Il futuro del p2p? Anonimato e decentralizzazione, secondo Tribler

Il conflitto tra difensori del copyright digitale e del file sharing entra in una nuova fase. Anonimato e decentralizzazione i punti focali intorno a cui il p2p del futuro sembra destinato a svilupparsi.

Numerosi paesi recentemente hanno intrapreso il blocco di diversi siti torrent. Il Regno Unito ha, ad esempio, bloccato l’accesso al popolare The Pirate Bay; mentre l’Italia, che aveva già intrapreso una simile azione, ha esteso il blocco a Kickasstorrents e Btjunkie. I dubbi sull’efficacia di simili iniziative sono molti, ma presto potrebbero rilevarsi del tutto inutili grazie ad un nuovo client che decentralizza del tutto la rete p2p, essendo quindi in grado di funzionare ipoteticamente anche se tutti i siti torrent verrebbero chiusi.

Ricercatori della Delft University of Technology hanno, infatti, sviluppato un client BitTorrent, Tribler, totalmente decentralizzato e slegato dalla necessità di siti web di supporto. Tribler non fa, infatti, affidamento su servizi centralizzati o siti di terze parti e permette agli utenti di cercare e scaricare i file dall’applicazione.

Il client è in sviluppo da diversi anni, ma finora è stato quasi totalmente ignorato dagli utenti. La nuova ondata di iniziative dei difensori del copyright  e nuove funzioni in fase di sviluppo potrebbe cambiare la situazione.

I ricercatori intendono, infatti, incrementare ulteriormente la privacy integrando l’utilizzo automatico di un sistema proxy che nasconda l’IP degli utenti senza causare rallentamenti. “Porteremo la privacy in rete al prossimo livello” hanno dichiarato gli sviluppatori del progetto; presentando la nuova funzione, ispirata al concetto centrale di anonimato, durante una discussione svoltasi all’Università di Stanford questa settimana.

Oggi è possibile utilizzare servizi proxy esterni per nascondere il proprio IP, ma è necessaria un minimo in più di conoscenza e la velocità di download viene solitamente notevolmente rallentata. L’integrazione nel client, che dovrebbe essere rilasciata nei prossimi mesi, promette di risolvere il problema garantendo, al contempo, velocità e anonimato agli utenti.

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