3 App contro gli sprechi alimentari

La lotta agli sprechi alimentari è uno dei temi centrali per il raggiungimento degli obiettivi di Agenda 2030: 3 app ci dicono come le tecnologie possono aiutarci nel perseguirli.

Stando ai dati presentati dal rapporto dell’Osservatorio Waste Watcher del 2020 – volto ad inquadrare la situazione relativa ad un tema centrale come quello degli sprechi alimentari in Italia – sembriamo essere di fronte ad un trend in netto miglioramento. Dal rapporto emerge infatti come lo spreco annuale di cibo sia sceso dagli 8,4 miliardi annui del 2019 (6,6 € in media per famiglia), ai 6,5 miliardi di quest’anno (4,9 € per famiglia), con una diminuzione percentuale del 25%.

I dati, che senza dubbio inquadrano una maggiore consapevolezza degli italiani rispetto agli anni precedenti, sembrano risentire anche degli effetti del lockdown subito in primavera. Un’indagine realizzata da Altroconsumo evidenzia infatti come la quarantena abbia modificato in meglio le abitudini dei cittadini: il 41% degli intervistati ha dichiarato di aver ridotto le quantità di cibo sprecato mettendo in atto comportamenti più attenti, come la compilazione più frequente della lista della spesa (38%), la pianificazione metodica dei pasti (37%) e il riutilizzo degli avanzi (32%).

Nonostante la tendenza incoraggiante, il dato resta serio. Ai 6,5 miliardi annui di sprechi realizzati dalle famiglie vanno infatti ad aggiungersi, stando ai dati di Waste Watcher, i 3,3 miliardi della filiera produzione/distribuzione, portando il conto totale in Italia a quasi 10 miliardi annui.

Per perseguire in questo miglioramento, il ruolo delle tecnologie è fondamentale sia per le imprese che per gli stessi consumatori, ed alcuni esempi virtuosi nel tempo hanno saputo dimostrarlo. Tra questi, vale senz’altro la pena citare Too Good To Go, l’app in grado di ridurre gli sprechi di cibo invenduto o prossimo alla scadenza scontandone il prezzo d’acquisto per i clienti, in perfetta ottica di economia circolare.

Sulla falsa riga del suo enorme successo, in Italia negli ultimi anni si sono moltiplicate iniziative volte a prevenire lo spreco alimentare: startup innovative che, tramite le tecnologie ad amplificarne notevolmente la portata, hanno permesso di connettere individui e imprese verso un obiettivo comune di estrema sensibilità, il più delle volte sfruttando il semplice utilizzo di uno smartphone.

MyFoody e Babaco Market: un ponte tra consumatori e distributori

La startup milanese MyFoody nasce per mettere in collegamento i consumatori con le catene della Grande Distribuzione Organizzata, con l’obiettivo di ridurre gli sprechi alimentari.

Attraverso la geolocalizzazione in-app gli utenti possono individuare facilmente, nei supermercati più vicini e aderenti all’iniziativa, le migliori offerte su prodotti scontati fino al 50% del loro valore perché vicini alla data di scadenza.

L’obiettivo della startup è quello di trasformare un problema – il dispendio di risorse alimentari – in un valore, sia per l’impresa che per il consumatore: in questo modo, infatti, le imprese possono agevolmente gestire l’invenduto destinato a diventare rifiuto aumentando i propri margini di guadagno, invogliando d’altra parte i consumatori a modificare le proprie abitudini di acquisto e consumo assumendo un comportamento etico e sostenibile.

A ulteriore dimostrazione della sua attività nella lotta agli sprechi, la startup ha recentemente lanciato un nuovo servizio, Babaco Market, dedicato al recupero e consegna a domicilio tramite abbonamento di box di frutta e verdura con difetti estetici a causa dei quali verrebbero esclusi dalla vendita nei supermercati. Qui l’attenzione alla sostenibilità ambientale è evidente anche nella scelta degli imballaggi, con forti limitazioni nell’utilizzo della plastica per il contenimento dei prodotti.

Regusto: la solidarietà sociale nella lotta allo spreco alimentare

Regusto è un’app attraverso la quale ristoranti, pasticcerie, pizzerie, negozi al dettaglio possono inserire le proprie eccedenze di produzione, incontrando la richiesta degli utenti che possono acquistare e ritirare i prodotti, scontati, direttamente sul posto.

Non solo, la startup ha lanciato anche il progetto SpesaSospesa, un servizio nato per l’emergenza ma che punta a stabilizzarsi nel tempo: attraverso la piattaforma Regusto è possibile infatti gestire donazioni di denaro o di cibo volte ad aiutare le persone e le aziende più in difficoltà, garantendo la tracciabilità e la trasparenza di ogni flusso tramite l’utilizzo della tecnologia blockchain. in questo modo, le donazioni in denaro dai cittadini potranno essere utilizzate per acquistare i prodotti dalle aziende aderenti in difficoltà, e le donazioni da parte delle aziende di cibo in eccedenza, destinato a non essere consumato, potranno essere convogliate attraverso enti no-profit del territorio alle famiglie più bisognose.

Quello di Regusto e del suo SpesaSospesa è un esempio virtuoso di come l’innovazione digitale possa contribuire a diffondere comportamenti etici e sostenibili da parte di individui e imprese, trasformando la lotta agli sprechi alimentari in un progetto di solidarietà volto a non lasciare indietro nessuno.

Last Minute Sotto Casa: prossimità, convenienza e comportamenti sostenibili

Last Minute Sotto Casa (LMSC) è una community digitale antispreco con l’obiettivo di mettere in contatto i piccoli negozianti di quartiere con i potenziali clienti nell’intorno del negozio.

Gli utenti, registrandosi sulla piattaforma, potranno ricevere attraverso una notifica sullo smartphone le migliori offerte di cibo invenduto ma ancora fresco dai negozi più vicini alla propria abitazione, risparmiando ed effettuando acquisti più intelligenti e sostenibili.

D’altra parte, i piccoli negozianti aderenti all’iniziativa potranno non solo eliminare i propri invenduti a fine giornata aumentando i propri guadagni, ma anche darsi un ruolo attivo nella lotta allo spreco alimentare con l’incentivo dato dalla possibilità potenziale di aumentare, grazie all’app, la propria base di clientela.

La trasformazione digitale sta quindi modificando, ampliandone le possibilità, il modo tramite il quale tutti, cittadini, aziende e istituzioni, possono contribuire ad affrontare la lotta agli sprechi alimentari. D’altronde, l’importanza di perseguire sulla quella strada del miglioramento che l’Italia sembra aver intrapreso è testimoniata dal fatto che il tema, tanto ambientale quanto economico e sociale, è legato a doppio filo con gli obiettivi di Agenda 2030, in particolare gli SDGs 12 e 13: la necessità, rispettivamente, dell’adozione di consumi e produzioni più responsabili tramite una gestione più consapevole delle limitate risorse del pianeta e di una conseguente riduzione degli impatti ambientali, richiede un ripensamento degli attuali modelli economici in un’ottica di circolarità che, tramite il digitale, garantirebbe vantaggi su tutti i fronti.

 

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