Stando a quanto riportato da un rapporto dell’OMS, ogni anno circa 1.3 milioni di persone perdono la vita a causa di un incidente stradale; tra i 20 e i 50 milioni di persone, invece, restano gravemente ferite e/o con danni semi-permanenti.
Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte di bambini e giovani adulti tra i 5 e i 29 anni d’età e il 73% delle vittime sono uomini sotto i 25 anni. Il 93% delle vittime si verifica nei paesi a basso e medio reddito e in questi stessi paesi circola il 60% dei veicoli di tutto il mondo e più della metà delle morti si registra tra pedoni, ciclisti e motociclisti.
Sul piano economico, gli incidenti stradali possono gravare anche fino al 3% del Prodotto Interno Lordo (PIL) per molti paesi oltre a causare gravi perdite economiche anche alle persone stesse (multe, assicurazioni, meccanici, terapie, funerali e via dicendo): in Italia, nel 2019, il costo sociale degli incidenti stradali è stato pari all’1% del PIL.
Il 2020 è stato un anno in cui si è potuto assistere ad un crollo del numero di incidenti in tutto il mondo, complice senz’altro la pandemia di COVID-19 con le chiusure che ne sono conseguite. Stando al report dell’ACI, gli incidenti in Italia sono crollati del 31%, i morti del 24,5% e i feriti del 34% mentre il costo economico ammonta allo 0,7% del PIL. Nonostante queste riduzioni non cambia il tasso di mortalità, ossia il rapporto tra morti ed incidenti, che si attesta al 2,0: questo vuol dire che la percentuale di vittime da incidenti stradali è sempre la stessa nonostante abbiano circolato molte meno persone.
Per quanto riguarda le cause principali degli incidenti, è utile far nuovamente riferimento al rapporto dell’OMS che evidenzia alcuni motivi, tra cui:
- la velocità, in quanto un aumento dell’1% della velocità media produce un aumento del 4% del rischio di incidente mortale;
- l’uso di alcolici o sostanze psicoattive, in quanto il rischio aumenterebbe di circa 5 volte;
- la dimenticanza di casco e cinture di sicurezza, strumenti in grado di ridurre il rischio di morte rispettivamente del 42% e 50%;
- le distrazioni alla guida, nel momento in cui l’utilizzo del cellulare aumenterebbe di 4 volte il rischio di incidenti;
- la scarsa manutenzione delle infrastrutture stradali, e la storia italiana recente ce lo dimostra;
- i veicoli non sicuri, i cui guasti – o i mancati/superficiali controlli – mettono a rischio la vita di chi è in strada.
Di minore rilevanza, ma comunque presenti, ci sono il mancato rispetto del semaforo (sia per veicoli che pedoni), i sorpassi, il non rispettare la precedenza e così via. È sorprendente notare come nonostante siano cose più che risapute e al limite dell’ovvio, ci siano ancora parecchi casi di incidenti generati dal mancato rispetto del codice della strada.
Sarebbe molto riduttivo soffermarsi nel ribadire l’importanza del rispetto delle regole stradali, ma quello che vogliamo sottolineare è che ci sono dei modi per migliorare la sicurezza stradale grazie all’impiego delle tecnologie digitali.
In che modo il digitale può migliorare la sicurezza in strada?
Tra le varie tecnologie a nostra disposizione, l’Intelligenza Artificiale è senz’altro una delle principali nell’ambito della sicurezza stradale. A tal proposito, è necessario far riferimento all’International Telecommunication Union (ITU) e all’ampio lavoro che sta svolgendo in merito.
Tramite l’iniziativa AI for Good, l’istituto si sta impegnando – tra le atre cose – per raggiungere l’obiettivo di ridurre i morti e i feriti da incidenti stradali entro il 2030 impiegando l’Intelligenza Artificiale per salvare 675.000 vite all’anno. Con l’AI for Road Safety Initiative si andrà a promuovere un sistema di sicurezza AI-Driven e basato su sei pilastri: gestione della sicurezza stradale, mobilità e strade sicure, veicoli più sicuri, utenti della strada più sicuri, controllo della velocità e risposta post-incidente.
L’Intelligenza Artificiale, in tal senso, può contribuire a migliorare la raccolta e – soprattutto – l’analisi dei dati sugli incidenti, e fornire insight utili per migliorare le tempistiche dei soccorsi così come fornire pattern per approfondire le dinamiche degli incidenti. Inoltre, grazie ai veicoli a guida autonoma, l’Intelligenza Artificiale viene impiegata per i freni di emergenza, per regolare la velocità nei punti sensibili, per mantenere la corsia e quindi potenzialmente ridurre il numero di incidenti in queste occasioni.
Anche la sensoristica IoT può giocare un ruolo strategico per la sicurezza stradale, fornendo dati in tempo reale e aiutando a deviare il traffico lontano dalle zone più pericolose. È quello che sta facendo TagMaster, un’azienda francese che lavora all’implementazione dei sensori su alcune delle principali strade della Francia. I sensori possono essere messi sia sulla strada sia sotto il manto stradale, in modo che possano anche rilevare i cambiamenti di temperatura dell’asfalto.
Un’innovazione interessante nasce proprio dall’integrazione di AI ed IoT: Geotab, un’azienda che si occupa proprio di sviluppare soluzioni per la sicurezza stradale, ha creato delle telecamere da installare su automobili e camion che rilevano informazioni sul veicolo stesso e su quelli circostanti. Sono telecamere a 360° in grado di individuare se qualche altro automobilista sta fumando, se sta utilizzando il cellulare, se sta guidando troppo vicino, se risulta affaticato alla guida, ma anche se qualcuno sta per attraversare la strada o potrebbe effettuare un cambio di corsia così da inviare dei segnali al guidatore in modo da aiutarlo a prevenire eventuali problemi.
Le telecamere Geotab possono anche predire delle collisioni imminenti e allo stesso tempo apprendere dallo stile di guida del guidatore per fornirgli suggerimenti per un andamento più sicuro (anche ecosostenibile). Il tutto è poi collegato ad un software che riporta tutti i dati in una dashboard. Tra questi dati ci sono quelli relativi ai risparmi di carburante, alle distanze effettuate, ma anche uno score di sicurezza determinato sulla base della guida.
Le tecnologie di Geotab sono state in grado di ridurre dell’80% gli incidenti nel nord della Florida proprio attraverso il monitoraggio del comportamento del conducente e i suggerimenti per una guida più sicura. È stato inoltre dimostrato un incremento nell’utilizzo delle cinture di sicurezza e un risparmio di 200mila dollari in un anno per un’azienda di pompieri locali.
Quello che emerge da questo esempio è che grazie all’impiego delle tecnologie digitali è possibile migliorare la sicurezza stradale portando non solo benefici in termini di salute, ma rendendo il tutto sostenibile anche sul piano economico e ambientale.
Anche i Big Data possono essere utilizzati efficacemente per migliorare la sicurezza in strada e INRIX, un’azienda inglese, li usa per fornire avvisi di sicurezza ed indicare ai conducenti quando rallentare, quando spostarsi su un’altra corsia o quando stare attenti a determinati tratti di strada. Il software Traffic Fatalities Prevention di BiSmart – sempre sulla base dei Big Data – è in grado di fornire raccomandazioni dettagliate per le organizzazioni sulle misure da adottare per ridurre il traffico e migliorare la sicurezza stradale.
Insomma, le possibilità offerte dalle tecnologie digitali sono molteplici. C’è però bisogno di investire in queste tecnologie e sperimentarle il più possibile, da una parte per allenare i modelli al meglio, dall’altra per capire come migliorarle. La sicurezza stradale trova nel digitale un alleato di prim’ordine, in quanto può supportare la prevenzione degli incidenti in tutti i principali scenari.
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