La politica estera italiana nel 2021 sarà nel segno della sostenibilità digitale?

Nel 2021 l'Italia presiederà il G20, occasione per porre le basi di iniziative politiche e diplomatiche per spingere anche le più grandi nazioni del pianeta ad adottare nuove soluzioni incentrate sulla sostenibilità digitale

L’Italia nel 2021 si troverà nelle condizioni di poter giocare un ruolo significativo in politica estera, con la possibilità concreta di avanzare delle azioni diplomatiche incentrate sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU. Quest’anno, infatti, l’Italia presiederà il G20: l’organizzazione mondiale che raccoglie al suo interno le delegazioni dei venti stati più ricchi e rilevanti del pianeta.

Per avere un’idea dell’incidenza dell’Organizzazione del G20 sulle politiche internazionali dei singoli governi, basti ricordare che le Nazioni che ne fanno parte rappresentano il 60% della popolazione complessiva del pianeta, l’80% del PIL globale, ed il 75% di tutti i rapporti di scambio commerciale su scala mondiale. Tra gli Stati membri del G20, oltre all’Italia vi sono nazioni di grande rilevanza mondiale quali il Canada, la Cina, la Francia, la Germania, il Sud Africa, il Giappone e l’India.

Il G20 è stato fondato come “appuntamento” mondiale dei leader economici nel 1999, a seguito della crisi economica del 1997; ma dal 2009 il G20 è divenuto il Principale forum di cooperazione economica e finanziaria a livello globale, cui prendono parte oggi i Capi di Stato e di Governo facendo del G20 dal 2010 un forum annuale i cui appuntamenti possono incidere sulla diplomazia del pianeta.

L’Italia ed il programma economico mondiale per il G20: tra sostenibilità ed impiego delle tecnologie digitali

Il Governo italiano sarà chiamato quest’anno a promuovere e coordinare una serie di meeting ed incontri istituzionali, attraverso i quali coordinare e compiere una azione di “moral suasion” per promuovere un programma comune di azione economica dei differenti Stati coinvolti. A tal proposito la Presidenza Italiana del G20 ha stabilito una linea basata su tre elementi: “people”, “planet” e “prosperity”.

Come riporta nel suo report 2021 l’ISPI – Istituto per gli Studi di Politica Internazionale: “Nel merito, la nostra credibilità sarà legata anche alla capacità di difendere quei valori occidentali ai quali la nostra politica estera e il nostro stesso interesse nazionale sono intimamente legati. Questi trovano ampio e opportuno riflesso nei temi al centro della nostra agenda, riassunti nelle tre direttrici “people, planet e prosperity”. Avremo così l’occasione di ingaggiare i nostri partner su sfide decisive quali il clima, il digitale, il debito dei paesi in via di sviluppo promuovendo un approccio pragmatico e orientato al risultato”.

Il primo aspetto rilevante del programma annuale italiano per il G20 punta a promuovere un innalzamento complessivo delle condizioni socio-economiche delle nazioni coinvolte, ma in particolar modo dei Paesi in via di sviluppo e di quelli meno sviluppati, al fine di contribuire alla lotta alla povertà come previsto dagli Obiettivi di Sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite; accanto a ciò si punterà sul women empowerment e sull’accesso massiccio a migliori livelli di istruzione.

A ciò l’Italia intende affiancare una serie di azioni volte alla salvaguardia del clima e del Pianeta sotto il profilo della sostenibilità ambientale, poiché come si legge nel programma: “Dobbiamo avviare una transizione concreta verso economie “verdi”, sfruttando le energie rinnovabili e muovendoci verso città moderne e “intelligenti”, che sono fra le priorità promosse dalla Presidenza italiana. Stiamo lavorando su nuovi strumenti a sostegno dell’urbanizzazione sostenibile, dell’efficienza energetica, della mobilità urbana del futuro”.

Ultimo aspetto (anche se centrale) è quello che riguarda la futura prosperità delle nazioni mondiali, con particolare riferimento alla difficile congiuntura economica che il mondo si prepara ad affrontare nel 2021 a causa della crisi sanitaria mondiale dovuta al coronavirus. In questo contesto, secondo la Presidenza Italiana, le nuove tecnologie digitali giocano e giocheranno un ruolo cruciale nel rilancio economico e sociale delle popolazioni mondiali. Come sottolineato, infatti, nel programma della Presidenza Italiana del G20 le nuove tecnologie sono fondamentali per raggiungere una maggiore prosperità: “La rivoluzione tecnologica è uno strumento fondamentale per raggiungere questo scopo. Per troppo tempo però la digitalizzazione è stata sinonimo non solo di opportunità e crescita economica, ma anche di sperequazioni e precarietà. Per sfruttarne davvero il potenziale, dobbiamo farla divenire un’opportunità per tutti – e per questo, si legge nel programma italiano – Questo significa anzitutto ridurre il divario digitale, sia sotto il profilo infrastrutturale, garantendo l’accesso ad internet per tutti, sia a livello di competenze, favorendo un’adeguata e diffusa alfabetizzazione e formazione digitale”.

Ultimo ma anche più significativo passaggio programmatico sul rapporto tecnologia e prosperità sottolinea che, impiegare le nuove tecnologie “Significa anche sfruttare il potenziale della rivoluzione tecnologica per migliorare concretamente le condizioni dei cittadini in tutti gli aspetti della loro vita: rendere più efficaci le prestazioni sanitarie; agevolare la condivisione di dati per rafforzare i meccanismi globali di risposta alle pandemie; rendere flessibili i modelli organizzativi per redistribuire meglio il carico di lavoro domestico tra uomini e donne; migliorare l’efficienza delle reti di distribuzione energetica e moltiplicare il raggio di azione delle attività didattiche”. Il digitale, dunque, come strumento di attivazione di soluzioni più efficaci ed efficienti per il benessere e la crescita sociale ed economica del Pianeta.

Un grande progetto internazionale da costruire sull’innovazione, la sostenibilità e le imprese guidato dall’Italia

Per costruire le progettualità politiche, diplomatiche ed economiche che comporranno l’Agenda 2021 della Presidenza Italiana del G20, si è costruito e si sta ulteriormente sviluppando un insieme di “gruppi di lavoro” e di “engagement groups” che avranno rispettivamente il compito di elaborare proposte e di coinvolgere le realtà socio-economiche italiane ed internazionali a supporto dell’attività di governance del G20.

Nello specifico, particolarmente significativo sarà il ruolo degli engagement groups “Business 20” e “Think 20”, i quali nelle loro articolazioni hanno creato due task-force dedicate specificatamente ai temi della digitalizzazione e della trasformazione digitale: il TF4 – Digital Transformation, ed il  B20 – Digital Transformation.

Tutto ciò fa ben sperare che l’Italia possa concretamente inserire, nella propria agenda di politica estera per il 2021, piani e progettualità in grado di incidere fortemente sulle tematiche relative all’impiego delle nuove tecnologie digitali a supporto dello sviluppo sostenibile del Pianeta. In particolare, la guida di un forum come il G20 che vede anche la partecipazione delle “grandi potenze” del pianeta (gli Stati Uniti, la Russia e la Cina), significa poter porre le basi di iniziative politiche e diplomatiche che spingano anche le altre più grandi nazioni del pianeta ad adottare nuove soluzioni incentrate sulla sostenibilità digitale.

 

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