La Commissione europea accelera sulla mobilità sostenibile

Presentato il New Urban Mobility Framework, un’iniziativa che ha come obiettivo quello di rendere i trasporti più intelligenti, economici ed ecologici

Immagine distribuita da Pixabay

Accelerare il passaggio ad una mobilità sostenibile è indispensabile per raggiungere gli obiettivi del Green Deal. Proprio per favorire il percorso di avvicinamento a questo traguardo la Commissione europea ha varato il New Urban Mobility Framework. Si tratta di un progetto sistemico che ha l’obiettivo di coinvolgere i governi nazionali e che si basa sull’aumento della connettività, lo spostamento di un numero sempre maggiore di persone e merci su rotaia e vie navigabili interne, l’introduzione costante di nuovi punti di ricarica per la mobilità elettrica, l’implementazione di infrastrutture di rifornimento alternative e su nuove tecnologie digitali.

Questo è il secondo pacchetto di iniziative di proposte per sostenere una transizione sostenibile verso trasporti più puliti ed ecologici dopo la pubblicazione della European Sustainable and Smart Mobility Strategy, adottata a dicembre 2020. Questo documento ha come fine ultimo la decarbonizzazione dell’intero settore dei trasporti, che rappresenta il 5% del Pil europeo e occupa 10 milioni di persone.

Al centro del New Urban Mobility Framework c’è la mobilità urbana alla quale viene posta sempre maggiore attenzione. Ad oggi il 70% dei cittadini dell’Unione europea vive in città che generano il 23% di tutte le emissioni di gas serra dei trasporti. Per aiutare l’Ue a ridurre queste emissioni – di almeno il 55% entro il 2030 e del 90% entro il 2050 – l’iniziativa propone per la mobilità urbana misure per incoraggiare i governi nazionali a sviluppare sistemi di trasporto urbano sicuri, accessibili, inclusivi, abbordabili, intelligenti, resilienti e senza emissioni. Il trasporto urbano deve essere più sostenibile, rendendo più facile scegliere diverse opzioni di mobilità in un efficiente sistema, visto come multimodale. Secondo le previsioni della Commissione europea questo pacchetto di proposte metterà il settore dei trasporti sulla buona strada per ridurre le proprie emissioni addirittura del 90%.

Rete TEN-T intelligente e sostenibile

Il primo dei nodi cruciali del New Urban Mobility Framework è la TEN-T, ovvero quella che sarà la rete europea di ferrovie, vie navigabili interne, rotte marittime a corto raggio e strade. Il progetto collega 424 grandi città con porti, aeroporti e terminal ferroviari, riducendo sensibilmente i tempi di viaggio tra i vari centri. Ad esempio, i passeggeri potranno spostarsi tra Copenaghen e Amburgo in 2 ore e mezza di treno, invece delle 4 ore e mezza necessarie oggi.

Sono quattro i pilastri sui quali si basa tutto il progetto di realizzazione dei collegamenti mancanti e di modernizzazione dell’intera rete. In primo luogo è necessario che le principali linee ferroviarie passeggeri TEN-T consentano ai treni di viaggiare a una velocità di almeno 160 km/h entro il 2040. Questo farà sì che ci saranno collegamenti ferroviari ad alta velocità competitivi in tutta l’Unione europea. Inoltre, canali e fiumi devono garantire buone condizioni di navigazione, ovvero non devono esserci ostacoli al livello dell’acqua per un numero minimo di giorni all’anno.

In seconda battuta, saranno incrementati i terminal di trasbordo, questo per favorire la capacità di movimentazione presso i terminal merci, abbassare i tempi di attesa ai valichi di frontiera ferroviari, assemblare treni più lunghi per trasferire un quantitativo maggiore di merci su modalità di trasporto più pulite e, infine, per consentire la possibilità di trasportare gli autocarri attraverso tutta la rete ferroviaria. Per garantire che la pianificazione delle infrastrutture soddisfi le reali esigenze operative, il New Urban Mobility Framework prevede anche nove “corridoi di trasporto europei” che integrano ferrovie, strade e vie navigabili.

Il terzo pilastro del TEN-T è rappresentato dall’introduzione di una nuova scadenza intermedia al 2040 per anticipare il completamento delle parti principali della rete prima del 2050, termine ultimo che si applica a una rete più ampia e completa. Ad esempio, i nuovi collegamenti ferroviari ad alta velocità tra Porto e Vigo, o quello tra Budapest e Bucarest, devono essere completati entro il 2040.

Infine, il progetto TEN-T richiede che tutte le 424 principali città lungo la rete sviluppino piani di mobilità urbana sostenibile per promuovere la mobilità a emissioni zero e per aumentare e migliorare i trasporti pubblici e le infrastrutture per passeggiate a piedi e in bicicletta.

Più persone e merci sui treni

La ferrovia è e rimarrà una delle tipologie di trasporto più sicure e pulite, proprio per questo è al centro delle politiche europee per il trasporto sostenibile. Non a caso il progetto TEN-T è accompagnato da un piano d’azione sulle ferrovie a lunga percorrenza e transfrontaliere. Un’iniziativa che definisce ulteriori azioni che hanno come obiettivo quello di portare i paesi dell’Ue a raddoppiare il traffico ferroviario ad alta velocità entro il 2030 e triplicarlo entro il 2050.

Nonostante il numero di persone che viaggiano in treno negli ultimi anni sia aumentato, solo il 7% dei chilometri percorsi su rotaia tra il 2001 e il 2018 ha riguardato viaggi transfrontalieri. Per incoraggiare un maggior numero di persone a prendere in considerazione il treno per i viaggi all’estero, il New Urban Mobility Framework definisce le azioni da fare per rimuovere gli ostacoli ai viaggi transfrontalieri e a lunga percorrenza, in modo da rendere i viaggi in treno più attraenti per i passeggeri. Il progetto prevede:

  • una proposta legislativa, già nel 2022, che promuova la creazione di biglietterie multimodali di facile utilizzo;
  • la possibilità di consentire ai passeggeri di trovare i migliori biglietti al prezzo più interessante, ma anche supportarli in caso di variazioni dei prezzi. Inoltre la Commissione europea si è impegnata a studiare un’esenzione dall’Iva per i biglietti ferroviari a livello di Unione europea;
  • l’abrogazione delle norme tecniche e operative nazionali ridondanti;
  • una serie di proposte per il 2022 in materia di orari e gestione della capacità, che rafforzeranno servizi ferroviari transfrontalieri più rapidi e frequenti;
  • linee guida per i prezzi di accesso ai binari nel 2023 che faciliteranno l’accesso degli operatori ferroviari alle infrastrutture, aumentando la concorrenza e consentendo prezzi dei biglietti più interessanti per i passeggeri.

Infine, entro il 2030 la Commissione europea intende sostenere il lancio di almeno 15 progetti pilota transfrontalieri per testare l’approccio del piano. Questo prima dell’entrata in vigore dei nuovi requisiti TEN-T.

Servizi di trasporto intelligenti per i conducenti

La mobilità intelligente rende i trasporti anche più sostenibili. È per questo che la Commissione propone di aggiornare la direttiva ITS del 2010, adeguandola all’emergere di nuove opzioni di mobilità su strada, app relative ai trasporti e mobilità connessa e automatizzata. La proposta contenuta nel New Urban Mobility Framework intende sviluppare una più rapida diffusione di nuovi servizi intelligenti, proponendo che alcuni dati cruciali su strade, viaggi e traffico (come limiti di velocità, piani di circolazione o lavori stradali) siano resi disponibili in formato digitale. Questo dovrà riguardare principalmente la rete TEN-T, per poi coprire l’intera rete stradale. I dati raccolti, opportunamente analizzati, potranno fornire indicazioni preziose in diversi ambiti, ad esempio consentendo mirate azioni che migliorino la sicurezza stradale.

Mobilità urbana più pulita, più verde, più facile

Infine, c’è il capitolo relativo alla mobilità urbana. Le città ospitano milioni di persone, quindi gestire e migliorare i servizi di trasporto è una sfida – che si compone di congestione del traffico, emissioni e rumore – da vincere assolutamente. Per questo, il New Urban Mobility Framework fornisce delle linee guida europee su come le città possono ridurre le emissioni e migliorare i trasporti, anche attraverso piani di mobilità urbana sostenibile. Per questo il focus principale sarà sui trasporti pubblici, a piedi e in bicicletta. La proposta dà, inoltre, priorità alle soluzioni a emissioni zero per le flotte urbane, compresi i taxi e i servizi di trasporto passeggeri, per l’ultimo miglio delle consegne urbane, per la costruzione e l’ammodernamento di hub multimodali e per l’introduzione di nuove soluzioni e servizi digitali. All’interno del documento della Commissione europea sono definite anche le opzioni di finanziamento per gli enti locali e regionali per mettere in pratica queste proposte.

Per la realizzazione di questi obiettivi le necessità economiche sono molto alte. Secondo una stima fatta dalla Commissione europea, fino al 2030 verranno investiti 130 miliardi di euro l’anno per lo sviluppo di veicoli a emissioni zero e le infrastrutture per la ricarica. Inoltre, la trasformazione digitale e verde delle infrastrutture dei trasporti richiederà ulteriori 100 miliardi di euro l’anno, che si sommano ai 300 già stanziati per la conclusione della rete TEN-T. Un impegno che sarà coperto in larga parte dal nuovo bilancio pluriennale 2021-2027 e dai fondi del Next Generation EU.

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