Sette Startup italiane per l’efficienza energetica

A innovare e portare cambiamento, non solo tecnologico, nel mondo dell’Energia, sono (anche) molte Startup che puntano a specializzarsi in ambiti, soluzioni e servizi specifici. Ecco sette Startup italiane che vogliono fare innovazione nel campo dell’efficienza energetica

Immagine distribuita da Wallpaper flare con licenza CCO

Negli ultimi cinquant’anni la domanda mondiale di energia è più che raddoppiata, trascinata dall’aumento della popolazione e dalla crescita dell’economia globale. In questo scenario, i combustibili fossili – come petrolio e carbone – sono stati storicamente il fulcro del sistema energetico, e ancora oggi contribuiscono per circa l’80% del consumo globale. Dati alla mano, la loro quota nel mix energetico mondiale è rimasta quasi invariata nel corso dell’ultimo mezzo secolo.

Ma ora le esigenze comuni e la spinta verso una maggiore efficienza energetica aumentano anno dopo anno, oltre al fatto che un uso più intelligente delle risorse energetiche significa minore impatto ambientale e una diminuzione delle emissioni di CO2.

I combustibili fossili producono ancora il 75% circa delle emissioni globali di gas serra, rendendo l’energia la principale causa del cambiamento climatico. L’unica soluzione a tutela dell’ambiente è quindi una rivoluzione globale dell’energia pulita, attraverso la transizione energetica e una maggiore efficienza nell’uso delle risorse.

A innovare e portare cambiamento, non solo tecnologico, in questo scenario, sono anche molte Startup che puntano a specializzarsi in ambiti, soluzioni e servizi specifici, o cercano di anticipare esigenze e tendenze che potranno diffondersi nel corso dei prossimi anni. Ecco, ad esempio, sette Startup italiane (in ordine alfabetico) che vogliono fare innovazione nel campo dell’efficienza energetica.

Enerbrain

Fondata nel 2015 all’interno dell’incubatore di imprese innovative del Politecnico di Torino, Enerbrain ha sviluppato soluzioni di retrofit energetico per edifici che permettono forti tagli dei consumi e miglioramento del comfort interno.

L’obiettivo è quello di trasformare gli edifici non residenziali che sprecano energia in strutture più intelligenti e sostenibili utilizzando sensori, attuatori e algoritmi innovativi dell’Internet of things.

“Attraverso un innovativo hardware IoT e potenti algoritmi in Cloud per ottimizzare l’utilizzo dell’energia in tempo reale, Enerbrain permette un risparmio operativo quotidiano”, spiegano i promotori della Startup piemontese: “altri obiettivi sono anche quello di fornire una migliore qualità dell’aria interna, e di educare gli occupanti di spazi e strutture a una migliore consapevolezza e consumo energetico, utilizzando i vari dati disponibili attraverso i dispositivi digitali.

Energy Dome

Energy Dome è una startup fondata nel 2019, attiva nel settore dello stoccaggio di energia elettrica su larga scala e lunga durata, che nelle fasi di sviluppo ha partecipato ai programmi di accelerazione di Plug And Play.

La startup ha brevettato un sistema, la CO2 Battery, che consentirà all’energia solare ed eolica di essere disponibile 24 ore su 24: questa tecnologia innovativa consente di accumulare grandi quantità di energia elettrica con durate di accumulo tra 4 e 24 ore, un fattore essenziale vista la discontinuità delle fonti energetiche naturali e rinnovabili.

Diversamente dalle batterie agli ioni di litio che, nel corso della loro vita utile di soli 7-10 anni, subiscono una forte perdita di prestazione, la CO2 Battery “preserva inalterata la sua performance nei 25 anni di esercizio operativo previsto”, rimarcano gli esponenti della Startup: “di conseguenza, il costo dell’accumulo di energia sarà molto minore del corrispettivo con batterie agli ioni di litio di dimensioni simili”.

Green Independence

Il nome della tecnologia creata da Green Independence è New Artificial Leaf (NAL), ovvero “nuova foglia artificiale”. Come fanno gli alberi con la fotosintesi clorofilliana, questa tecnologia può contemporaneamente produrre energia dal Sole, immagazzinare l’energia che non viene utilizzata immediatamente trasformando le acque reflue o marine in idrogeno verde, e riciclare le emissioni di CO2 producendo combustibili sintetici.

“Partiamo dall’acqua sporca o dall’acqua del mare trasformandola in acqua distillata e potabile attraverso il calore dissipato da un pannello fotovoltaico, che intanto incamera energia elettrica in modo ancora più efficiente grazie all’azione di raffreddamento garantita dall’acqua”, spiegano gli specialisti di Green Independence. Inoltre, l’energia non utilizzata viene convertita in idrogeno da una cella elettrochimica, che è in grado di trasformare l’acqua satura di CO2 in Syngas, un combustibile sintetico.

L’idea da cui è partito tutto, nel 2020, è stata di Alessandro Monticelli, un ingegnere che ha fatto ricerca tra Politecnico di Torino, Alabama e University of Illinois. Gli investitori e acceleratori Cassa Depositi e Prestiti Venture Capital e Plug and Play hanno dato fiducia al progetto, e anche Snam ha investito in Green Independence.

Green Prefab

“Stiamo democratizzando l’edilizia per una società a zero emissioni di carbonio”. Questa è la mission della piattaforma digitale Green Prefab, fondata a Trento da Furio Barzon e Renzo Taffarello nel 2012.

La piattaforma “sta sviluppando una soluzione web per consentire una nuova generazione di edifici a energia zero a costi di produzione inferiori”, rimarcano dall’azienda, “il sistema è stato co-finanziato dalla Commissione Europea ed è prodotto insieme a una rete di ricerca internazionale”.

Green Prefab, in pratica, abilita una nuova generazione di edifici Green e Zero carbon, usando supercomputer, cloud-computing, intelligenza artificiale, blockchain e modellazione delle informazioni degli edifici in 3D. La società trentina è così diventata uno dei più grandi hub per la prefabbricazione di immobili innovativi in Europa, con partner anche negli Stati Uniti, Asia e Africa.

Nectaware

Prevedere i consumi di energia in tempo reale, in modo da gestirli meglio, tagliare consumi e costi energetici. È la missione che si è data Nectaware, la startup romana che ha creato ‘E4Sight’, il primo software in Europa che prevede i consumi di energia utilizzando l’intelligenza artificiale.

La piattaforma basata sull’IA fornisce agli utenti il controllo istantaneo della generazione di energia da qualsiasi impianto fotovoltaico, assieme ai dati sul consumo singolo o aggregato, ed è anche utilizzabile attraverso un’app per smartphone.

“L’uso del software E4Sight di Nectaware è in grado di generare un risparmio per l’utente finale sulla bolletta di energia elettrica fino a un 20% rispetto ai livelli precedenti, e un beneficio per gli operatori di mercato, in termini di riduzione del margine di errore previsionale, di circa il 50% rispetto ai sistemi attuali”, fanno notare i due fondatori, Fabio Patti e Michele Carrelli, due manager con esperienza nelle rinnovabili e l’obiettivo di rendere il mercato dell’energia più competitivo.

Nexton

Attraverso la tecnologia intelligente studiata e sviluppata dal team di Nexton, startup del Torinese, la rete di illuminazione pubblica nelle strade, piazze e spazi esterni diventa sostenibile, in grado di raccogliere dati e informazioni utili per migliorare la vita dei cittadini e ridurre i consumi energetici pubblici.

La soluzione hi-tech si chiama Nextlight, un connubio di hardware e software che apre a nuovi scenari e opportunità all’interno delle future Smart city. “Migliorare la vita dei cittadini contribuendo alla creazione di comunità sostenibili e connesse, attraverso l’utilizzo di una tecnologia wireless e a sensori, che riduce notevolmente il consumo di energia elettrica e l’inquinamento atmosferico e luminoso, è la nostra mission”, sottolinea Davide Tuzi, Ceo e co-fondatore di Nexton.

La tecnologia durante le ore notturne consente di avere il massimo dell’intensità luminosa in caso di presenza di veicoli o pedoni, e al contrario il minimo del dispendio energetico in caso di assenza di traffico. Tenere traccia e monitorare a distanza i consumi dei lampioni attraverso il Cloud computing “consente di raccogliere i dati ambientali”, rileva il Ceo della società, “per capire la portata della riduzione del consumo di energia elettrica e di conseguenza dell’inquinamento atmosferico e luminoso”.

L’importanza di puntare sulle Startup

Questi sono soltanto alcuni esempi che dimostrano chiaramente quale possa essere il potenziale ruolo delle startup innovative nel raggiungimento dello sviluppo sostenibile. Ma l’innovazione continua ad avanzare, e con essa le idee in grado di proporre nuove soluzioni alle sempre più importanti sfide – ambientali e non solo – che il futuro richiede di affrontare. Idee sulle quali, oggi più che mai, occorre puntare, affinché prendendo forma possano dare un contributo significativo nella strada verso la sostenibilità.

È proprio questo l’obiettivo che Eni si pone, fin dal 2020, con Joule la sua scuola per l’impresa: supportare la crescita di imprese sostenibili con percorsi di formazione e programmi di accelerazione. Un vero e proprio ecosistema in cui si dà spazio alle nuove visioni del futuro, attraverso lo sviluppo di competenze e strumenti chiave per l’accelerazione di una startup, l’accesso a challenge e opportunità concrete e un network di formatori e docenti d’eccellenza.

Nello specifico, L’Acceleration program di Joule accompagna la crescita delle startup dedicate alla decarbonizzazione e all’economica circolare in ottica di transizione energetica, mentre Joule Discovery Lab è il programma di idea validation in grado di offrire strumenti per acquisire maggiore consapevolezza dei propri obiettivi imprenditoriali e renderli concreti. Il programma è suddiviso in tre percorsi distinti: For startup, per accompagnare la crescita di imprese sostenibili; For corporate, per supportare le aziende in un processo di co-innovazione; For Eni people, per lavorare sullo sviluppo di un mindset imprenditoriale e utilizzarlo per dare vita a nuovi progetti innovativi interni.

La piattaforma online Joule Open, invece, è un percorso formativo che ha lo scopo di supportare gli aspiranti imprenditori in tutte le fasi dello sviluppo, dalla nascita dell’idea alla realizzazione del progetto.

All’interno dell’ecosistema Joule, per esempio, sono presenti diverse startup che puntano sull’efficienza energetica. Ne prendiamo a esempio una, Fourgreen.

Fourgreen

Fondata nel 2020 da due giovani ex manager di note aziende beverage del largo consumo, la startup si propone come hub di servizi integrati per l’efficientamento energetico e la sostenibilità ambientale per consentire alle aziende del settore HORECA di ridurre le proprie emissioni fino a raggiungere la carbon neutrality.

“Non ci limitiamo ad indicare le soluzioni per ridurre le emissioni ma le realizziamo”, sostengono i cofounder Umberto Napoli e Fabio Iandolo e proseguono “Costruiamo progetti tecnologici grazie ai nostri partner tecnici e compensiamo solo le emissioni non riducibili”.

L’installazione di un impianto fotovoltaico, l’utilizzo di Tecnologia IoT, l’acquisto di energia con garanzia di origine rinnovabile, l’impiego di veicoli a basse emissioni, sono tutte soluzioni che evitano sensibilmente le emissioni e innovano l’impresa, ma sono attività complesse che la startup semplifica in un’unica formula “chiavi in mano” grazie anche alla realizzazione e applicazione di un innovativo modello LCA certificato e appositamente studiato per calcolare l’impatto ambientale dei  distributori food&beverage.

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