Sostenibilità Digitale tra necessità, scelte e sfide per il futuro

Sostenibilità Digitale, il libro di Stefano Epifani, è molte cose, esattamente come il suo autore.

È, innanzitutto, un libro su una necessità: quella che “l’uomo comprenda di dover essere attore attivo e consapevole del cambiamento in atto”, inevitabilmente legato ad una scelta di sostenibilità, intesa in tutte le sue numerose sfaccettature, e rispetto al quale, scrive Stefano, “non si può prescindere dalla corretta interpretazione delle dinamiche della trasformazione digitale e dalla capacità di contribuire a determinarle.”

E’ sicuramente un libro che parla di scelte, le più giuste, le più belle, le più coraggiose. Ma anche di scelte complesse, difficili, ma che vanno fatte, senza se e senza ma. E il libro ci pone sin da subito di fronte alla questione più importante, invitandoci a riflettere, perché direttamente ed inevitabilmente coinvolti: “Quale visione di futuro vogliamo perseguire? E quali scelte possiamo fare per perseguirla, in un sistema complesso il cui sviluppo non dipende solo da esse ma da un articolato meccanismo di interazioni tra fattori che solo in parte possiamo controllare?”

E’ un libro che parla di futuro che è quasi presente, sì, ma non è ancora scritto e a cui possiamo ancora imprimere la direzione che desideriamo. Lo è perché “il futuro è il risultato di una serie di scelte” che dobbiamo avere il coraggio – non senza consapevolezza – di mettere in campo, in una intricata matassa di tecnologia, economia e sviluppo sostenibile, all’interno di un contesto in cui riusciamo a controllare solo alcuni dei fattori in gioco. La storia ci racconta come sia complicato controllare lo sviluppo tecnologico, certo. E Stefano Epifani ci chiarisce, raccontandocene la storia, molto bene il perché. Ma, spiega l’autore, “se proprio non possiamo controllare tutte le variabili in gioco, diventa più importante gestire quelle in cui abbiamo voce in capitolo”, “per non essere del tutto vittime di uno sviluppo di cui non si governa alcuna variabile.”

Per questo è anche un libro che parla del passato, che ci consente di comprendere il nostro presente. Lo è perché racconta come la storia – passando dalla prima, alla seconda, alla terza rivoluzione industriale, e dagli albori della rete all’era delle piattaforme – abbia commesso degli errori rispetto allo sviluppo tecnologico, errori che dobbiamo tentare di non ripetere, dando spazio alla ricerca, favorendo “una corretta azione politica tout court” che determini un positivo impatto sociale, accompagnando le imprese in un processo di comprensione reale del cambiamento indotto dalla trasformazione digitale per riuscire ad affrontarlo, creando le infrastrutture, non dimenticando che è pur sempre l’utente ad avere l’ultima parola nel determinare la direzione da imprimere al cambiamento.

E’ un libro sulle sfide da cogliere, preziose alleate del tumultuoso processo di cambiamento in atto. La prima è la sfida di costruire un futuro sostenibile. La seconda è, invece, quella di riuscire ad “interpretare la trasformazione digitale come strumento di sostenibilità, sociale, economica ed ambientale.” La terza, infine, è una sfida di consapevolezza: la sfida, spiega l’autore “di costruire una società di attori che siano consapevoli del proprio ruolo e attivi nel promuoverlo” e “di disporre di strumenti in grado di agire a livello politico e sociale per fare dell’azione individuale stimolo e motore del cambiamento collettivo”. E in queste sfide, spiega Albero Marinelli nell’introduzione al libro, la sostenibilità è un concetto modernissimo, dinamico e composito, capace di inglobare sia “le esigenze delle generazioni presenti” che “le potenzialità delle generazioni future”, mentre il digitale è un alleato, “motore del cambiamento”.

E’, infine, un libro su un grande amore, la tecnologia, che, nella costruzione di un futuro sostenibile, dichiara l’autore, “è forse lo strumento più potente del quale l’uomo disponga e l’alleato più importante per produrre un cambiamento positivo”. E delle tecnologie Stefano Epifani, con grande chiarezza e generosità, condivide segreti e spiegazioni, con l’obiettivo, scrive Albero Marinelli, non certo di “dettare la linea o proporre un modello, ma mettendo il lettore nelle condizioni di conoscere per poter scegliere con consapevolezza e contribuire alle decisioni che orientano il nostro futuro”.

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