UE: nuovo ultimatum a Google

L’Unione Europea fissa l’ultimatum definitivo per Google, concedendo un mese di tempo alla multinazionale per presentare proposte concrete di soluzione della situazione di mercato, che ha portato ad un indagine delle autorità europee in corso ormai da due anni.

La Commissione Europea ha riscontrato possibili abusi di potere del gigante della ricerca mirati a limitare la concorrenza a proprio favore. In particolare, le autorità ritengono che Google utilizzi la propria posizione dominante sul mercato per favorire i propri servizi nei risultati di ricerca e per rendere difficile l’utilizzo, sia da parte degli inserzionisti che degli editori, di servizi terzi di advertising. Le autorità sospettano, inoltre, che il motore di ricerca potrebbe aver indicizzato senza averne diritto contenuti provenienti da servizi specializzati in singoli settori di ricerca (ristoranti, viaggi, etc.).

Joaquin Almunia, commissario europeo antitrust, aveva già comunicato un ultimatum a Maggio a Google, che anche dichiarandosi non convinto delle conclusione della UE aveva presentato delle proposte per risolvere la situazioni. Le proposte erano sembrate in grado di portare ad un accordo, ma ieri è arrivato il nuovo ultimatum alla compagnia, dimostrando che restano ancora delle questioni non risolte.

Almunia ha comunicato la nuova scadenza direttamente al presidente esecutivo di Google, Eric Schmidt, durante un incontro svoltosi ieri a Bruxelles, anche se ha precisato che i colloqui con la società si stanno dimostrando fruttuosi.

Dal nostro primo incontro  con Google a Luglio, abbiamo sostanzialmente ridotto le nostre differenze riguardo a possibili modi per affrontare le 4 preoccupazioni sulla competizione espresse dalla CommissioneSulla base dei progressi fatti, ora mi aspetto che Google presenti una proposta dettagliata entro Gennaio 2013”.

L’eventuale proposta della multinazionale californiana sarà poi sottoposta ai concorrenti e agli utenti per ricevere commenti e pareri, prima che venga accettato il possibile accordo. In caso contrario, Google rischia un lungo procedimento alla fine del quale potrebbe ricevere una multa molto salata (fino al 10% del proprio fatturato, basandosi sui risultati economici del 2011, la multa potrebbe quindi ammontare a circa 4 miliardi di dollari).

Un’indagine molto simile aperta dalla Federal Trade Commission USA sembra, al contrario, secondo fonti riportate da Reuters, possa concludersi presto senza richiedere a Google grossi cambiamenti nel modo in cui opera.

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