Economia Circolare e Digital Transformation per la sostenibilità

Mai come adesso la sostenibilità è stata tanto importante per le aziende. La domanda di prassi e prodotti sostenibili, un tempo avanzata solo da un pubblico di nicchia, oggi è un’aspettativa di massa”. Massimo Macarti, Amministratore Delegato di Canon Italia mette in evidenza come la consapevolezza intorno al tema della sostenibilità si stia progressivamente affermando nelle aziende, anche di piccola e media dimensione.

Come azienda – continua Massimo – adottiamo la filosofia Kyosei, termine giapponese che si può tradurre con “vivere e lavorare insieme per il bene comune”. Questo principio è alla base di ogni nostra decisione aziendale, inclusa la visione per la sostenibilità nell’area EMEA, volta a sviluppare il potere positivo delle tecnologie e dei servizi di imaging. Il nostro obiettivo è contribuire in modo significativo allo sviluppo di un’economia circolare, come logica prosecuzione dei progressi finora ottenuti nel ricondizionare o rinnovare i vecchi dispositivi e nel riciclare le cartucce usate”.

Economia Circolare per la sostenibilità in azienda

Secondo il report “L’economia circolare nelle imprese italiane e l’industria 4.0”, elaborato da Legambiente e Università di Padova, ad aver cambiato modello di business, adottandone uno basato sulla economia circolare, sono soprattutto le aziende di medio-piccola dimensione che hanno iniziato ad essere attente al tema circa dieci anni fa’.

Tra le attività maggiormente praticate dalle “aziende circolari” c’è la prevenzione della produzione di rifiuti e la riduzione degli sprechi (85,2%), seguita dalla riduzione e dal riuso delle risorse (59,3%), dal riutilizzo degli scarti delle proprie attività del ciclo produttivo (53,4%) oltre che dalla riduzione dei livelli di emissioni negative e l’utilizzo di materie prime, seconde e di materiali di scarto acquisiti da altri (48,1%).

Nonostante l’attenzione ai temi dell’economia circolare, secondo quanto riportato da Fondazione per lo sviluppo sostenibile in un report realizzato su 130 aziende obbligate a rendicontare informazioni non finanziarie, solo l’11% delle imprese rendicontano interventi di migliora­mento della performance di circolarità a partire dal design del prodotto o sul proprio modello di business. Sono invece il 28% le imprese che rendicontano le percentuali di approvvigionamento di materia prima riciclata e il 31% quelle che descrivono le azioni tese al ridurre l’utilizzo di materia prima vergine.

Per ridurre l’impatto ambientale e spingere sull’economia circolare – continua Massimo Macarti – Canon lavora su ogni fase del ciclo di vita dei prodotti. Questo vale non solo per le attività di sviluppo, fabbricazione e marketing, ma anche per la produzione di materie prime e componenti da parte dei fornitori, per la consegna dei prodotti ai punti vendita e perfino per l’utilizzo, lo smaltimento e il riciclaggio a opera dei clienti. Per controllare i progressi ottenuti, convertiamo ogni forma di impatto ambientale in CO2 equivalente e, usando questo valore come soglia, ci siamo prefissati un miglioramento medio del 3% sulle emissioni di CO2 relative al ciclo di vita di ogni prodotto. Nel 2018, grazie all’impegno dei nostri centri operativi, tale obiettivo è stato raggiunto. Non solo, nel periodo 2008-2018 abbiamo ridotto le emissioni di CO2 nel ciclo di vita dei nostri prodotti del 37,7%, un miglioramento annuale medio del 5%”.

Come l’innovazione contribuisce all’adozione di modelli circolari e alla sostenibilità?

Quando si parla di “innovazione sostenibile”, dalla ricerca Retail Transformation 2.0 del Digital Transformation Institute emerge che la maggioranza degli italiani dichiara di sapere cosa significhi, con un 82% di intervistati che vede nel digitale un alleato importante per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Alleanza, quella tra la tecnologia e lo sostenibilità, avvalorata anche dal Global Sustainable Development Report 2019 dell’ONU, che, nella parte introduttiva, afferma come “uno dei fattori chiave dello sviluppo sostenibile nei prossimi anni sarà la rivoluzione digitale, costituita dai continui progressi dell’intelligenza artificiale, della connettività, della digitalizzazione delle informazioni, della produzione additiva, della realtà virtuale, dell’apprendimento automatico, delle Blockchain, della robotica, del calcolo quantistico e della biologia sintetica. La convergenza di queste nuove tecnologie digitali potrebbe essere esplosiva”.

Tra le tecnologie 4.0 individuate dal report Legambiente-UniPadova a favore della sostenibilità si trovano i sistemi di raccolta ed elaborazione dati riferiti a produzione e processo (Big Data/Cloud), la manifattura additiva (Stampanti 3D, Stereolitografia, ecc.) e l’Internet of things e l’impiego di prodotti intelligenti (RFID, sensoristica di prodotto). L’adozione di queste tecnologie ha facilitato il raggiungimento degli obiettivi connessi al modello circolare di business, andando a migliorare e monitorare la scelta delle materie da usare per la realizzazione dei prodotti, ottimizzarne le quantità e tracciando la filiera.

Ancora poche, il 29% secondo lo stesso report, le aziende che dichiarano di adottare il digitale a favore della sostenibilità. E se è vero che di strada ce n’è ancora da fare, la Commissione Europea, nel Reflection Paper 2019Towards a sustainable Europe by 2030”, afferma che l’applicazione dei principi dell’economia circolare in tutti i settori e le industrie andrà a beneficio dell’Europa non solo in termini di emissioni, ma anche dal punto di vista economico e sociale, generando un potenziale vantaggio economico netto di 1,8 trilioni di euro e 1 milione di nuovi posti di lavoro entro il 2030.

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