Una piramide di sostenibilità: intervista a Daniela Valterio di Canon Italia

La sostenibilità in azienda è rappresentata da una piramide, con “basi eccellenti” in cui sono collocati il rispetto per l’ambiente e per i diritti umani. Daniela Valterio, Environment, Quality & Product Safety Manager Canon, spiega in questo modo l’approccio al tema sostenibilità di Canon.

Nella strategia Canon, rappresentata dalla piramide della sostenibilità – afferma – ci sono alla base elementi imprescindibili quali per esempio la certificazione e conformità dei prodotti, necessari al mantenimento di un sistema di gestione ambientale e alla garanzia del rispetto dei diritti umani nelle catene di approvvigionamento. Risalendo la piramide incontriamo poi sfide ambientali quali la lotta al cambiamento climatico o le attenzioni a temi che impattano sulla sostenibilità sociale quali la parità di genere o la riduzione delle disuguaglianze”.

Quali sono le azioni concrete a favore del raggiungimento degli obiettivi di Agenda 2030 messe in atto dall’azienda in questi anni?

Partendo, come si diceva, dalle basi, il prodotto viene controllato dalla sua fase di progettazione fino a quando non viene messo sul mercato. La certificazione ISO 14001 costituisce un elemento importante perché diventa strumento di controllo dei processi, in particolare per ciò che comporta il loro impatto ambientale, e serve soprattutto a definire degli obiettivi per il miglioramento continuo. Se guardiamo alla lotta al cambiamento climatico, ovvero al goal 13, l’obiettivo che abbiamo è legato alla riduzione del 50% di emissioni di CO2 nel ciclo di vita del prodotto dal 2008 al 2030, pari a un 3% annuale. Fino a questo momento, abbiamo raggiunto un -37%, con una diminuzione media annua del 5%, superiore quindi alle nostre aspettative. Se andiamo a guardare il dato riferito alla efficienza energetica, tra il 2008 e il 2018 i prodotti Canon hanno ottenuto un risparmio complessivo di quasi 43.300 GWh equivalente a una riduzione di più di 20 milioni di emissioni di tonnellate di CO2. Tra gli obiettivi di Canon, da qui al 2025, c’è quello di raddoppiare le vendite di dispositivi hardware ricondizionati e rimessi a nuovo; ridurre a zero la mancata conformità alle normative e alle certificazioni sulla sostenibilità; misurare le prestazioni di sostenibilità di tutti i nostri fornitori; raggiungere una rappresentanza equilibrata tra uomini e donne in ruoli di ogni livello; integrare l’opinione delle nuove generazioni nei gruppi decisionali di maggiore importanza e ridurre le emissioni di carbonio del 15% entro il 2020 (rispetto al 2010) in termini di vendite nette. Altra partita molto importante è quella legata all’economia circolare e al riuso di parti di prodotti. In azienda, poi, grande attenzione si ha per esempio per gli spostamenti dei dipendenti che, per policy, sono ridotti al minimo, privilegiando call conference o forme di lavoro a distanza. La filosofia che governa tutte le nostre decisioni è quella del Kyosei, una parola giapponese che significa “vivere e lavorare insieme per il bene comune”. Il nostro approccio improntato alla Responsabilità Sociale ci ha consentito di ottenere la valutazione “Gold” di EcoVadis per cinque anni consecutivi.

In tema di economia circolare, quali le azioni messe in campo?

Lo sviluppo dell’economia circolare è quello che definiamo un potenziatore della sostenibilità, rientra tra i nostri obiettivi primari, ed è possibile grazie ai progressi già compiuti nel ricondizionamento e nella rimessa a nuovo dei dispositivi e nel riciclaggio delle cartucce per stampanti. Nella progettazione dei prodotti c’è una grande attenzione rispetto alla riduzione di risorse da impiegare e al riuso di tutto ciò che è possibile riciclare. Privilegiamo insomma un ciclo di produzione denominato prodotto a prodotto, in cui abbiamo come materie prime le parti di altri prodotti Canon. Abbiamo realizzato e vendiamo apparecchiature ricondizionate, come per esempio le stampanti multifunzione, che vengono ritirate dal mercato, portate in una fabbrica in Germania, smontate, e ricostruite usando i pezzi non deteriorati. Al momento attuale riusciamo a riusare circa l’80% dei materiali. Altro progetto importante riguarda invece le cartucce e i toner usati, che vengono raccolti per riciclarne tutte le componenti. Ad oggi abbiamo ridato nuova vita a più di 400mila tonnellate di cartucce esauste, quasi 16mila tonnellate di vecchi prodotti Canon e abbiamo riusato plastica per circa 23.500 tonnellate in 5 anni.

Come si può utilizzare il potere delle immagini per sensibilizzare le persone sui temi della sostenibilità?

Grazie al progetto Young People, prendendo spunto dagli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, offriamo ai giovani una “voce visuale” per parlare dei problemi globali che hanno un impatto sul loro futuro. E lo facciamo proprio mettendo a disposizione non solo i nostri prodotti, ma anche le competenze necessarie a sprigionare il potere delle immagini per far sentire la propria voce. Abbiamo sostenuto la produzione di documentari utili a mostrare gli effetti del cambiamento climatico, per esempio filmando lo scioglimento di un ghiacciaio. Abbiamo lavorato con i ragazzi, in scuole situate in aree disagiate, proponendo corsi di fotografia e facendo sviluppare loro progetti riferiti non solo temi ambientali, ma anche a tematiche di impatto sociale vicine alla loro realtà. Altra tematica che ci sta molto a cuore è quella legata alla violenza sulle donne e alla eliminazione degli stereotipi di genere. Oltre a questi progetti, ne finanziamo altri quali, per esempio, quelli mirati a salvaguardare i cetacei. Vivere e lavorare insieme per il bene comune è anche questo.

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