AI per la crescita economica e sociale: intervista a Marco Bellezza

L’Intelligenza Artificiale può contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile sottoscritti dall’Italia, nel quadro degli interventi connessi ad Agenda2030, sotto molteplici profili. Anzitutto in termini di efficientamento dei processi e quindi riduzione dell’energia utilizzata per gli stessi. Per non parlare delle opportunità legate ad altri ambiti importanti quali quelli riferibili al consumo di suolo e alla valorizzazione delle energie carbon-free”. Il nodo che lega AI e sostenibilità viene così riassunto da Marco Bellezza, Consigliere giuridico per le comunicazioni e l’innovazione del Ministro dello Sviluppo Economico e nominato di recente rappresentante italiano nel Comitato costituito ad hoc dal Consiglio d’Europa su AI.

Come per tutte le tecnologie esponenziali – continua – è opportuno trovare un equilibrio tra lo sviluppo delle stesse e i diritti dei soggetti implicati dall’utilizzo delle tecnologie”. Ed è anche per questo motivo che il Consiglio d’Europa ha costituito uno specifico comitato al suo interno, in cui poter individuare strumenti giuridici volti a “dare concretezza” alle implicazioni etiche derivanti dall’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale.

I lavori del Comitato – spiega Bellezza – sono appena partiti e come Italia abbiamo ottenuto un posto nel board del Comitato. Un’occasione unica per portare la nostra visione su questi temi. Nella fase iniziale dei lavori del Comitato si sta discutendo su come orientare i lavori dello stesso in ossequio al mandato ricevuto a livello Consiglio d’Europa. Ci sono due possibili alternative: pensare alla predisposizione di una carta di princìpi o ideare poche regole di base su come affrontare le implicazioni etiche derivanti dall’utilizzo di questi sistemi. La scelta che è attualmente in discussione non è banale. Personalmente penso che, soprattutto considerando il contesto allargato del Consiglio d’Europa dove si confrontano sistemi giuridici e anche politici variegati, sia più sfidante pensare all’elaborazione di regole condivise e cogenti. Vedremo, siamo ancora alle prime battute. Quel che mi pare condiviso è che si debba dare concretezza al principio dell’human centric AI che come Paese sposiamo”.

Gli impatti dell’Intelligenza Artificiale sono nel nostro Paese già oggetto di studio grazie alla costituzione, nel gennaio del 2019, da parte del MISE, di uno specifico gruppo di lavoro, formato da oltre una trentina di esperti che si stanno confrontando sui temi legati alla valorizzazione della ricerca, all’impatto dell’intelligenza artificiale sull’educazione e l’apprendimento permanente, alle modalità di attrazione degli investimenti qualificati nell’IA, all’impiego della tecnologia per l’efficientamento dei servizi pubblici e ovviamente all’approfondimento sulla cornice normativa e gli impatti etici.

Quello dell’Intelligenza Artificiale è un tema ampio e, nel caso del comitato costituito in seno al Consiglio d’Europa, gli approcci nazionali sono differenziati tra i Paesi. E’ evidente che i sistemi di AI possono offrire straordinarie opportunità alla ricerca, ad esempio, ma si dimostrano altresì dei formidabili mezzi di sorveglianza di massa. In questa prospettiva il lavoro del comitato sarà particolarmente sfidante”.

Tra le preoccupazioni che spesso emergono nel momento in cui si parla di Intelligenza Artificiale, quella legata alla “distruzione” di posti di lavoro. Cosa smentita dallo stesso Marco Bellezza: “Credo sia innanzitutto necessario conoscere le potenzialità di questa tecnologia. Alcuni Paesi si sono già attivati attraverso la predisposizione di strumenti online alla portata di tutti i cittadini. Personalmente penso che il nostro servizio pubblico radiotelevisivo possa giocare un ruolo importante nel rendere la conoscenza di questi strumenti alla portata di tutti. Una volta conosciuta la tecnologia non spaventa, ma può essere apprezzata per le potenzialità che è idonea a dischiudere. Sul tema del futuro del lavoro è necessario partire dalla formazione. Al Ministero dello Sviluppo Economico con il piano Impresa 4.0. abbiamo da tempo intrapreso questo percorso e mi auguro che questo tema possa essere adeguatamente valorizzato nell’ambito della strategia nazionale sull’AI che come Ministero stiamo predisponendo insieme ad un gruppo di trenta esperti”.

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