Partiamo dai numeri: oltre 200 membri da 45 diversi paesi del mondo. Non poca cosa, per la COST Action, la ricerca interdisciplinare coordinata dall’Università di Bologna per aiutare i frutticoltori ad irrigare nella maniera più corretta, contrastando gli effetti del cambiamento climatico e la scarsità d’acqua.
Spiega Brunella Morandi, professoressa del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Alma Mater:«Forniremo agli agricoltori gli strumenti per non eccedere in irrigazione e calibrare le quantità a seconda del momento, al fine anche di migliorare alcuni caratteri qualitativi del frutto. È possibile infatti mettere a punto strumenti per gestire al meglio la risorsa idrica e sfruttare, laddove accada, anche quelle grandi quantità d’acqua che improvvisamente si rovesciano sul terreno, come è successo di recente in Romagna».
Melo, pero, pesco, kiwi, vite e olivo sono le sei colture che saranno prese in considerazione: per ognuna, gli studiosi individueranno l’indicatore fisiologico più utile a quantificare lo stato idrico della pianta, tra sensori, analisi del suolo e altri strumenti di rilevamento remoto economici e di facile utilizzo.
Un primo momento di confronto si è svolto ad inizio luglio al Centro Residenziale Universitario di Bertinoro; il primo meeting annuale di FruitCREWS ha accolto 75 ricercatori e operatori del settore provenienti da 20 paesi UE e oltre.
I frutteti, in particolare quelli nella regione mediterranea, devono affrontare rischi significativi a causa della loro natura perenne (quindi soggetta a danni che si possono ripercuotere nel lungo periodo), delle lunghe stagioni di crescita, dell’elevato fabbisogno idrico e degli specifici standard di qualità che dipendono dallo stato idrico della pianta, ad esempio la pezzatura dei frutti. FruitCREWS sta quindi lavorando per capire come le colture di alberi da frutto rispondono allo stress da siccità in diversi ambienti. Questo permetterà loro di identificare strumenti efficaci per il monitoraggio in tempo reale dello stato dell’acqua delle piante e consentire ai coltivatori di programmare l’irrigazione in modo accurato, utilizzando le nuove tecnologie.
Una ricerca che, oltre ai produttori di frutta, coinvolgerà anche piccole e medie imprese, fornitori di servizi e autorità idriche territoriali, con l’auspicio che i risultati possano contribuire ad una gestione realmente sostenibile dell’irrigazione nei frutteti di tutta Europa, diffondendo le conoscenze man mano acquisite. Verranno proposti approcci di irrigazione di precisione per diverse colture, e saranno fornite indicazioni sui più promettenti sistemi software di supporto alle decisioni disponibili sul mercato.
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