#IoETalks: ecosistemi integrati a supporto dell’innovazione, intervista ad Agostino Santoni

E’ come un puzzle: l’Internet of Everything, per realizzare la promessa di innovazione per persone, processi, dati e cose, ha bisogno di una base solida su cui iniziare il lavoro, di tasselli perfettamente combacianti e, infine, di un collante che assicuri la durata nel tempo dell’immagine che i pezzi del puzzle sono andati a comporre.

Agostino Santoni
Agostino Santoni è Amministratore Delegato di Cisco Italia.

In altre parole l’IoE trova la sua massima potenzialità, in termini di vantaggi offerti e di creazione di opportunità, lì dove c’è un territorio reattivo aperto all’innovazione, quando può contare su attori diversi e motivati e quando la tecnologia si pone quale strumento abilitante nel tempo per politiche e strategie di innovazione.

Di fatto un vero e proprio modello di collaborazione allargata” ci spiega Agostino Santoni, Amministratore Delegato di Cisco Italia con cui abbiamo parlato a pochi giorni dell’appuntamento con IoETalks che di terrà a Roncade il 17 giugno. “L’innovazione ha bisogno di ecosistemi che coinvolgano diverse tipologie di partner e l’IoE non fa eccezione: in Cisco crediamo fermamente che questa sia l’evoluzione del modello di economia sviluppata nel mondo ma anche in Italia.”

Il che fa dell’IoE una opportunità per tutti: per le grandi imprese tecnologiche, per la Pubblica amministrazione ma anche per le realtà più piccole come le startup e le giovani imprese. Il perché è presto detto: “Gartner ci dice che entro 2017 il 50% delle funzioni IoT arriverà da aziende nuovissime, che negli anni precedenti neppure esistevano. Questo ci conferma che chiaramente l’IoE non solo è una opportunità per chi è già sul mercato ma anche per tutte quelle imprese che stanno nascendo oggi e che si trovano a svilupparsi nel pieno fermento dell’IoE.”

Un esempio pratico e già realizzato? E’ quello del progetto Safety For Food, fortemente voluto da Cisco in occasione del grande evento dell’Expo2015. “Siamo partner Expo dal 2009 e quella della collaborazione è stata una scelta importante per due grandi esperienze che abbiamo avuto l’opportunità di fare: la prima è stata quella di contribuire a realizzare un sito espositivo full ip, completamente digitale, che realizza a Milano, in Italia, un modello reale di IoE per una comunità intelligente. L’altro è Safety For Food.”

Nell’ottica di costruire quell’ecosistema allargato di competenze e attori, il progetto ha da subito puntato a unire competenze e storie differenti che potessero contaminarsi a vicenda per consegnare ad Expo2015 un messaggio concreto di come l’IoE possa supportare l’agroalimentare e farsi promotore di sicurezza alimentare. “Abbiamo portato avanti l’iniziativa con Penelope SpA, oggi azienda ma allora giovane startup locale italiana con cui abbiamo lavorato alla progettazione e realizzazione una piattaforma tecnologica che si pone l’obiettivo finale di creare una “banca dati mondiale dei prodotti agroalimentari” disponibile per l’industria, per tutti gli stakeholder nonché per i consumatori. Abbiamo lavorato anche con altri partner come NTT Data, e su questo progetto abbiamo ottenuto il patrocinio da parte del Ministero per le Politiche Agricole, dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’AgID. Oggi lo stiamo sperimentando, ad esempio stiamo lavorando con Valore Italia”.

Ciò dimostra che un ecosistema di innovazione ha bisogno di tutti gli attori per funzionare anche delle imprese “di prodotto” che credano nei progetti innovativi. Come ha fatto  anche Barilla che ha adottato Safety For Food per una edizione limitata di due prodotti – la pasta nel formato Farfalle e il sugo al basilico –  destinata alla vendita nel Supermercato del Futuro di Coop nel Future Food Distric di Expo. I prodotti sono completamente tracciati, dal campo alla tavola del consumatore.

Se questo modello funziona con l’agroalimentare, funzionerà per tutti gli altri comparti italiani, specialmente per il manifatturiero: “In Italia abbiamo 550 mila imprese nel manifacturing, pari al 19% del Pil e all’82% dell’export del nostro paese; creare ecosistemi e intendere il mercato come un sistema che cerca strutturalmente di aiutare le imprese con il coinvolgimento di tuti gli stakeholder, è l’impegno forte di Cisco in questo ultimo anno e mezzo” spiega Santoni.

Un impegno che ha la sua ragione di essere per la tipologia stessa del tessuto imprenditoriale italiano che è fatto, dice Santoni, di piccole realtà che hanno vocazione innovativa e con le quali fare innovazione: “questa è la finestra temporale giusta, anche grazie a questa specificità unica, in cui come Paese possiamo recuperare 15 anni di investimenti in IT non al pari degli altri paesi industrializzati.”

IoETalks a Roncade, che si terrà presso H- Farm, sarà l’occasione per portare l’IoE sul territorio: anche in questo caso la scelta è quella di elevare a modello locale di innovazione, una esperienza nazionale e internazionale ovvero quella maturata con l’IoE Italian Forum di Milano. Ed H- Farm non poteva che essere la cornice ideale, non solo perché il Veneto è ricco di imprese che credono nella digital transformation, ma perché “H-farm è una eccellenza, un aggregatore di aziende che stanno nascendo, di realtà industriali e  di collaborazione con la PA. E un luogo simbolo di innovazione, carico di una energia tutta italiana.”

L’appuntamento è a Roncade il 17 giugno.

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