La Smart Home accende le comodità e spegne i consumi

Il mondo della Smart Home può dare un contributo importante alla decarbonizzazione: vediamo in che modo l'innovazione della casa e del suo funzionamento - attraverso le tecnologie digitali - può portare ad un significativo risparmio dei consumi domestici

I principali temi dello Sviluppo sostenibile, dall’anidride carbonica al biocarburante, dall’economia circolare all’idrogeno, sono al centro della rubrica ABC Zero Carbon, che racconta ogni argomento – uno per ciascuna lettera dell’alfabeto – attraverso quattro semplici domande. In questo caso per la lettera ‘S’ l’attenzione è dedicata alla Smart Home, la casa ‘intelligente’ e connessa che sta cambiando, e promette di rivoluzionare, i modi e le abitudini dell’abitare. Con dispositivi integrati tra loro, comandi digitali a distanza, meno sprechi e consumi energetici, e quindi anche meno emissioni inquinanti.

Il valore del mercato Smart Home – con i suoi vari strumenti, servizi e soluzioni tecnologiche – è in forte crescita in Italia, nel 2019 ha raggiunto quota 520 milioni di euro, con un balzo del +40% in un anno, anche se resta ancora indietro rispetto a Germania, Gran Bretagna e Francia. Le premesse per uno sviluppo ulteriore e importante ci sono tutte, e anche questo mondo può dare un contributo importante alla decarbonizzazione: innovare le case e come funzionano – attraverso le tecnologie digitali – può portare un risparmio fino al 20% sui consumi domestici.

Cosa significa abitare e usare una Smart Home?

Da un decennio a questa parte, la domotica sta sempre più evolvendosi attraverso il nuovo paradigma dell’IoT. Quando si parla di casa, l’Internet of Things risulta sempre più pervasivo, e la connettività sta entrando concretamente in tutti gli ambienti domestici. L’espressione Smart Home si riferisce alla possibilità di gestire in automatico o da remoto gli impianti e i dispositivi dell’abitazione per il risparmio energetico, il comfort, la sicurezza. La casa Smart è un nuovo ambiente di vita – e ora, sempre più spesso, anche di lavoro –, sempre più conosciuto e apprezzato dagli italiani.

Ai primi posti in termini di diffusione e utilizzo ci sono le soluzioni per la sicurezza, con sensori per porte e finestre (per un 16% del totale) e telecamere (15%), secondo le analisi di mercato dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano. Iniziano a diffondersi anche tanti altri prodotti Smart, come soluzioni per il riscaldamento, collegate a termostati, climatizzatori, elettrovalvole (9%), smart home speaker (8%), lampadine ‘intelligenti’ (8%), grandi elettrodomestici (7%), caldaie e scalda-acqua (6%). In pratica, oltre il 60% del mercato è generato da soluzioni per la sicurezza, Smart speaker ed elettrodomestici. Seguono i dispositivi per il riscaldamento, la climatizzazione e l’illuminazione. Tutto ciò apre anche importanti prospettive di crescita per le aziende che operano in questi mercati.

Quali sono le principali applicazioni IoT per la Smart Home?

Le applicazioni IoT per la Smart Home sono numerose e di vario tipo, comprendono tutti gli ambienti e le attività dell’abitare. Le principali riguardano, ad esempio, climatizzazione e riscaldamento, con condizionatori, termostati e caldaie regolabili a distanza attraverso App digitali; la gestione degli elettrodomestici, con accensione e spegnimento da remoto, con App su smartphone o con la propria voce, di lavastoviglie, lavatrice, forno a microonde; e poi l’illuminazione, con la gestione di tutte le luci utilizzando lo smartphone o Smart speaker, regolazione del colore o dell’intensità luminosa da smartphone. Le possibili applicazioni continuano con il monitoraggio dei consumi energetici, per esempio il controllo a distanza dei consumi dei dispositivi elettrici ed elettronici attraverso la presa elettrica intelligente. Il monitoraggio fumi, allagamenti, incendi, cortocircuiti, con servizi di assistenza tecnica per guasti all’impianto elettrico rilevati da sensori. E poi, ancora, assistenza alla persona, salubrità della casa, sicurezza.

Le aziende di Utility cosa stanno facendo per sviluppare il settore e il mercato?

Le Utility hanno iniziato a lavorare lungo diverse direzioni interessanti. Da un lato, con il lancio di prodotti a marchio proprio, che integrano assistenti vocali per la gestione Smart degli ambienti; dall’altro, sono state avviate iniziative innovative che sfruttano i dati raccolti dagli oggetti connessi: è il caso ad esempio delle prese Smart che misurano i consumi di specifici elettrodomestici e consentono all’utente – per un certo periodo di tempo – di ottenere uno sconto immediato in bolletta, pari all’entità del consumo misurato, incentivando così la diffusione dei dispositivi.

È interessante citare in tal senso Genius, la piattaforma di servizi per lo smart living implementata da Eni gas e luce: sviluppata sulla piattaforma cloud Microsoft Azure IoT, coniuga l’analisi dei propri consumi di energia – tramite algoritmi sviluppati direttamente da Eni gas e luce – con le tecnologie legate alla casa connessa. In particolare, Genius affronta uno dei problemi centrali della smart home, rappresentato oggi dalla presenza di un ecosistema ancora poco organizzato di device che spesso fanno fatica a dialogare tra di loro. In tal senso, la piattaforma abilita la gestione integrata di ecosistemi smart home distinti, (dai dispositivi tado° a Philips Hue ad EZVIZ) attraverso un’unica app pensata anche per controllare le seconde case, invitare un familiare o una persona di fiducia a gestire la propria abitazione, fornire supporto per esempio anche agli anziani.

Inoltre, nei modelli di smart home si punta a estendere ulteriormente la gestione degli impianti fotovoltaici o la ricarica delle auto elettriche, lavorando all’integrazione di più fonti di energia per attivare servizi di Demand response. Così come le Telco, anche le Utility hanno Asset importanti, da valorizzare meglio: dalla possibilità di far pagare prodotti e servizi – anche in forma dilazionata – direttamente in bolletta, alla presenza di reti di vendita capillari e Call center di assistenza.

Le tecnologie digitali e l’Intelligenza artificiale come vengono applicate a servizio della Smart Home?

L’Intelligenza artificiale è sempre più al centro della Smart Home: Smart speaker, sicurezza, assistenza alla persona e gestione energetica sono solo alcuni degli ambiti in cui si vedono i primi casi applicativi. L’Intelligenza artificiale rappresenta un tassello sempre più importante all’interno dell’ecosistema domotico, abilitando lo sviluppo di nuove funzionalità e servizi. Oltre agli Smart home speaker, in cui l’AI è fondamentale per la comprensione del linguaggio naturale, sono già numerosi gli esempi di applicazione.

Nel campo della gestione energetica, si sviluppano soluzioni per la termoregolazione degli ambienti domestici, che modificano autonomamente la temperatura della casa in base alle abitudini degli occupanti e alle condizioni ambientali. Funzionalità simili si hanno anche per la gestione più ampia degli impianti elettrici, come gestione dell’illuminazione, degli elettrodomestici, con lo sviluppo di piattaforme che monitorano i carichi dei dispositivi connessi e inviano all’utente suggerimenti per risparmiare o, in alcuni casi, agiscono direttamente per ridurre i costi della bolletta. In ambito sicurezza, gli algoritmi di riconoscimento facciale sono utilizzati per potenziare le telecamere di sorveglianza: è possibile distinguere e apprendere nel tempo i volti delle persone che frequentano abitualmente la casa, inviando Alert in casi anomali.

Anche l’Assisted Living ha dei vantaggi dal connubio con l’Intelligenza artificiale: l’idea di base è quella di raccogliere dati rilevati da sensori posti in vari ambienti della casa per comprendere le abitudini degli occupanti e rilevare anomalie comportamentali. Si tratta di segnali deboli, come ad esempio la mancata apertura del frigorifero per molto tempo, che possono rappresentare il primo campanello d’allarme per un uso più attento degli elettrodomestici, e per un consumo più Smart di energia.

 

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