10 minuti con… Mobilità elettrica

Quello della mobilità elettrica è un settore in grande fermento, e dal quale si attendono forti miglioramenti in termini di riduzione dell’inquinamento e decarbonizzazione. Passando dai libri a smartphone e tablet, sono molti i riferimenti, spunti e approfondimenti per saperne di più

‘10 minuti con …’ è la rubrica di TechEconomy2030 che, come evidenzia il titolo stesso, vuole dedicare – e consiglia di dedicare – una decina di minuti (almeno) per approfondire un tema specifico legato al mondo dello Sviluppo sostenibile, indicandone le possibili fonti, documenti e contenuti d’informazione.

Questa volta l’ambito al centro dell’attenzione è quello della mobilità elettrica, un settore nel mondo della mobilità e dei trasporti in grande fermento, e dal quale si attendono forti miglioramenti in termini di riduzione dell’inquinamento e decarbonizzazione.

L’Agenzia europea dell’Ambiente ha pubblicato un rapporto intitolato ‘Electric Vehicles from Life Cycle and Circular Economy Perspectives’. Sono stati raccolti e analizzati gli studi riguardanti l’impatto delle auto elettriche sul cambiamento climatico, sulla qualità dell’aria e sull’inquinamento acustico rispetto alle auto convenzionali, evidenziando come le emissioni di gas serra dei veicoli elettrici siano inferiori del 17-30% rispetto alle auto con motore a combustione interna.

Questo dato emerge valutando il mix energetico dell’Unione europea, che è inoltre destinato a migliorare attraverso l’utilizzo di energie rinnovabili e la decarbonizzazione. Si prevede, infatti, che le emissioni possano essere ridotte fino al 73% entro il 2050.

Un titolo rilevante: ‘Mobilità sostenibile’, pubblicato da Il Mulino

Come rileva Stefano Maggi nel suo libro ‘Mobilità sostenibile’, pubblicato da Il Mulino, il motore elettrico “non ha emissioni a livello locale, quindi – durante l’uso – non produce CO2 o gas a effetto serra, e soprattutto non emette polveri sottili dannose per la salute. La prospettiva appare dunque molto positiva, sebbene alcuni osservatori facciano notare che nel ciclo complessivo di produzione e smaltimento, comprese le batterie, l’auto elettrica inquina più o meno come le auto tradizionali, con motori a combustione interna”.

La questione “forse più importante per la salute dei cittadini”, fa notare l’autore di ‘Mobilità sostenibile’, “riguarda infatti la riduzione delle emissioni inquinanti e acustiche a livello locale durante la circolazione con motore elettrico: niente CO2, niente ossidi di azoto, quantità minime di particelle sottili, rimarrebbero soltanto quelle emesse dai freni e pneumatici”.

Sono naturalmente molto numerosi i libri e le pubblicazioni che trattano questi temi e scenari, eccone alcuni: ‘Trasporti, ambiente e territorio: la ricerca di un nuovo equilibrio’, ‘Verso una strategia europea per una mobilità sostenibile’ e ‘Urban Sustainable Mobility’, pubblicati da FrancoAngeli, ‘Salvarsi dal traffico. Governo, regole, soluzioni e tecnologie per una mobilità urbana di qualità’ (IlSole24Ore), ‘Mobilità quotidiana e complessità urbana’ (Firenze University Press).

Il sito muoversincitta.it e il suo rapporto MobilitAria

Dal volume ‘Muoversi in città. Esperienze e idee per la mobilità nuova in Italia’, di Anna Donati e Francesco Petracchini, pubblicato da Edizioni Ambiente, è derivato anche il sito muoversincitta.it, sul quale si può consultare il rapporto MobilitAria, con edizioni curate anche da Kyoto Club e Cnr-Istituto sull’inquinamento atmosferico.

Il sito osservatoriopums.it segue l’evoluzione dei Piani urbani per la mobilità sostenibile in Italia, indicando anche i dati per le principali città. Altri dati e informazioni si trovano sul sito euromobility.org, e molto interessante è anche la rilevazione ‘Audimob. Osservatorio sui comportamenti di mobilità degli italiani’, realizzata da Isfort (Istituto superiore di formazione e ricerca per i trasporti).

L’Automobile club d’Italia (Aci) ogni anno pubblica l’Autoritratto sulla situazione dei veicoli a motore nel Paese, disponibile sul sito aci.it. Anche l’Istituto nazionale di statistica (Istat) ha realizzato nel corso del tempo numerose pubblicazioni sul tema, reperibili sul sito al Tag ‘trasporti’. Sul sito dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), si trovano banche dati, rapporti e pubblicazioni per comprendere l’impatto dei trasporti sull’ambiente e sul territorio.

Gli italiani sono i proprietari europei di veicoli elettrici che viaggiano di più

Anche Legambiente realizza ogni anno diversi rapporti e studi sulla mobilità – compresa quella elettrica – come ‘Ecosistema urbano’, ‘Pendolaria’ e ‘Mal’aria di città’, ricchi di analisi, cifre, proposte e riflessioni. La Commissione europea, Direzione generale per la mobilità e i trasporti, ha realizzato un ‘Libro bianco. Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo dei trasporti. Per una politica dei trasporti competitiva e sostenibile’, dove si indicano gli obiettivi (europei) fino al 2050.

Passando dai libri a smartphone e tablet, su Instagram si possono seguire varie realtà del settore, profili digitali e hashtag, tra cui quelli di #mobilitàelettrica, #mobilitaelettrica (qui senza l’accento sulla ‘a’), #electriccar, #emobility, #goelectric e #zeroemission. Anche su Twitter i riferimenti non mancano: si possono ad esempio citare quelli di @eMotioNet, @rinnovabiliit, @qualenergiait e @greenstyleit.

Secondo una recente ricerca condotta da Nissan – che è naturalmente parte in causa su temi e scenari della mobilità – tra i proprietari europei di veicoli elettrici, quelli italiani sono quelli che viaggiano di più, con una media di oltre 15mila km l’anno, seguiti da quelli dei Paesi Bassi (14.800 km in un anno di media).

La maggioranza dei proprietari europei di veicoli elettrici (70%) è (già) soddisfatta dell’attuale infrastruttura di ricarica disponibile, e la vede come un’opportunità positiva per coloro che passeranno alla mobilità elettrica. Allo stesso modo, quasi un quarto del totale (23%) ritiene che il falso mito più comune – riguardo alla mobilità elettrica – è che l’attuale infrastruttura di ricarica non è adeguata. Vedremo poi come e quanto questi dati e numeri continueranno a evolversi nel futuro.

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