AGID: Per Agostino Ragosa nessun problema di governance

Ragosa
Agostino Ragosa, direttore dell’Agenzia per l’Italia Digitale.

Nell’ambito dell’evento organizzato da IBM sulla Business Continuity abbiamo chiesto ad Agostino Ragosa, direttore dell’Agenzia per l’Italia Digitale, il suo punto di vista sull’Agenda Digitale e sul ruolo dell’Agenzia nella sua attuazione.

Il rapporto tra politica e Agenda Digitale, dopo le prime azioni del governo Letta e del commissario Francesco Caio, sembrerebbe di nuovo produttivo, anche se deve essere ancora approntata una strategia di più ampio respiro. Almeno a quanto dice Agostino Ragosa.

Al momento stiamo lavorando insieme al Governo. Abbiamo dei contatti diretti con la segreteria generale, e non solo sono molto interessati a portare avanti tutto quello che era stato deciso dal governo Letta, ma anche ad ampliare le strategie sul digitale” spiega Ragosa. “Il Digitale è sicuramente nella strategia del Governo, ma ci sono delle priorità. Ci è stato chiesto di lavorare su quanto già stabilito dal Governo Letta ma anche di lavorare su nuove cose. Parliamo per esempio di SPC e di cloud computing, e di portarle rapidamente a compimento. Per questo, il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), ci ha chiamato direttamente perché considera le attività del Digitale proprio come un importante elemento infrastrutturale e di sviluppo”.

Sulla sua nuova nomina a Digital Champion non si sbilancia: “non so ancora nulla, questo dipenderà (ridendo)… però è importante che chiunque sia presidi l’Europa, perché è in Europa che si decidono le politiche Digitali. Siccome abbiamo, tra l’altro, in arrivo il semestre italiano questo è un tema fondamentale”. Ed è sull’Europa che occorre puntare l’attenzione e le proprie energie politiche, secondo Ragosa, per esempio con il programma europeo Horizon 2020 (H2020). “Stiamo lavorando, insieme al Ministero della Coesione Territoriale sul progetto H2020 e stiamo sviluppando la parte strategica del digitale che sarà inclusa nel documento da inviare a Bruxelles. C’è questa intenzione di dare al Digitale un ruolo centrale, anche nella politica del governo, e soprattutto anche a livello Europeo vogliamo dire la nostra. Sicuramente questa partita il governo Renzi l’affronterà con la stessa energia, se non addirittura di più, di quella che aveva il governo Letta”. E i referenti politici, sempre ovviamente a detta di Ragosa, non mancano. Al momento “il riferimento politico sono il Segretario Generale Delrio e il Dott. Bonaretti della Presidenza del Consiglio

Un attivismo che contrasta con quanto riportato in questo periodo dalla stampa, secondo cui l’Agenzia risulterebbe alquanto “ferma” perché senza “risorse e personale” per realizzare un’attività intensiva .

Su questo punto Ragosa ribatte con vigore “Non è cosi. Ognuno dice la sua, c’è ogni tanto qualcuno che dice qualche “bugia” su di noi senza sapere che dice. Stiamo chiudendo il processo di organizzazione, nel senso che dobbiamo nominare il comitato d’indirizzo, e il collegio dei revisori. A questo proposito è già stato nominato il presidente del collegio da parte del MEF e bisogna nominare altre due persone, cosa che si sta facendo” “E questo non ferma il lavoro dell’Agid “Lavoriamo come se fossimo completamente operativi” dichiara Ragosa.

Con lo statuto dell’Agenzia pronto non sembrano esserci ulteriori ostacoli formali all’attività dell’AgID: “ora abbiamo lo statuto e ci manca solo il comitato di indirizzo, che è una sorta di consiglio di amministrazione, insieme al collegio dei revisori per l’approvazione dei bilanci” conclude il direttore.

Quello che emerge dalle parole di Agostino Ragosa è – inspiegabilmente – un quadro nient’affatto critico per l’Agenzia e per le attività in cui è impegnata. Un quadro a cui non mancano però rilevanti zone d’ombra: l’assenza di un comitato di indirizzo in grado di prendere la guida dell’Agenzia e l’impossibilità di approvare un bilancio, per esempio, non sono due elementi da sottovalutare.

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