#IoT e advertising: quali scenari per la pubblicità digitale del futuro?

Se sarà uno scenario attraente per i consumatori lo scopriremo nei prossimi anni: quel che è certo è che l’Internet of Things e l’entrata “fisica” della connettività diffusa nei oggetti di uso e consumo quotidiano, cambieranno il modo di intendere la creazione e realizzazione di sistemi e campagne di advertising. Se è vero che il web, il mobile e i social media stanno orientando sempre più verso una fruzione mediale omnicanale, è scontato che quando anche autovetture, elettrodomestici e persino il packaging alimentare diventeranno luoghi di connettività, si assisterà a un aumento esponenziale di touch point digitali che i brand vorranno poter sfruttare per entrare in contatto con i loro potenziali clienti. Il digital advertising, lo abbiamo ricordato in molte occasioni, oggi soffre di un atteggiamento duplice da parte degli utenti: chi lo tollera perchè permette di accedere a contenuti gratuiti, chi lo considera un fastidio. Di certo è aumentato negli ultimi tempi il ricorso a sistemi che ne bloccano automaticamente la comparsa sui browser.

Cosa potrà accadere in futuro con l’IoT  quando le cose, app ma anche autoveicoli e spazi domestici, raccoglieranno dati e informazioni sempre più precisi sulle nostre abitudini? Mano a mano che sistemi di big data analysis permetteranno l’integrazione e la lettura di preferenze e gusti?

Pubblicità ultra targettizzata in real time

Quello che secondo gli esperti accadra è che la pubblicità mirata e personalizzata, cercata dai marketer e apprezzata anche dagli utenti in ottica di sconti e vantaggi promozionali, sarà sempre più precisa e potrà essere veicolata in modi, e tempi, sino ad ora inattesi.  Già oggi attività mirate avvengono negli store, di certo gli ambienti che più velocemente si sono dotati di sistemi smart per veicolare pubblicità sui device mobili dei consumatori che visitano i negozi: wearable ma anche beacon permettono agli advertiser di mandare coupon e informazioni di prodotto direttamente in loco, attività utile anche per  raccogliere informazioni su potenziale merchandising e su oggetti preferiti, etc…

Nel futuro, neppure troppo lontano, pensiamo a come i dati e i device possano interagire tra loro. I wearable device raccolgono informazioni su interessi personali, attività sportive e ricreatve, persino gusti in fatto di alimentazione. E’ presumibile che in futuro assisteremo a una esplosione di nuove piattaforme pubblicitarie che mireanno a fare lo stesso. Non siamo certo a quel punto ma immaginare, per un brand che vende integratori sportivi, di poter veicolare sul wearable dell’utente una pubblicità mirata proprio nel momento della giornata in cui i dati rilevano che la persona si rechi in palestra, magari anche in tempo reale, non è così poi difficile, oggi. E la visualizzazione potrebbe avvenire anche in automobile, nel tragitto che un’app presente in una vettura connessa, potrebbe aver memorizzato come quello che porta fino in palestra. Lo scenario non è neppure dei più “al limite” se pensiamo ai numeri: IDC prevede +163% di unità vendute nel solo 2015 che diventeranno 73,4 milioni nel 2019, il che vuol dire una capillarità di device, e di raccolta dati, impressionante.

L’IoT (anche) per il marketing

diageoEvrythng, ad esempio, è una azienda inglese che offre una piattaforma cloud per la gestione di dati raccolti da oggetti e spazi intelligenti. Secondo quanto riporta AdAge l’azienda starebbe lavorando con l’agenzia pubblicitaria americana Tru Effect, per mettere a punto strategie marketing oriented in grado di utilizzare i dati raccolti  dai consumatori quando usano determinati prodotti. Le aziende sperano di comunicare direttamente con i consumatori e, perchè no, forse indirizzare anche messaggi pubblicitari. L’azienda lavora ad esempio con l’inglese Diageo, impresa attiva sul mercato degli alcolici che fa parte delle 100 aziende con la maggior capitalizzazione nella borsa di Londra.  Insieme prevedono di includere anche tecnologie di tracciamento digitale sui prodotti.

In pratica Evrythng assegna un ID univoco ai prodotti che possono essere collegati attraverso con una tecnologia embedded – ad esempio nel caso di un elettrodomestico – o attraverso un tag digitale come un codice QR che si collega ad un app mobile. “Non appena il consumatore collega il dispositivo alla confezione intelligente, viene creato un segnale“, spiega Martin Smith, senior VP di Tru Effect. Diageo utilizzata la piattaforma Evrythng per trasformare le bottiglie di whisky in regali personalizzati, consentendo agli acquirenti di corredare l’oggetto con un video per i destinatari. Il che non solo promuove la vendita, che è l’effetto più immediato, ma di fatto permette all’azienda di conoscere in tempo reale chi sta comprando, in questo caso bevendo, le loro bottiglie. E ancora, Diageo potrebbe anche caricare offerte promozionali, se la bottiglia è ancora sullo scaffale, e trasformarle in tempo reale in ricette per i cocktail, quando la bottiglia viene aperta a casa, spiegano sempre da Evrythng.

In sostanza l’IoT permette alle imprese di sapere chi ha comprato i loro prodotti e come i prodotti vengono utilizzati o consumati e ciò si traduce in nuovi dati per i database CRM, informazioni per i futuri sviluppi di prodotto, e nell’immediato sono strumenti utili con cui avviare e mantenere programma di fidelizzazione. Oltre a condurre attività di marketing con messaggi specifici. “Messaggi giusti per la giusta fase di acquisto”. 

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