World Energy Outlook 2021: accelerare sulla transizione energetica

Entro il 2030, sono necessari progressi tecnici, tecnologici, sociali ed economici, insieme a un deciso impegno politico, per raggiungere gli obiettivi prefissati. Il rapporto World Energy Outlook 2021 descrive la posta in gioco relativa all’impatto climatico presentando tre scenari: tre diversi livelli di ambizione nelle azioni da mettere in pratica per salvaguardare il clima

Immagine distribuita da Pixabay

La ventiseiesima conferenza delle Nazioni Unite sul clima (Cop26), che si è conclusa a Glasgow lo scorso 13 novembre, è stata definita dagli organizzatori “un enorme passo avanti” nella lotta al cambiamento climatico. L’accordo raggiunto al termine di due settimane di negoziati e sottoscritto da quasi 200 paesi menziona per la prima volta esplicitamente la necessità di limitare l’impiego dei combustibili fossili.

L’obiettivo è quello di limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali. Per farlo, però, è necessario passare dalle parole ai fatti, accelerando sulla transizione energetica e sullo sviluppo di nuove tecnologie che consentano un cambio di passo.

Per raggiungere gli obiettivi prefissati e necessari e non rovinare tutto il lavoro fatto fino ad oggi, entro il 2030 sono necessari notevoli progressi tecnici, tecnologici, sociali ed economici, insieme a un deciso impegno politico

Uno dei documenti alla base della Cop26 è stato il rapporto World Energy Outlook 2021 (WEO-2021) rilasciato a metà ottobre dall’Agenzia internazionale per l’energia (IEA). Dal documento emerge in modo preoccupante che anche le azioni più radicali annunciate dalla comunità internazionale fino a prima della Cop26 non sono sufficienti per limitare l’aumento della temperatura globale. Per raggiungere gli obiettivi prefissati e necessari e non rovinare tutto il lavoro fatto fino ad oggi, entro il 2030 sono necessari notevoli progressi tecnici, tecnologici, sociali ed economici, insieme a un deciso impegno politico. A preoccupare maggiormente è la questione energetica, considerata da una parte sotto il profilo della sostenibilità e della sicurezza, e dall’altra secondo l’accessibilità economica.

Il WEO-2021 descrive la posta in gioco relativa all’impatto climatico e lo fa presentando tre scenari:

  • Stated Policies Scenario (STEPS), ovvero i piani climatici sui quali i diversi Paesi hanno già iniziato a lavorare;
  • Anunceed Pledges Scenario (APS), i nuovi impegni assunti dai paesi in preparazione alla COP26;
  • Net Zero Emissions by 2050 Scenario (NZE), il difficile (ma realizzabile) percorso che il settore energetico globale deve seguire per raggiungere le zero emissioni nette di CO2 entro il 2050.

Questi tre scenari rappresentano tre diversi livelli di ambizione nelle azioni da mettere in pratica per salvaguardare il clima, con lo NZE che mette sul piatto le azioni più radicali, ma quelle considerate le sole che possono far raggiungere i risultati voluti. È evidente che entro il 2050 i percorsi dei tre scenari divergeranno in modo significativo.

Agire entro il 2030

È necessario implementare strutture, tecnologie e processi. Il rapporto dell’IEA mette in evidenza con franchezza l’inadeguatezza degli impegni inclusi nell’APS; descrive in dettaglio i passi necessari per finanziare e garantire la transizione energetica; infine, sottolinea le questioni “dimenticate” all’interno del dialogo sulle zero emissioni di CO2, come ad esempio la riduzione del metano. Queste ultime sono questioni che spesso si perdono nelle discussioni relative alla decarbonizzazione, ma che comunque rappresentano obiettivi cardine all’interno del quadro generale.

In questo contesto si inserisce forse il concetto più importante del rapporto: una data di scadenza – il 2030 – entro la quale si devono assolutamente mettere in moto le varie iniziative nazionali e internazionali per raggiungere gli obiettivi previsti per il 2050. Le campagne e le promesse messe in campo in vista del 2050 sono ambiziose, ma allo stato attuale si sono dimostrate effimere e per nulla chiare sulle varie tappe di avvicinamento da raggiungere nei prossimi 10 anni per avere anche solo una possibilità di ottenere dei risultati concreti. Viene così aumentata la pressione sui leader mondiali e sui negoziatori del clima. Il tempo per elaborare i futuri scenari peggiori è praticamente agli sgoccioli e portare avanti la conversazione fino alla concretizzazione delle politiche da mettere in atto fin da ora è l’unico modo per evitare che questi scenari si verifichino.

Obiettivo zero emissioni di CO2

L’obiettivo delle zero emissioni di CO2 ormai è al centro di ogni discussione sul futuro del pianeta, si tratta di un argomento considerato mainstream, ma che racchiude molto di più. È un tema che va visto come una lente attraverso la quale dovrebbero essere viste tutte le altre questioni, in primo luogo quelle energetiche. Viviamo in un periodo storico nel quale le paure relative all’approvvigionamento energetico, alla sua sicurezza e all’accessibilità hanno raggiunto il culmine. Proprio per questo il WEO 2021 cerca di affrontare tutti questi problemi ponendo come obiettivo costante lo sviluppo di un’energia pulita e sostenibile.

Comprendere tutto quello che ruota intorno al traguardo delle zero emissioni di CO2 è fondamentale durante l’attuale crisi energetica. Sarebbe facile dare la colpa alla crescita non sufficiente delle fonti di energia rinnovabile e tornare a un sistema che negli anni ha dimostrato maggiore “stabilità”, un sistema costruito su carbone, petrolio e gas. Un quadro che viene riconosciuto come problematico a causa del rapido disinvestimento dai combustibili fossili non bilanciato da un aumento proporzionato della spesa per l’energia pulita.

Per raggiungere le zero emissioni entro il 2050, la sicurezza energetica e l’azione per il clima non devono escludersi a vicenda

La soluzione proposta dal rapporto dell’IEA è, tuttavia, quella che impone più investimenti nella transizione, non meno. È necessaria, se non essenziale, un’alimentazione affidabile del carico energetico di base, questo per colmare i picchi negativi che sono presenti nel processo di generazione di energia solare ed eolica. Una base solida serve ad avere energia elettrica sempre e comunque, ma che non deve basarsi su carbone, petrolio e gas, bensì su tecnologie pulite, come l’accumulo dei picchi positivi in batterie e lo sviluppo dell’energia nucleare. Questo consentirebbe anche all’economia energetica di uscire dalla volatilità tipica dei mercati internazionali dei combustibili fossili, caratterizzati da prezzi instabili, accaparramento dilagante e questioni geopolitiche. Per raggiungere le zero emissioni entro il 2050, la sicurezza energetica e l’azione per il clima non devono escludersi a vicenda.

Nucleare pulito e sicuro

L’energia prodotta dalle centrali nucleari è centrale all’interno del NZE. In particolare, in questo scenario è pronosticato che il rapido sviluppo di tecnologie nucleari avanzate potrebbe aumentare la possibilità di ottenere energia dal nucleare con basse emissioni di carbonio, calore e idrogeno.

Il rapporto comunque afferma che le prospettive per l’energia nucleare “dipendono da decisioni ancora da prendere sia sui reattori esistenti che sulle nuove costruzioni”. Sulla base dei progetti di impianti annunciati (Anunceed Pledges Scenario), la capacità dell’energia nucleare potrebbe espandersi di oltre il 10% entro il 2030 (considerando anche la dismissione dei reattori obsoleti), con 25 paesi che completeranno reattori di nuova generazione. Diversamente, se verrà attuato lo scenario NZE descritto dall’AIE, la produzione di energia nucleare potrebbe aumentare di un ulteriore 15% sempre entro il 2030.

Un rapido sviluppo di tecnologie per produrre energia da fonti pulite è centrale nello scenario NZE: quasi la metà delle riduzioni delle emissioni necessarie nel 2050, all’interno del NZE provengono da sistemi che sono oggi allo stato di prototipo o dimostrazione”.

Le tecnologie innovative per produrre energia nucleare, come ad esempio piccoli reattori modulari, potrebbero offrire tempi di costruzione e approvazione brevi e ottenere prima la capacità energetica di cui si ha bisogno. Ricerca e innovazione potrebbero anche far espandere le possibilità di impiego del nucleare oltre la sola elettricità, ad esempio venendo impiegata per la produzione di calore e idrogeno.

Il ruolo della tecnologia digitale

Fonti di energia stabili e decarbonizzate, compreso il nucleare, per svolgere il proprio ruolo dovranno essere supportate da tecnologie digitali. Ad esempio, è necessaria la digitalizzazione delle reti energetiche per ottimizzare l’uso dell’energia solare ed eolica. Per rendere gli edifici più efficienti dal punto di vista energetico, e quindi risparmiare, si possono creare i loro “gemelli” digitali (Digital Twin) e modellarne i consumi energetici avendo poi demi modelli di riferimento. Questi modelli possono consentire di ottenere fino al 17% di riduzione dell’energia utilizzata e far tagliare i costi tra il 15 e il 25%.

Le tecnologie digitali hanno anche un grande potenziale nel saper rendere l’economia e i modelli di business più circolari e i prodotti più sostenibili. Un esempio è dettato dal Digital Product Passport allo studio dell’UE, il passaporto digitale dei prodotti. L’idea è quella di fornire un accesso rapido e facile alle informazioni essenziali sul prodotto stesso. I contenuti del Digital Product Passport possono essere utilizzati quando il dispositivo deve essere riparato, ricondizionato o riciclato. Fornisce trasparenza e tracciabilità per gli attori economici lungo le catene del valore.

Attraverso lo sviluppo di reti basate su blockchain, l’adozione di fonti rinnovabili può essere aumentata in quanto i consumatori possono essere incentivati a utilizzare le rinnovabili

Un settore in cui la tecnologia può fare una differenza significativa è il continuo sviluppo di reti intelligenti. Queste sono in grado di fornire ai consumatori i dati per gestire i propri consumi in modo più efficace. Il prossimo passo di trasformazione nelle reti intelligenti è l’uso della tecnologia blockchain. La grande flessibilità delle reti intelligenti consente l’integrazione di varie fonti di energia come solare ed eolica. Attraverso lo sviluppo di reti basate su blockchain, l’adozione di fonti rinnovabili può essere aumentata in quanto i consumatori possono essere incentivati a utilizzare le rinnovabili. La blockchain ha un grande potenziale sulla trasformazione delle abitudini dei consumatori perché grazie a questa tecnologia si può tenere traccia dei materiali riciclati e impostare incentivi, finanziari o di altro tipo, affinché le persone siano portate a riciclare.

Questi esempi mettono in luce le grandi opportunità che la transizione digitale rappresenta in termini di innovazione e nuovi mercati. Questo processo però deve essere accompagnato da sforzi di inverdimento del settore stesso. Digital Twin, Digital Product Passport, Internet of Things, sensori intelligenti, saranno cruciali nella lotta ai cambiamenti climatici. L’aumento delle soluzioni interconnesse basate sull’intelligenza artificiale cambierà drasticamente il modo in cui si vivrà nel futuro.

Facebook Comments

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here