La sostenibilità nei cieli non decolla ancora

L’aumento del traffico aereo, di anno in anno, porta ad un aumento degli impatti ambientali e sanitari, ed è quindi prioritario che la futura crescita dell’aviazione vada di pari passo con le politiche di sostenibilità. Ma resta ancora molto da fare

Quello del trasporto aereo è un settore forte per l’economia dell’Unione Europea, e anche un mezzo di trasporto sempre più importante per i cittadini e le imprese. La pandemia di COVID19 ha evidentemente e pesantemente colpito il settore aereo – come molti altri generi di attività –, innanzitutto nel trasporto dei passeggeri, ma una volta superata l’emergenza sanitaria il comparto tornerà a volare. Con ogni probabilità come prima, e più di prima: lo sviluppo di questo settore nel corso dei decenni ha sempre fornito un bacino di posti di lavoro in costante crescita, e aiuta lo sviluppo regionale attirando attività e investimenti.

Ma il trasporto aereo ha anche esternalità ed effetti ‘collaterali’ che non possono essere trascurati: l’aumento del traffico aereo, di anno in anno, porta ad un aumento degli impatti ambientali e sanitari. Ecco perché si considera prioritario – innanzitutto da parte della Commissione Europea – che la futura crescita dell’aviazione vada di pari passo con le politiche di sostenibilità. Un percorso che è ancora tutto da fare, un volo verso il futuro che non ha ancora lasciato la pista di decollo.

Nell’ultimo trentennio il settore aereo ha rappresentato il maggiore fallimento delle politiche europee sul clima, perché il notevole aumento dei voli ha portato un’espansione delle emissioni, comprese quelle acustiche.

Si progettano motori elettrici (anche) per volare

Si stanno progettando e sperimentando motori elettrici (anche) per i velivoli, ma al momento l’unico modo per mitigare l’impatto degli aerei sul clima sembra essere il criticato sistema dell”Emission trading‘, cioè il commercio delle emissioni di gas serra. In pratica, si possono acquistare quote di emissione, pagando chi riduce le emissioni stesse, ad esempio con progetti di riforestazione.
Allo stesso tempo si stanno costruendo droni e altri piccoli velivoli che è auspicabile rimangano limitati a operazioni sanitarie o di polizia, ad esempio interventi e soccorso per emergenze, o perlustrazioni e verifiche dall’alto. Gli elicotteri-taxi per persone, o i droni per consegnare merci nelle città, con vari gradi di autonomia nel volo, secondo molti osservatori del settore dovrebbero essere contenuti in numeri molto limitati, per non aggiungere altri problemi al settore già problematico dei trasporti. Insomma, in molti si augurano che nel XXI Secolo elicotteri o droni non diventino veicoli individuali.

Il mondo del trasporto aereo – nell’epoca pre-COVID 19 – appariva già molto congestionato e in grande fermento: il numero dei voli è aumentato dell’8% tra il 2014 e il 2017, a livello mondiale, e crescerà del 40% nei prossimi 20 anni, secondo le stime precedenti alla pandemia. I miglioramenti tecnologici, il rinnovo delle flotte aeree (dove c’è stato), e l’aumento dell’efficienza operativa sono stati in grado di controbilanciare solo parzialmente l’impatto della recente crescita, ma c’è stato ancora un aumento del rumore e delle emissioni complessive. Ad esempio, come rileva l’European Aviation Environmental Report 2019, realizzato dall’Agenzia europea per l’ambiente, i dati riferiti al 2016 dicono che il trasporto aereo è stato responsabile del 3,6% delle missioni totali di gas serra nell’Unione Europea, e del 13% delle emissioni dal trasporto.

Lo sviluppo tecnologico e digitale può portare più sostenibilità

Lo sviluppo tecnologico e digitale dei velivoli – e di tutto il sistema del trasporto aereo – ha come effetto un continuo miglioramento dell’efficienza ambientale e, entro il 2040, sono previsti ulteriori miglioramenti nel consumo medio di carburante per passeggero e chilometro volato (-12%) ed energia acustica per volo (-24%). Nonostante ciò, entro il 2040 si prevede che le emissioni di anidride carbonica e ossidi di azoto aumenteranno rispettivamente di almeno il 21% e il 16%.

L’uso di carburante sostenibile per il trasporto aereo è attualmente minimo e probabilmente rimarrà limitato nel breve termine. “I carburanti sostenibili per l’aviazione hanno il potenziale per dare un importante contributo all’attenuazione dell’impatto ambientale futuro”, rimarca l’analisi dell’Agenzia europea per l’ambiente, “c’è interesse per gli ‘elettrocombustibili’, che potenzialmente costituiscono combustibili alternativi a emissioni zero. Tuttavia, sono ancora pochi i progetti dimostrativi e che vengono portati avanti a causa degli elevati costi di produzione”.

Sono stati certificati sei percorsi di produzione di biocombustibili per il trasporto aereo, e molti altri sono in fase di approvazione, e l’Unione Europea ha il potenziale per aumentare la sua capacità di produzione di biocombustibili in questo campo, ma l’adozione da parte delle compagnie aeree rimane minima a causa di vari fattori, tra cui il costo relativo al carburante e la bassa priorità assegnata al comparto, nella maggior parte dei casi, all’interno delle politiche bioenergetiche nazionali.

Determinanti le scelte politiche, tecnologie e soluzioni Green già ci sono

Anche in questo caso, come ad esempio in quello per lo sviluppo della mobilità elettrica su strada, per un impulso e un impatto positivi sull’adozione di un trasporto aereo sostenibile saranno determinanti scelte, regole, strategie e incentivi che saranno determinati innanzitutto a livello politico: tecnologie e soluzioni Hi-tech e Green già ci sono.

Sul fronte degli aeroporti, tra il 2015 e il 2018, il numero di scali aerei europei che partecipano al programma Airport Carbon Accreditation è passato da 92 a 133, e gli aeroporti che hanno raggiunto lo stato di neutralità di CO2 sono passati da 20 a 37. Il coinvolgimento delle parti interessate è fondamentale per identificare misure di mitigazione equilibrate, e può essere fatto attraverso un processo come la cosiddetta Gestione Ambientale Collaborativa, che è già stata implementata in 25 aeroporti europei. In pratica, la rotta è tracciata, ma la sostenibilità ha bisogno di nuovi impulsi e nuovi motori per correre sulla pista di decollo, staccarsi da terra e prendere il volo.

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