3 Start-up per la lotta al cambiamento climatico

La lotta al cambiamento climatico è una questione che interessa tutti. Per questo 3 startup si impegnano per fermare questo cambiamento

Il rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) parla chiaro: il clima terreste sta cambiando e alcuni di questi cambiamenti sono senza precedenti, come il continuo aumento del livello del mare. L’influenza umana ha riscaldato l’atmosfera, l’oceano e le terre emerse. I dati infatti non sono confortanti: negli ultimi vent’anni la temperatura superficiale globale è stata superiore di 0,99° rispetto al periodo 1850-1900. Inoltre l’essere umano risulta essere la causa principale del ritiro dei ghiacciai a livello globale dagli anni ’90: la diminuzione del ghiaccio è stata di circa il 40%.

Così questi cambiamenti climatici stanno influenzando i disastri meteorologici e climatici come ondate di calore, siccità e cicloni tropicali in ogni parte del globo. Si prevede infatti che il ciclo globale dell’acqua si intensificherà sempre di più con l’aumento della temperatura. Ed è sicuro che quest’ultima continuerà ad aumentare almeno fino alla metà del secolo, visti gli scenari di emissioni attuali. Ma il report ci dice anche che qualcosa si può fare: ridurre le emissioni di CO2 e degli altri gas serra nei prossimi decenni.

A tal proposito sono state create alcune soluzioni innovative per la lotta ai cambiamenti climatici che si sono rivelate fondamentali, anche grazie al ruolo delle tecnologie, nel coinvolgere attivamente l’utente rendendolo consapevole delle proprie azioni.

Mugo: l’impatto ambientale su misura

La startup italiana nasce per educare ognuno di noi, rendendoci consapevoli di quanto le nostre scelte giornaliere abbiano un impatto ambientale. Come tanti pini mugo – nome a cui si ispira questa realtà – ognuno è indispensabile e può fare la differenza.

La società si occupa di stilare un report personalizzato, dopo che l’utente ha risposto ad alcune domande come: “Dove vivi?”,”Quanto è grande la tua casa?”, “Ti capita di buttare cibo?” ecc., così da sapere quante tonnellate di gas serra produciamo in base al nostro stile di vita. La startup infatti crede che la tecnologia sia il mezzo più accessibile e più a portata di mano per misurare le nostre azioni, così da renderci consapevoli delle nostre abitudini e perché no, cambiarle.

Sulla scia di questa iniziativa Mugo ha anche creato un’app che permette di scannerizzare i prodotti alimentari stimando così la carbon footprint del nostro carrello della spesa. Il progetto dimostra che una generazione a impatto zero sul clima è possibile anche grazie all’innovazione digitale, che ancora una volta può essere utilizzata per educare e rendere consapevoli individui e aziende.

Risearth: rimediare alle proprie emissioni

Risearth è una startup che certifica la neutralità climatica di prodotti, servizi o aziende, permettendo di compensare la CO2 emessa attraverso l’acquisto di crediti di carbonio, che serviranno a finanziare progetti con impatti positivi sul clima.

Attraverso il sito di Risehearth è possibile sfogliare i progetti di compensazione CO2 che la startup ha già avviato, contribuendo anche al raggiungimento degli SDG’s di Agenda 2030. Uno dei progetti è Panama City, che prevede il rimboschimento con specie di alberi autoctoni e piante di cacao di un’area in precedenza deforestata, offrendo anche opportunità di lavoro nel settore agricolo. È chiaro dunque il ruolo che ha la sostenibilità digitale in questo senso: fare da rimedio tramite la ricostruzione di modelli economici e sociali sostenibili sia per la comunità rurale, sia per l’azienda che attraverso un’etichetta sui propri prodotti dimostra di impegnarsi, senza fare greenwashing.

Una startup che offre l’opportunità alle aziende di fare in modo di soddisfare i propri bisogni produttivi, senza però compromettere le possibilità delle generazioni future, dando l’opportunità di rimediare e di compensare riuscendo persino a supportare il perseguimento degli obiettivi di sostenibilità.

9-Tech: un recupero di valore

9-Tech è una startup che si occupa di sviluppare nuove tecnologie per il recupero di metalli strategici dai rifiuti elettronici e anche di ricerca nell’ambito dell’economia circolare.

La mission di questo gruppo di studenti è quella di innovare il settore del riciclo, migliorando così i processi dello smaltimento dei rifiuti, valorizzando gli elementi più difficili contenuti in questi ultimi. Infatti, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), contengono numerose materie prime di grande valore

Uno dei prototipi realizzati dalla startup è un impianto che consente di recuperare le materie prime inorganiche di cui sono composti, facendo sì che la resa finale sia maggiore.

Come si è visto non esiste un solo modo di guardare al problema. Approcci e idee diverse in cui la tecnologia svolge un ruolo chiave per la sostenibilità digitale abilitando nuove prospettive e influenzando anche il sistema economico e sociale. Queste startup sono la dimostrazione di come innovazioni digitali possano contribuire in modo considerevole al raggiungimento degli obiettivi di Agenda 2030 e alla costruzione di un futuro sostenibile, schierandosi nella lotta al cambiamento climatico. Il contesto nel quale si collocano queste realtà sembra voler essere quello di un’economia digicircolare in grado di accelerare quelle trasformazioni necessarie per ridurre l’impatto ambientale o rendere consapevole il cittadino di oggi su quello che lo aspetta domani.

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