Droni taxi e bus volanti: nei progetti innovativi decollerà la mobilità area urbana

Veicoli a decollo verticale, da piattaforme in cima a case e palazzi: è una delle prossime frontiere della Future mobility. Con mezzi elettrici e Zero carbon. In Italia, i primi progetti portati avanti da SkyGate, in partnership con Enav, presso l’aeroporto di Torino

I veicoli volanti che sfrecciano nell’aria, tra palazzi e grattacieli, in film visionari come Blade Runner potrebbero a breve non essere più solo frammenti di Fantascienza. C’è chi si è già messo al lavoro per realizzarli. In termini tecnici, si chiama ‘mobilità aerea urbana’, in inglese ‘Urban air mobility’ (Uam).

In pratica, velivoli più o meno grandi, in grado di decollare e atterrare come un elicottero – per questo è definita anche ‘mobilità verticale’ – su piattaforme installate in cima, appunto, a palazzi e grattacieli. E dedicati a compiere voli e spostamenti a corto raggio, da un punto all’altro della città, o poco più. In sostanza, mentre oggi si prende la bicicletta, l’auto, il tram o il monopattino, in un prossimo futuro si potrebbe salire a bordo di un drone porta passeggeri o un bus volante. Mezzi avveniristici, con ‘cervelli digitali’ e propulsori elettrici, che contribuiranno a ridurre le emissioni inquinanti e saranno un ulteriore passo in avanti verso un mondo Zero Carbon.

Il bilionario e super innovatore Elon Musk, in un’intervista di qualche anno fa, disse che non si aspettava una nuova mobilità urbana fatta di velivoli che si spostano freneticamente sopra le case e le teste di milioni di persone. “Non sarebbe molto tranquillizzante, anzi, piuttosto ansiogeno”, faceva notare, “in molti sarebbero portati ad alzare lo sguardo e a chiedersi se il cerchione o il componente di ogni veivolo che gli passa sopra è ben sicuro e avvitato, per non esserne ghigliottinati e fatti a pezzi”.

Nel 2035 saranno oltre 35mila i mezzi urbani volanti nel mondo

Piuttosto che una mobilità aerea di questo tipo, Musk vedeva più verosimile e realizzabile e sostenibile una rete di trasporti sotterranei, con tanti tunnel come quelli della metropolitana, ma per auto e veicoli privati. E invece oggi c’è chi è fermamente intenzionato a contraddirlo. E a fare di Blade Runner uno scenario profetico.

A fare da pioniere per la Urban air mobility in Italia sarà SkyGate, il primo polo aeronautico di questo tipo che si sta sviluppando dalle nostre parti, e il ‘laboratorio’ dove avviare e portare avanti le sperimentazioni sarà collocato presso l’Aeroporto di Torino, dove dovranno essere appositamente rinnovate delle infrastrutture: il nuovo campo di aviazione per la Uam si estenderà tra Collegno e il polo aerospaziale torinese.

Per il momento la rotta la tracciano le analisi e le stime di scenario: si prevede che la mobilità aerea urbana porterà un impatto significativo sulla decongestione del traffico automobilistico nelle città e sull’inquinamento dell’aria. I calcoli dicono che entro 15 anni, nel 2035, saranno oltre 35mila i mezzi elettrici della Uam nel mondo, e saranno centinaia di migliaia i droni per il trasporto passeggeri e merci, il tutto per un giro d’affari della mobilità aerea urbana attorno ai 70 miliardi di euro.

Simulazione virtuale per sperimentare le nuove tecnologie

In questo mondo futuribile, più fantascientifico e più Green, le tecnologie digitali avranno un ruolo centrale: si utilizzeranno ambienti e applicazioni di simulazione virtuale per sperimentare nuove tecnologie e funzioni della Urban air mobility. Questi ambienti di simulazione digitale riprodurranno nello spazio virtuale scenari urbani identici a quelli reali, in cui i mezzi della Uam decolleranno dal tetto di un palazzo per atterrare – non a terra – su un’altra piattaforma elevata dall’altra parte della città.

Nel progetto sono coinvolti anche il Politecnico di Torino e l’Enav, la società che gestisce il traffico aereo civile in Italia, che dovrà coordinare i flussi aerei d’alta quota con quelli a bassa quota della mobilità aerea urbana, utilizzando anche sistemi di Air traffic management basati su software speciali, con la capacità di analisi e di elaborazione dell’intelligenza artificiale.

Software e Intelligenza artificiale saranno il cervello, motore e pilota di questi sistemi di trasporto sopra le città

Con Torino Airport, all’interno del simulatore virtuale, verrà testato il prototipo di un Hub aeroportuale tradizionale integrato con il traffico della Urban air mobility. Con il Dipartimento di Ingegneria aeronautica e spaziale del Politecnico di Torino verranno simulate, all’interno dello SkyGate Digital Twin, le meccaniche del volo e le prestazioni operative degli eVTL (electric vertical takeoff and landing vehicles, i veicoli a decollo verticale, appunto).
Con il Centro interdipartimentale Full (Future urban legacy lab), verrà testato un modello dinamico in 3D, in grado di analizzare le esigenze di spostamento all’interno di un’area urbana, e definire l’ideale localizzazione dei futuri ‘vertiporti’, come è stata ribattezzata la prossima generazione degli aeroporti per la Uam. Un mondo, e uno spazio aereo, in cui tecnologie digitali, Big data, Analytics e Artificial intelligence saranno il vero motore, cervello e pilota di tutto l’avveniristico sistema di trasporti. Altro che Ztl, ‘cartelli stradali digitali’ regoleranno il traffico a bassa quota sopra le città.

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