La pandemia ha bloccato il traffico, le tecnologie digitali possono migliorarlo

Per 5 mesi lo scorso anno il traffico è diminuito in tutte le città italiane rispetto agli stessi mesi del 2019. Effetto del virus e dei Lockdown, come emerge nella mappa mondiale realizzata dal Tom Tom Traffic Index. Ma ora, per non tornare indietro sulla strada della sostenibilità e della decarbonizzazione, una forte spinta a migliorare può arrivare dalle tecnologie digitali, di rete e satellitari

Palermo è stata la città italiana più trafficata nel 2020, con un livello di congestione del 29% sull’anno complessivo. Eppure, anche Palermo – nell’anno in cui il Covid 19 ha travolto e bloccato tutto – ha avuto comunque una diminuzione di 7 punti percentuali sul 2019 (quando il dato finale era al 36%), ovvero ha fatto registrare una diminuzione del 19% del traffico totale.

Roma, invece, che era la città più trafficata d’Italia nel 2019, ha registrato una diminuzione di 11 punti (-29% sul volume di traffico in città). Si tratta di uno dei cali più significativi dell’ultimo anno, non solo in Italia ma in Europa. Mentre a Firenze c’è stata una diminuzione di 8 punti del livello di congestione urbana (da 25 a 17 punti), che rappresenta un’importante riduzione del traffico del 32%, sempre rispetto al 2019. Anche a Genova la riduzione del traffico c’è stata, ma molto ridotta, tanto che il capoluogo ligure è passato dal sesto posto in classifica generale (del 2019) al secondo dell’ultimo anno. Il suo calo è stato infatti solo di 2 punti, che rappresenta una diminuzione minore del -7% di anno in anno. Nel complesso, per 5 mesi (marzo, aprile, maggio, ottobre e novembre 2020), il traffico è diminuito in tutte le città italiane rispetto agli stessi mesi del 2019.

Sono alcune delle evidenze e dei risultati che emergono dal TomTom Traffic Index 2020, un rapporto che dettaglia la situazione del traffico in oltre 400 città in 57 Paesi, realizzato dall’omonima azienda di navigatori digitali per veicoli: i dati di questo speciale Traffic Index arrivano da 600 milioni di dispositivi connessi sulle auto e camion di tutto il mondo.

I Lockdown in 387 città del mondo hanno ridotto il traffico del 20% in un anno

Che la pandemia mondiale avesse fermato o molto ridotto anche gran parte del traffico sulle strade, per mesi, era già evidente a tutti, e ovunque, ma l’analisi dettagliata messa a punto da Tom Tom, attraverso le sue connessioni in rete e dispositivi satellitari, descrive esattamente come è andata, e infatti non dappertutto il traffico si è ridotto allo stesso modo.

Purtroppo è altrettanto evidente che tutta questa frenata del caos stradale e dei veicoli – e la conseguente diminuzione anche dell’inquinamento, delle polveri sottili e della CO2 nell’aria – non è l’effetto di politiche e azioni per la sostenibilità e la decarbonizzazione, delle città e del mondo, ma come sappiamo è solo uno degli effetti dell’emergenza sanitaria globale.

Delle 416 città monitorate da Tom Tom e incluse nell’Indice, 387 hanno registrato una diminuzione significativa (in media del -20%) del traffico, rispetto al 2019 pre-pandemia. E una diminuzione media del 28% della congestione durante le ore di punta. Non era mai successo, ma se certi dati e risultati possono essere considerati positivi – in termini di lotta allo smog e ai flussi di anidride carbonica nell’atmosfera –, non si può certo rallegrarsi del ‘come’ e ‘perché’ è stato possibile e si è verificato tutto ciò. In effetti, un tale blocco e calo del traffico su vasta scala prima del dilagare del Coronavirus era uno scenario semplicemente impensabile e irrealizzabile.

Si potrebbe porre fine al concetto di ‘ora di punta’ (che inquina di più)

Quando sarà finita la pandemia e l’emergenza, per il traffico e l’inquinamento sulle strade tutto tornerà come prima? Può essere, ma non è detto. Ancora una volta, e più che mai, dipenderà dalle scelte e azioni dei singoli cittadini e prima ancora da quelle della politica, a tutti i suoi livelli, dall’amministrazione locale al Parlamento di Bruxelles.

Per esempio, più lo Smart working continuerà a essere adottato dai datori di lavoro, meno traffico ci sarà. A beneficio – questa volta virtuoso – della qualità dell’aria e della vita, della sicurezza stradale, del portafogli dei cittadini, delle polizze assicurative (con meno incidenti, dovrebbero anche scendere i prezzi della Rca).

E poi, altra evidenza emersa dall’emergenza e dalle contromisure adottate, sarebbe anche possibile porre fine al concetto di ‘ora di punta’, che tanto male fa al traffico e all’inquinamento, con orari di lavoro flessibili, lavoro da casa e un approccio e uso intelligente all’utilizzo dei dati sul traffico. Obiettivo: determinare i periodi, orari e giorni, migliori per mettersi al volante. Tutta questa evoluzione ‘sostenibile’ e in linea con la decarbonizzazione dell’ambiente è – sarebbe – a portata di mano con il ricorso forte e innovativo alle tecnologie digitali: reti satellitari, e navigatori, per rilevare e studiare i flussi di traffico, i ‘colli di bottiglia’, i nodi della rete; dati e analytics per ricavare conoscenza e soluzioni dalla complessità; intelligenza artificiale per governare i cambiamenti in atto, per migliorare lo scenario e le prospettive.

Sistemi ‘Intelligenti’ di Trasporto, per viaggiare meglio su strade più Green

Ad aprile 2020, rimarca il Tom Tom Traffic Index, “abbiamo osservato un sostanziale calo della congestione del traffico nelle città di tutto il mondo. Alcune città hanno avuto anche fino a 30 giorni con traffico ridotto – tra cui Milano, Madrid e New York –, dove i livelli di congestione erano almeno del 50% inferiori rispetto allo stesso giorno nel 2019. E in totale 276 città nel mondo hanno avuto almeno 20 giorni di traffico ridotto in un mese.

In epoca pre-pandemia, invece, in Italia ogni anno perdevamo, in media, 38 ore fermi in coda nelle nostre automobili. Era uno dei dati più elevati d’Europa: facevano peggio solo Malta e Belgio, a fronte di una media di poco superiore alle 30 ore, che comunque era notevole ovunque.

Per non tornare, domani, sui pessimi livelli di traffico e di inquinamento di ieri, oltre a politiche mirate e coraggiose, una grossa mano e una forte spinta possono arrivare dai Sistemi ‘Intelligenti’ di Trasporto (ITS, Intelligent Transport Systems). Per esempio, con lo sviluppo diffuso di sistemi di monitoraggio del traffico (sensori, video camere, altri strumenti di rilevazione); sistemi di comunicazione agli utenti delle informazioni (che servono, dove servono e quando servono); centrali operative per la gestione delle informazioni e dei dati in tempo reale, con anche sistemi di supporto alle decisioni, strumenti di previsione, elaborazione dei dati rilevati, insomma, una gestione complessiva del traffico che sia ‘Smart’ e non in balìa delle flotte impazzite di automobilisti.

Facebook Comments

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here