“I servizi di stampa e gestione documentale, ovvero l’MPDS – Managed Print and Document Services, rappresentano oggi più che mai una soluzione che consente alle aziende non solo la valorizzazione dei dati aziendali, ovvero di uno degli asset di più grande valore, ma anche la loro messa a disposizione a prescindere dal tempo e dallo spazio. Questo è ciò che è servito ora, a seguito della emergenza da pandemia, per poter attivare lo smart working, e ciò che servirà tanto più in futuro per assicurare una gestione sempre più attenta alla sostenibilità economica ed ambientale”. Pierluigi Fioretti, AD Canon Solutions Italia dal luglio dello scorso anno, spiega il ruolo di MPDS partendo proprio dall’aspetto di opportunità emerso in questo momento di “isolamento forzato”. “Mai come in questo momento – continua – si sono potute valorizzare soluzioni in grado di rafforzare le connessioni digitali tra le persone. E mai come in questo momento si è potuta toccare con mano la differenza tra imprese che avevano affrontato il tema della digitalizzazione dei propri processi e quelle che, purtroppo, avevano pensato di poter rinviare a tempi futuri, perdendo importanti opportunità”.
MPDS è da intendersi soltanto come digitalizzazione della gestione di stampa o parliamo di qualcosa in più?
Gestire i servizi di stampa in modo digitale non significa solo, come forse avveniva fino a qualche tempo fa, gestire l’attività di printing per ridurre i costi, aumentare la sicurezza e salvaguardare l’ambiente. Portare in digitale i documenti significa mettere a disposizione delle persone tutte le informazioni contenute nei documenti, sgravando così la forza lavoro per impiegarla in attività più proficue e di valore. Se guardiamo per esempio alla nostra realtà, Canon, a seguito dell’emergenza Coronavirus che abbiamo iniziato ad affrontare a fine febbraio, è riuscita a mettere in telelavoro domiciliare in velocità il 98% dei dipendenti. E lo ha fatto in modo pressoché naturale, senza alcun problema visto che c’era già stata una completa reingegnerizzazione dei processi aziendali, necessari quando si introduce MPDS.
Quali le difficoltà delle PMI? Davvero anche queste hanno la possibilità di “trasformarsi” in modo indolore?
Per la mia esperienza posso dire che soluzioni pensate per aziende di grandi dimensioni sono adatte anche a PMI. Chiaramente ridisegnare i processi è ciò che fa la differenza, ma che non deve certo spaventare realtà più piccole. In Canon Solutions Italia ci occupiamo prevalentemente di PMI, e posso confermare che non esistono limiti insuperabili per la digitalizzazione in realtà meno strutturate. Tutto dipende dalla motivazione e dalla percezione del bisogno, che finora era sentita come necessità minore, a favore di un voler rimandare le cose a tempi migliori, per agire con calma, quando invece c’era già da tempo il bisogno di accelerare su questi temi per non trovarsi in difficoltà oggi.
Quanto la scelta di introdurre MPDS è scelta di sostenibilità?
Le soluzioni di gestione dei servizi di stampa non solo garantiscono risparmio ed efficienza e, quindi, sostenibilità economica. Introdurre MPDS è una scelta di sostenibilità per aziende proiettate verso il futuro, interessate a modificare, ottimizzandoli, i processi produttivi e quindi il modo di lavorare. Creare una infrastruttura condivisa di valore all’interno dell’azienda significa contribuire in modo significativo a diversi obiettivi di Agenda 2030 che, oggi più di ieri, deve rappresentare una direttrice sulla quale muoversi.
Come la tecnologia digitale può contribuire a costruire un mondo più sostenibile?
Ritengo che, passato questo difficile momento, non potremo non ripensare al nostro modo di fare business, perché non può più esserci business senza sostenibilità. Fin da quando sono stato assunto in Canon, nel 1999, ho seguito il principio guida aziendale del Kyosei, una parola giapponese che significa “vivere e lavorare insieme per il bene comune”. E il bene comune non può esserci senza il rispetto degli obiettivi che ci siamo prefissati di raggiungere da qui a dieci anni. Canon è molto impegnata sul tema dell’economia circolare. Solo per fare degli esempi, riusiamo circa l’80% delle parti di stampanti ritirate per fabbricarne di nuove; abbiamo rigenerato oltre 400mila cartucce d’inchiostro fino al 2018, per un risparmio di 600mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica; abbiamo ritirato oltre 360 tonnellate di toner, che come sappiamo sono un rifiuto che va smaltito secondo un iter ben definito. Oltre a questo promuoviamo da sempre il lavoro agile e le videoconferenze al posto delle classiche trasferte del personale per evitare inutili spostamenti e quindi inquinamento oltre che per ridurre tempi tecnici di intervento. Lavorare insieme per il bene comune oggi più che mai è la frase dalla quale ripartire.
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