2021: un anno con Zero Carbon

La decarbonizzazione è l’obiettivo fondamentale da raggiungere, e le tecnologie digitali possono dare una mano. Anche quest’anno, Tech Economy 2030 ha provato a spiegare come: ripercorriamo, attraverso dodici significativi contributi, il 2021 di Zero Carbon

Immagine distribuita da Pixabay

Un altro anno è passato. Un anno nel quale, come ribadito dalla recente COP26 di Glasgow, la necessità di agire in fretta per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici si è fatta sempre più evidente, muovendo le consapevolezze di aziende, istituzioni e singoli cittadini. Un obiettivo verso il quale Tech Economy 2030, attraverso il canale Zero Carbon, ha provato a dare il proprio contributo, indagando, articolo dopo articolo, quale possa essere il ruolo – potenzialmente decisivo – delle tecnologie digitali verso la decarbonizzazione ed il contrasto al cambiamento climatico.

Nella complessa strada della decarbonizzazione ancora troppo poco spazio viene dato, purtroppo, al ruolo del Digitale” afferma Stefano Epifani, Presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale. “In Europa si parla di ‘twin revolution’. Ma transizione energetica e trasformazione digitale non sono due rivoluzioni gemelle. Sono, piuttosto, due aspetti di uno stesso processo di cambiamento che vede nella transizione energetica uno strumento di sostenibilità ambientale da bilanciare nei suoi effetti sociali ed economici attraverso la trasformazione digitale. Trasformazione digitale che è indispensabile per attuare realmente il percorso della decarbonizzazione. Quali che siano le scelte in termini di soluzioni tecniche che verranno adottate: tipologia del mix delle rinnovabili, modalità di sviluppo delle smart grid, comunità energetiche, la digitalizzazione è un imprescindibile elemento abilitante. Questo, francamente, è ancora poco chiaro – nella sostanza – sia a molte istituzioni che ad attori sociali che dovrebbero essere i principali promotori della tecnologia digitale ed invece spesso si configurano come veri e propri freni alla sostenibilità digitale. Anche per questo con Tech Economy 2030 riteniamo fondamentale continuare un percorso reso possibile dalla Fondazione e dai suoi partner orientato a costruire cultura sul ruolo della sostenibilità digitale”.

Ripercorriamo quindi, con alcuni dei principali contributi – da Gennaio a Dicembre – il 2021 di Zero Carbon.

Gennaio: il G20 italiano, un’occasione per la Sostenibilità Digitale

Il 2021 è stato l’anno in cui l’Italia ha presieduto il G20 – svoltosi a fine ottobre –, l’organizzazione mondiale che raccoglie al suo interno le delegazioni dei venti stati più ricchi e rilevanti del pianeta. Un’occasione per il nostro Paese, come sottolineato nell’approfondimento di Mario Melillo, per porre le basi di iniziative politiche e diplomatiche in grado di spingere anche le altre più grandi nazioni del mondo ad adottare nuove soluzioni incentrate sulla Sostenibilità Digitale.

Febbraio: il trasporto aereo tra effetti della pandemia e spinta all’innovazione per la sostenibilità, intervista a Fabio Degli Esposti

Un aeroporto ha un impatto significativo sul territorio, tanto dal punto di vista economico e sociale – creando, ovviamente, occupazione – quanto da quello ambientale. Per questo, e anche in funzione dell’impatto epocale che la pandemia ha avuto sull’intero settore, lasciando un segno nelle abitudini e nel comportamento dei passeggeri, si rende necessaria una trasformazione: una trasformazione che guardi alla sostenibilità come un elemento imprescindibile, e al digitale come un fondamentale strumento abilitante. Questo e altro nell’intervista a Fabio Degli Esposti, nell’ambito del progetto Sustainability Talk,  sul presente e sul futuro sostenibile del trasporto aereo, guidato dalle tecnologie digitali.

Marzo: HPC5, il supercomputer di Eni nel cuore di uno dei più efficienti Green Data Center del mondo, nell’intervista a Luca Bortot

Nell’intervista a cura di Raffaele Angius, Luca Bortot, informatico nella direzione Eni Natural Resources e membro del team HPC, ci ha parlato dell’efficienza del Green Data Center di Eni di Ferrera Erbognone, l’infrastruttura sede di HPC5: il supercomputer di Eni – l’ottavo più potente al mondo, il secondo tra quelli non governativi – che, tra le altre cose, a novembre ha elaborato grandi quantità di dati per individuare le molecole potenzialmente utilizzabili nel trattamento dei pazienti colpiti da Covid-19.

Aprile: una necessaria trasformazione “circolare”, intervista a Edo Ronchi

Raddoppiando l’attuale tasso di circolarità, si taglierebbero in un anno, a livello globale, ben 23 miliardi di tonnellate di gas serra. Un dato che evidenzia da solo la necessità di convertire l’ormai insostenibile modello economico lineare in un modello circolare, che minimizzi il prelievo delle risorse puntando al riutilizzo: una trasformazione quindi necessaria e nella quale, secondo Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, intervistato da Stefano Casini, le nuove tecnologie, dai Big Data all’Intelligenza artificiale, ricoprono un ruolo sempre più irrinunciabile.

Maggio: il Cloud computing per l’economia circolare

Il cloud è la soluzione più sostenibile per la conservazione dell’enorme mole di dati che produciamo, e la pandemia ha avuto, tra i suoi effetti, quello di accelerare l’adozione di questo tipo di soluzioni da parte di molte imprese italiane. D’altra parte, il Cloud computing rappresenta una risorsa indispensabile per i nuovi modelli di economia circolare: vediamo come in questo approfondimento, che è parte di un percorso più ampio dedicato ad indagare il ruolo delle tecnologie – dall’Intelligenza artificiale alla Blockchain, passando per IoT e Stampa 3D – nella transizione all’economia circolare, guidato da Angela Galloro.

Giugno: la sostenibilità ambientale dell’e-commerce

La crescita delle vendite online di quest’ultimo periodo è evoluta di pari passo alla consapevolezza del fatto che le consegne a domicilio rappresentano un costo per l’ambiente: per questo motivo i consumatori sono sempre più attenti ed esigenti, e gli operatori dovranno ridurre l’impatto delle proprie attività, facendone una vera e propria leva di differenziazione. In questo contributo a firma di Andrea Boscaro vediamo quali sono i molteplici fattori che determinano la sostenibilità ambientale dell’e-commerce, come indagato dal rapporto di RetailX.

Luglio: verso una nuova normalità sostenibile e digitale, intervista a Francesca Zarri

Il digitale, nel periodo emergenziale, ha messo in luce tutte le opportunità che è in grado di offrire dal punto di vista della sostenibilità. Tuttavia, è necessario non commettere l’errore di idealizzarne i benefici, perché sarà proprio al termine dell’emergenza, con il ritorno alla “nuova normalità”, che questi vantaggi dovranno consolidarsi, esprimendo un reale e duraturo potenziale di cambiamento sostenibile: il pensiero di Francesca Zarri, Director Technology, R&D & Digital di Eni, tra le pagine di Sustainability Talk.

Agosto: l’impronta carbonica dei Big Data tra data center e aumento delle informazioni

I Data Center rappresentano il “cuore” dei Big Data, in quanto non solo immagazzinano i dati, ma includono anche gli strumenti volti ad elaborarli e ridistribuirli. Ciò richiede moltissima energia elettrica, pari al 3% della domanda globale di elettricità. Occorre quindi rendere i Big Data sostenibili sul piano ambientale, rendendo più efficienti i Data Center e i processi di elaborazione/computazione dei dati: un intervento necessario, come sottolineato nel contributo di Giovanni Carpinelli, non soltanto per renderli intrinsecamente più sostenibili, ma anche per sfruttarne il potenziale nell’ottica della decarbonizzazione.

Settembre: il Green Deal come leva della politica estera dell’Unione Europea

Dalla messa in campo del Green Deal europeo, il raggiungimento della “neutralità climatica” entro il 2050 è diventato l’elemento centrale della politica europea e, tra le sei azioni necessarie per raggiungere questo obiettivo, c’è l’intento di collaborare con i partner internazionali per migliorare gli standard ambientali mondiali: un’analisi dei significativi cambiamenti dal punto di vista geopolitico, economico e diplomatico per l’Europa derivanti dall’attuazione del Green Deal, in questo articolo a firma di Mario Melillo.

Ottobre: luci e ombre sulla mobilità elettrica in Italia

Il settore dei trasporti è fra i maggiori responsabili dell’inquinamento atmosferico, ed è per questo motivo che il perseguimento degli obiettivi di decarbonizzazione va di pari passo con lo sviluppo della mobilità elettrica. Tuttavia, affinché l’espansione di questo settore possa essere realmente sostenibile, ci sono ancora dei problemi irrisolti da considerare con attenzione, dalla scarsità delle risorse all’estrazione delle materie prime, passando per l’aumento dei costi dell’energia elettrica: luci e ombre nel panorama della mobilità elettrica, nell’approfondimento di Eleonora Pepe.

Novembre: SDG2 ed Economia circolare

L’8% del totale delle emissioni di gas serra derivano dallo spreco di cibo globale, un fenomeno che, oltre che sull’ambiente, ha conseguenze tragiche anche sul problema della fame nel mondo: lo scorso anno, infatti, hanno affrontato la fame tra le 720 e le 811 milioni di persone. Per raggiungere il secondo obiettivo di Agenda 2030 non occorre quindi intensificare la produzione, ma migliorarla e agire sullo spreco, con un approccio circolare nel quale le tecnologie digitali possono dare un importante contributo: il primo articolo di un nuovo percorso di approfondimento su Zero Carbon sulla relazione tra SDGs, Economia circolare e digitale, che proseguirà nel corso del nuovo anno, condotto da Angela Galloro.

Dicembre: sostenibilità ambientale, inquinamento, cambiamento climatico e tecnologia, quale relazione?

Gli italiani considerano la dimensione ambientale come la più importante e urgente, rispetto a benessere e qualità della vita e modello economico di sviluppo, e riconoscono la necessità di affrontare temi quali quelli dell’inquinamento e del cambiamento climatico: sono consapevoli, però, del ruolo che la tecnologia può ricoprire in questa direzione? Le prime, importanti risposte dai dati della ricerca “Gli italiani e la Sostenibilità Digitale. Cosa ne sanno, cosa ne pensano”, realizzata dalla Fondazione per la Sostenibilità Digitale.

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