Turismo sostenibile: tre startup con le quali (ri)partire

La necessità di ripensare i modelli di turismo in ottica sostenibile deve passare dalla consapevolezza di tutti gli attori coinvolti: le startup, portatrici di innovazione, possono essere la chiave per il cambiamento.

Negli ultimi anni, come dimostrano puntualmente i dati del 10º rapporto “Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo”, realizzato dalla Fondazione UniVerde in collaborazione con Noto Sondaggi e Cobat, i cittadini hanno saputo mostrarsi sempre più sensibili rispetto ad un tema centrale per Agenda 2030 come quello, appunto, del turismo sostenibile. Soprattutto in un periodo come questo nel quale, a causa della pandemia in corso, come evidenzia il rapporto si stanno modificando radicalmente le percezioni degli utenti su driver di scelta e preferenze sul modello di costruzione dell’esperienza di viaggio.

La ricerca, svolta su un campione di 1.000 persone, ha infatti evidenziato come la conoscenza spontanea della definizione di turismo sostenibile continui ad aumentare rispetto agli scorsi anni, attestandosi ad un significativo 83%. Inoltre, l’attenzione alla sostenibilità rappresenta un fattore fondamentale nel momento della pianificazione del soggiorno – a partire dalla meta, passando per il mezzo fino alla struttura – per il 56% dei rispondenti: a questo proposito, il 43% degli intervistati sarebbero disposti a spendere qualcosa in più (10-20%) proprio in favore di scelte che non siano dannose per l’ambiente.

In merito alla scelta delle strutture turistiche, poi, il 46% degli individui ha dichiarato di tenere in considerazione le informazioni relative alle caratteristiche di sostenibilità. In questa direzione, è sicuramente interessante notare come l’80% di questi utilizzi Internet come mezzo di informazione privilegiato.

Le tecnologie digitali hanno infatti nel corso del tempo assunto un ruolo sempre più importante per il turista, qualificandosi come strumenti in grado di condizionarlo in tutte le fasi del viaggio, a partire appunto dalla pianificazione dello stesso.

In questo senso, le startup costituiscono da sempre – e potenzialmente – un elemento di grande spinta per lo sviluppo di modelli di turismo sostenibile: la loro insita portata innovativa gli consente infatti di ripensare il settore guardando a nuovi criteri spesso trascurati sia dalle imprese che dagli stessi turisti, legati alla necessità per le prime di adeguarsi a nuovi standard sostenibili, ed alla dotazione per i secondi di strumenti in grado di fornire una maggiore consapevolezza rispetto agli impatti delle loro stesse azioni e decisioni.

In Italia queste realtà si sono moltiplicate negli ultimi anni, applicando le possibilità dell’innovazione digitale nell’implementazione di nuovi modelli di turismo più rispettosi dell’ambiente: vediamone 3 tra le più promettenti.

Studiomapp: i vantaggi dell’Intelligenza Artificiale applicata al turismo sostenibile

Studiomapp è una startup nata in Emilia-Romagna che implementa algoritmi di Intelligenza Artificiale in modo da fornire soluzioni innovative e sostenibili in molti settori, tra i quali quello del turismo.

È in quest’ottica che la startup ha deciso di sviluppare il progetto Qirate. Pensato per chi sviluppa business turistico, il sistema va ad integrare dati provenienti da diverse fonti – territoriali, ambientali, sensori attivi – per fornire ai clienti una mappa di informazioni complete relative alla qualità della vita nella specifica area in cui risiede l’attività: in questo modo permette agli operatori, che implementano il sistema sui propri portali, di offrire agli ospiti un valido ed efficace strumento in grado di valorizzare la propria posizione, invogliando gli utenti più sensibili ai temi della sostenibilità a portare a termine la prenotazione.

In un contesto in cui, come si è visto in precedenza, l’attenzione ai temi della sostenibilità risulta essere sempre più alta, un sistema di questo tipo garantirebbe doppi vantaggi: per le aziende, che possono comunicare la propria compatibilità con le caratteristiche dei modelli sostenibili relativamente alla propria location attraendo di fatto ulteriori potenziali clienti, e per questi ultimi, che avrebbero a disposizione un innovativo ed agile strumento a sostegno delle proprie scelte.

BikeSquare: il cicloturismo per ridurre le emissioni

BikeSquare è un’altra promettente startup innovativa, la cui idea di base è quella di promuovere il cicloturismo con le bici elettriche in Italia ed in Europa.

Successivamente al noleggio della bicicletta rende infatti disponibili – tramite l’app per smartphone – 269 possibili percorsi da seguire (in autonomia o accompagnati da una cicloguida), studiati attentamente da esperte guide turistiche del territorio di riferimento, in 27 possibili destinazioni; l’app segnala quindi i luoghi di maggiore interesse turistico, quelli dove fermarsi per degustare i migliori prodotti legati alla tradizione territoriale ed, eventualmente, dove potersi fermare per la notte.

Quello di BikeSquare rappresenta un ottimo esempio di quanto l’innovazione digitale, facilmente accessibile tramite strumenti di uso quotidiano come gli smartphone, sia in grado di abilitare la creazione di nuovi modelli che offrano al turista non soltanto un’esperienza altrettanto divertente e stimolante, ma anche allo stesso tempo rispettosa per l’ambiente, grazie all’abbattimento delle emissioni di CO2 dato dalla scelta dell’elettrico per i propri spostamenti turistici.

Greenvago: la sostenibilità a partire dalla pianificazione

Greenvago, startup nata ad ottobre dello scorso anno, si pone l’obiettivo di guidare il turista, nella suafase iniziale di pianificazione del viaggio, verso la considerazione di scelte più sostenibili e di minore impatto a livello ambientale.

Una volta che l’utente avrà inserito le informazioni relative alla destinazione, la data, il numero dei viaggiatori al seguito, il mezzo di trasporto e l’alloggio scelti, la piattaforma sarà in grado di stabilire un “punteggio” sulla base della sostenibilità di quel determinato viaggio: questo punteggio, dato da fattori – tra gli altri – come le emissioni di CO2 e la stagionalità (anche per contrastare l’overtourism), costituisce la base per una riflessione per il turista in merito agli impatti delle proprie scelte, consentendogli eventualmente di modificarle anche sulla base dei consigli della stessa piattaforma.

Non solo: le strutture ricettive hanno la possibilità di caricare le informazioni relative alla propria eco-sostenibilità sulla piattaforma, ricevendo a loro volta un punteggio, grazie al quale saranno consigliate acquisendo maggiore visibilità.

Ripensare i modelli di turismo in chiave di sostenibilità è possibile, e deve partire dalla consapevolezza degli impatti delle singole azioni dei singoli attori coinvolti all’interno del processo: in questa direzione quindi, le startup innovative possono fornire a questi stessi attori i giusti strumenti di riflessione, rappresentando una importante chiave di cambiamento.

 

Il settore del turismo è stato uno dei primi ad essere trasformati dall’avvento del web come driver di disintermediazione delle prenotazioni, e vediamo gli effetti di questa prima ondata di innovazione nel consolidamento di colossi come expedia e booking, o della rilevanza che da al settore la stessa Google– afferma Gianmarco Carnovale, Chairman di Roma Startup – ma la ricerca avanza continuamente, e il mondo post-covid è un oceano blu da esplorare per chi è in grado di innovare impiegando tecnologie di avanguardia. C’è spazio per la costruzione di esperienze su misura, per arricchire digitalmente le visite dei luoghi, per costruire e segmentare nicchie di interesse, per rendere sempre più evoluta e personalizzabile l’offerta per viaggiatori esigenti che vorranno distaccarsi dalla massificazione dei viaggi mainstream. L’Italia non deve perdere l’occasione per aggiungere, all’economia ‘tradizionale’ prodotta dall’essere una destinazione primaria nel mondo, una economia dell’innovazione legata al settore che sfrutti la sostenibilità come leva di valore. Abbiamo sotto casa il miglior laboratorio di sperimentazione possibile per nuove tecnologie, usiamolo per far nascere e crescere startup tech che divengano nuovi leader globali”.

 

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