazio, Lombardia e Puglia. Complessivamente, le web TV Italiane sarebbero 642.

Il report non manca di sottolineare alcuni punti deboli delle iniziative imprenditoriali Italiane nel settore dei video digitali. “L’analisi qualitativa effettuata su un campione rappresentativo di soggetti, indica un discreto grado di specializzazione dei contenuti, piani editoriali ancora non ben definiti e strutturati e un impiego dei social media non del tutto valorizzato (si pensi alle potenzialità legate alle applicazioni mobili).” Le iniziative sembrano scontare un certo grado di spontaneismo. Sul versante lavorativo, ad esempio, la ricerca riscontra un forte impiego di volontari e studenti di discipline afferenti; con percorsi di professionalizzazione ambigui, se non inesistenti. Il problema centrale riguarda, però, la scarsità di risorse e un “modello di business ancora fragile in assenza di un sostegno pubblico stabile e continuativo (come avviene nel caso delle tv locali) con introiti pubblicitari ancora insufficienti. Grandi potenzialità derivano dalle opportunità di un confronto più costruttivo con le Pmi del territorio e rapporti di maggiore collaborazione con la pubbilica amministrazione locale“.

Fonte: Altratv.tv

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