Blockchain e automotive

L'adozione più rapida dei veicoli elettrici contribuirà a rallentare l'impatto della mobilità sui cambiamenti climatici, ma avrà anche un profondo impatto sulla domanda complessiva di elettricità nella rete e su come siamo in grado di bilanciarla con le fonti disponibili, comprese le energie rinnovabili dal sole o dal vento

Immagine distribuita da Flickr con licenza CCO

Il settore energetico, il mondo dell’informazione e quello delle smart city sono solo alcuni dei campi in cui la blockchain sta trovando la sua applicazione. Anche se spesso questa tecnologia viene associata al mondo delle criptovalute – che hanno contribuito in parte a renderla ‘famosa’ – anche il settore automobilistico sembra guardare con ambizione alla sua implementazione.

Un report pubblicato da EU Blockchain Observatory and Forum spiega in che modo la tecnologia basata su un registro elettronico distribuito possa essere utile nell’industria automobilistica: dalla supply chain delle autovetture fino al parcheggio da parte del conducente di queste ultime.

I dati del settore dicono che il numero dei veicoli è aumentato nel corso degli anni, eccetto durante il periodo più buio della pandemia, in cui le “incertezze sul futuro economico e il lockdown” hanno reso inutile il pendolarismo. Le cifre aggiornate non ci sono ancora, ma saranno gli anni successivi alla pandemia a mostrare “se il pubblico preferisce acquistare veicoli per soddisfare le proprie esigenze di pendolarismo”. Al momento, “le statistiche analizzate su base nazionale rivelano un intrigante calo delle autovetture immatricolate in alcuni Paesi, ad esempio in Bulgaria (-9,3%) tra il 2015 e il 2020”; mentre per gli altri paesi le cifre sono aumentate.

In Italia, secondo i dati dell’Istat, le autovetture totali nel 2021 erano quasi 40 milioni. L’Europa, che punta sempre più ad una politica verde, “ha raggiunto un punto di riferimento nelle autovetture elettriche a batteria nel 2020, superando 1 milione. La crescita delle auto battery-only ha accelerato, poiché la loro quota di mercato è 20 volte superiore a quella del 2013”. Secondo un’elaborazione di AutoElettrica101 con dati di UNRAE e European Alternative Fuel Observatory, la percentuale media europea di auto elettriche è del 9,3%, con paesi come la Norvegia dove sul totale delle nuove auto vendute il 77,8% sono elettriche, e l’Italia che è invece sotto la media europea con una percentuale del 3,7%.

Secondo il report di EU Blockchain Observatory and Forum “l’adozione di veicoli elettrici (EV) è una parte importante della transizione verso un futuro a basse emissioni di carbonio, ma questa adozione sta già creando cambiamenti nella domanda di elettricità, che deve essere affrontata, poiché si prevede che ancora più veicoli saranno adottati nei prossimi anni. Più veicoli elettrici significa che il nostro equilibrio della rete elettrica deve essere rivisto. L’adozione più rapida dei veicoli elettrici contribuirà a ridurre le emissioni di CO2 dei veicoli e a rallentare l’impatto della mobilità sui cambiamenti climatici, ma avrà anche un profondo impatto sulla domanda complessiva di elettricità nella rete e su come siamo in grado di bilanciarla con le fonti disponibili, comprese le energie rinnovabili dal sole o dal vento”. L’implementazione di tecnologie digitali come l’intelligenza artificiale e la blockchain consente di parlare anche di sostenibilità digitale, dal momento in cui il settore automobilistico non sembra fermarsi soltanto alla produzione di veicoli elettrici. Il documento, infatti, analizza anche come la creazione di ecosistemi di reti intelligenti sia necessaria per poter parlare di sostenibilità, in una dimensione di sistema che non si fermi quando l’automobile lascia la fabbrica ma continui anche dopo l’acquisto della vettura, guardando così ad altri ecosistemi, come quello urbano. Per quanto riguarda la gestione della catena di distribuzione, ad esempio: “La creazione di ecosistemi di rete intelligente che comprendano più componenti, che potrebbero vedere l’energia per i veicoli elettrici reintrodotta nel sistema durante le ore di punta come una sorta di banca energetica decentralizzata che aiuta a bilanciare la rete, potrebbe essere una soluzione promettente o un nuovo servizio intelligente. I prezzi dinamici in tempo reale, che corrispondono alla domanda di elettricità con l’offerta disponibile dalla rete intelligente più ampia e da diverse fonti, potrebbero fornire l’equilibrio necessario. Mentre, guardando nello specifico ai veicoli: “per aiutarci a ottimizzare l’utilizzo della batteria dei veicoli elettrici nella nuova generazione di veicoli elettrici, i nuovi modelli di intelligenza artificiale che miglioreranno il ciclo di vita della batteria dei veicoli elettrici saranno di grande valore. I proprietari di veicoli elettrici saranno incentivati a condividere i loro dati e l’utilizzo della batteria in modo sicuro con gli scienziati dei dati, per aiutarli a costruire nuovi modelli di efficienza dell’intelligenza artificiale, che saranno poi condivisi con i conducenti di veicoli elettrici per aiutarli a ottimizzare i loro viaggi e prolungare la durata della batteria dei veicoli elettrici”.

Un tentativo che dimostra come questo settore, attraverso la sostenibilità digitale, possa cercare di rispondere ai problemi del decomissioning e dello smaltimento delle batterie di questi veicoli. Se è vero che le auto elettriche non inquinano, bisogna anche considerare che “il litio delle batterie potrebbe far crescere la CO2 di 6 volte in 10 anni”.

L’analisi dei dati, inoltre, potrebbe consentire un cambiamento in tempo reale del mercato, a seconda delle esigenze identificate. In questo si inserisce la blockchain, che sembrerebbe avere il potenziale per fare da ‘catena di blocchi’ tra i vari ecosistemi:

Il cambiamento dei veicoli preferiti in termini di tipo e configurazione (ad esempio, veicoli elettrici) e nelle esigenze delle infrastrutture e dell’industria necessarie per sostenere lo sviluppo urbano nella transizione verso le città intelligenti, crea una serie significativamente ampia di requisiti e casi d’uso che la blockchain può e prevedeva di supportare”.

Sia l’analisi di Deloitte che la ricerca della Fondazione per la Sostenibilità Digitale concordano sul fatto che “i consumatori non sono disposti a pagare premi per le tecnologie avanzate”. In Italia, ad esempio, pur preferendo automobili ad alimentazione ibrida/elettrica, il 70% dei cittadini non vuole spendere di più. Inoltre, forse perché “la mobilità si è spostata da quella condivisa ai veicoli personali a causa della pandemia”, il 19% degli italiani non ritiene le tecnologie indispensabili nel miglioramento della mobilità urbana.

Un punto significativo del rapporto dei consumatori di Deloitte è lo scambio di dati personali, poiché i consumatori sono disposti a condividere i loro dati per accedere a servizi di qualità. Questa tendenza solleva domande per il futuro sulla proprietà e la gestione dei dati, comprese le autorizzazioni, in quanto dovrebbero essere necessari strumenti per mantenere la sicurezza. Per questo motivo, la blockchain può essere uno strumento per la gestione e la monetizzazione dei dati. Il caso d’uso iniziale per le blockchain era la creazione di token digitali per una rete di utenti, come descritto nel white paper di Bitcoin. Essenzialmente, i token fungibili o non fungibili (NFT) facilitano lo scambio di beni e valori in un sistema decentralizzato. L’uso della blockchain per autorizzare e proteggere la proprietà dei dati può essere visto come un’opzione preziosa”.

Smart city e parcheggi: strisce blu o blockchain?

Tra le possibili applicazioni future di blockchain nel settore automobilistico, guardando alle smart city, vi sono casi d’uso che sfruttano ulteriormente i dati. Ad esempio, nella gestione dei parcheggi. Questi sistemi possono migliorare l’esperienza di guida dei conducenti, aiutandoli a trovare parcheggio più velocemente. Blockchain permetterebbe di unire la domanda di parcheggio con i posti effettivamente disponibili e con chi sta occupando un posto in un dato momento. E anche se in questo caso specifico si tratterebbe di un utilizzo di dati privati, secondo il documento, vi sarebbe un vantaggio per gli utenti che sarebbero in grado di “partecipare alla risoluzione di un problema urbano”.

Il valore della gestione del parcheggio deriva dalle debolezze create da diversi fattori socioeconomici. In primo luogo, la concorrenza tra i conducenti nelle aree urbane per gli slot di parcheggio limitati è immensa. I risultati sono la congestione del traffico causata dai conducenti che cercano posti vuoti e l’aumento dell’inquinamento causato dalle emissioni di conseguenza. Alcune tendenze possono aggravare i problemi di parcheggio, come l’aumento dell’urbanizzazione e le vendite di auto”.

App come Parkme o Justpark rendono i parcheggi più accessibili ed ecologici, facendo contemporaneamente risparmiare tempo. Trovare subito parcheggio, infatti, riduce la congestione e migliora i flussi di traffico nelle città.

Secondo vari studi, i conducenti in cerca di parcheggio rappresentano tra l’8 e il 74 % del traffico urbano (Hampshire Shoup, 2018). Queste auto che navigano per le città alla ricerca di un parcheggio creano molta congestione e ritardi significativi. Da un punto di vista ambientale, questo si traduce in elevate emissioni di CO2 e nel conseguente inquinamento atmosferico. La mancanza di posti auto non è l’unica causa di congestione del traffico. I conducenti spesso trascorrono più tempo a guidare alla ricerca di un parcheggio più economico o di un parcheggio più vicino alla loro destinazione per risparmiare tempo. Fornire informazioni in tempo reale sulla disponibilità dei parcheggi e consentire prezzi dinamici che incentivano i parcheggi a bassa domanda per migliorare la distribuzione delle occupazioni potrebbe risolvere alcuni dei problemi con l’assegnazione dei parcheggi e migliorare i flussi di traffico complessivi”.

La tecnologia blockchain impatterebbe anche sull’architettura di sistema, centralizzando quest’ultimo e rappresentando digitalmente oggetti fisici tramite la tokenizzazione:

In un esempio di Zinonos et al. (2019), ParkChain utilizza la blockchain Ethereum, insieme alle tecniche di intelligenza artificiale, per il riconoscimento delle targhe per impedire l’ingresso non autorizzato in un parcheggio. Le funzionalità vengono scaricate su diverse infrastrutture hardware e offrono altre funzionalità. La distribuzione dell’esecuzione delle funzionalità può utilizzare le capacità computazionali e aumentare la sicurezza complessiva del sistema”.

Così la blockchain, anche dalla prospettiva della sostenibilità digitale, può avere un impatto sui parcheggi e sulla loro gestione, permettendo una democratizzazione della partecipazione e abilitando la costruzione di nuovi modelli economici:

I token rappresentano gli oggetti fisici sulla blockchain, consentendo il monitoraggio della proprietà. Gli NFT sono diventati popolari perché i token possono trasportare metadati per differenziare le loro caratteristiche e sono unici. […] I servizi di parcheggio possono trarre ispirazione dai registri fondiari della blockchain poiché gli slot di parcheggio sono un pezzo di terra che può essere tokenizzato. Una proposta di ricerca dalla letteratura è stata pubblicata su Jennath et al. (2019), dove i token ERC-721 rappresentano i parcheggi come identificatori univoci memorizzati nei portafogli del proprietario.

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