Deepmind, quando l’Intelligenza Artificiale diventa utile

Artificial intelligence could be one of humanity’s most useful inventions. We research and build safe AI systems that learn how to solve problems and advance scientific discovery for all. Alla voce chi siamo di Deepmind di Google è riportata questa frase, insieme ai principali risultati raggiunti in questi anni, con intelligenze artificiali in grado di diagnosticare le malattie degli occhi in modo efficace, risparmiare il 30% dell’energia utilizzata per raffreddare i data center e realizzare modelli molecolari delle proteine per cambiare il modo in cui sono realizzati i farmaci.

Nata nel 2010 e acquisita nel 2014 da Google, Deepmind è composta da un team di scienziati, ingegneri, esperti di machine learning che lavorano insieme in diversi ambiti di applicazione dell’AI, con un approccio interdisciplinare che unisce idee e progressi nell’innovazione dell’apprendimento automatico, delle neuroscienze, dell’ingegneria, della matematica, della simulazione e dell’informatica.

Quali i vantaggi dell’AI sperimentati in Deepmind?

Sicuramente i progetti più conosciuti sono quelli legati ai giochi e ai videogiochi, con AlphaZero che ha rivoluzionato il mondo degli scacchi, AlphaGo che, diverso tempo fa, ha battuto un giocatore professionista nell’antico gioco di Go o Alphastar, che ha sconfitto pesantemente un team di giocatori professionisti in una partita di Starcraft II.

DeepMind per i Data center

Uno dei problemi dei grandi data center è quello della carbon footprint oltre che del consumo di energia elettrica, in particolare per il raffreddamento necessario alle macchine per funzionare in maniera corretta. Con Deepmind, a distanza di 5 anni, si è rilevato un risparmio del 30% sui consumi elettrici totali legati alla gestione, del 40% sul raffreddamento e un consumo di energia elettrica del 50% inferiore alla media del settore. Tutto questo è possibile attraverso un controllo complesso effettuato dalle intelligenze artificiali su numerose variabili in ingresso, analizzate per determinare le azioni da mettere in campo per regolare le diverse componenti presenti nel data center.

Queste reti neurali sono state “allenate”, grazie ai dati raccolti negli anni dai sensori presenti nel datacenter, con l’obiettivo di prevedere il PUE (Power Usage Effectiveness), ovvero il valore che si voleva minimizzare e che ha vistp una riduzione del 15% delle spese generali PUE.

Il problema non era certo di facile soluzione perché, come affermò ironizzando il vice presidente dei datacenter di Google Joe Kava: “se dici a una macchina di minimizzare il consumo di energia, la macchina potrebbe dirti semplicemente di spegnere tutti i server”.

Intelligenza Artificiale per salvaguardare la biodiversità

Progetto meno noto ma non certo meno interessante, quello che Deepmind sta portando avanti per salvaguardare alcune aree di particolare interesse naturalistico come quella del Parco Nazionale del Serengeti e della Riserva Grumeti in Tanziania. Qui si stanno sviluppando metodi di apprendimento automatico per studiare le dinamiche comportamentali degli animali presenti in un ecosistema, come quello di Serengeti-Mara, impareggiabile per la sua biodiversità, con 70 grandi specie di mammiferi e 500 specie di uccelli.

Nell’area sono state installate telecamere in grado di registrare le immagini degli animali presenti consentendo alle intelligenze artificiali di studiarne comportamento, distribuzione e demografia per fare previsioni utili alla loro tutela. Lavoro che fino a qualche tempo fa veniva fatto da persone in tempi molto più lunghi e con grandi difficoltà nella raccolta e condivisione dei dati.

AI per aumentare la produzione di energia eolica

Di recente Deepmind ha applicato algoritmi di apprendimento automatico anche ai parchi eolici, sperimentando su 700 MW di eolica prodotta negli Stati Uniti centrali. Utilizzando una rete neurale addestrata sulle previsioni meteorologiche e sui dati storici delle turbine, si riesce a prevedere la produzione di energia eolica con 36 ore di anticipo, dando la possibilità di programmare i consumi e portando a un aumento del valore dell’energia prodotta del 20%.

Questi e altri progetti mostrano come l’Intelligenza Artificiale, vista spesso con timore dalle persone, possa contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità previsti da Agenda 2030, come quelli riferiti alla salvaguardia della vita sulla Terra e della biodiversità (goal 15), alla diffusione di energie rinnovabili (goal 7) o alla riduzione di sprechi di energia (goal 12). Una AI che potrebbe rivelarsi, come dice la frase di presentazione Deepmind, come una delle migliori invenzioni dell’uomo.

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