Se l’energia è sostenibile i consumatori sono disposti a pagarla (un po’) di più

Una buona fetta dei consumatori italiani (25 milioni) è disposta a pagare bollette energetiche un po’ più care – fino al 10% in più rispetto ai prezzi standard – per favorire e utilizzare energia Green e Low carbon. Lo certifica un Report realizzato da Bain & Company in collaborazione con Wwf Italia

Immagine distribuita da Pixabay

La sostenibilità ha ormai assunto un valore non solo ambientale e sociale, ma anche economico e strategico. Anche, per certi versi innanzitutto, nel campo delle scelte energetiche, da parte dei consumatori: in molti sono disposti a pagare fino al 10% di costi in più per offerte e forniture di energia con caratteristiche e criteri sostenibili, con minori emissioni di carbonio e inquinanti.

Un’apertura e una disponibilità alle politiche Green che deve – o dovrebbe – orientare e riorientare le strategie e le prospettive per il futuro delle aziende del mondo Energy e Utility. In sostanza – in un settore dove la liberalizzazione del mercato ha moltiplicato gli attori e la concorrenza è molto serrata –, le politiche sostenibili e di decarbonizzazione non solo migliorano i risultati economici a breve termine degli operatori, ma anche il loro posizionamento e quindi le performance nel lungo periodo.

Allargando lo sguardo ad altri settori in cui le scelte ‘verdi’ e Low carbon stanno prendendo piede più gradualmente – come quello assicurativo, bancario, del trasporto e dell’abbigliamento – la sostenibilità ambientale e sociale è invece già diventata un fattore di acquisto fondamentale nel comparto energetico e delle Utilities: 4 consumatori su 5, circa l’80% del totale, ne riconoscono l’importanza quanto si tratta di scegliere il fornitore e la sua energia.

Lo certifica il primo ‘Report on Customer Perception of Sustainability in Italy’s Energy & Utilities Industry’ realizzato dalla società di consulenza Bain & Company in collaborazione con Wwf Italia.

Venticinque milioni di italiani sono sensibili alle scelte Low carbon

Oltre 25 milioni di consumatori italiani sono sensibili e attenti alle iniziative e offerte di sostenibilità del proprio fornitore di energia e di servizi collegati

Dall’analisi di mercato e scenario emerge che oltre 25 milioni di consumatori italiani – quindi una quota molto rilevante – sono sensibili e attenti alle iniziative e offerte di sostenibilità del proprio fornitore di energia e di servizi collegati.

Del resto è la vera, e più efficace, condizione necessaria per cambiare le cose: una domanda di consumo più Green e sostenibile che viene ‘dal basso’, dal mercato dei consumatori finali. Certo, le politiche nazionali e internazionali su vasta scala sono molto importanti per innovare e per perseguire gli obiettivi di sostenibilità, come anche le strategie e le proposte delle aziende del settore energetico, ma poi la scelta finale è sempre del consumatore e del mercato.

E il fatto che una buona fetta dei consumatori italiani siano disposti a pagare bollette energetiche un po’ più care – appunto, fino a un 10% in più rispetto ai prezzi standard – per favorire e utilizzare energia ‘sostenibile’ è un fattore che può dare una spinta determinante a queste tendenze. Una spinta da valorizzare al meglio.

Le aziende devono (dovrebbero) rivedere offerte e modelli di Business

La soddisfazione espressa dai clienti è tra il 20% e il 40% più alta per i fornitori in grado di rispondere alle domande di sostenibilità ambientale

Questa disponibilità e attenzione del mercato Consumer “chiama le aziende a rivedere da una prospettiva più Green il proprio ventaglio di offerte e anche i modelli di Business, per rispondere ai nuovi orientamenti del mercato e trasformare la disponibilità e anche la domanda latente dei consumatori in cambiamenti e risultati concreti”. Non solo: dai dati di mercato elaborati emerge che “la soddisfazione espressa dai clienti è tra il 20% e il 40% più alta per i fornitori in grado di rispondere alle domande di sostenibilità ambientale”.

L’analisi di scenario rileva in sostanza che il profilo Esg (cioè ‘sostenibile’) delle aziende fornitrici di energia – dal lato dei loro finanziatori fino a quello delle misure adottate per un impatto ambientale più verde e Low carbon della fornitura –, emerge sempre di più come il fattore centrale per un migliore posizionamento nel mercato.

Il ‘popolo’ dell’energia più verde e Low carbon

Come spesso accade in queste ricerche e analisi di mercato, sono stati definiti tre identikit e profili di soggetti particolarmente orientati alla sostenibilità, in base ad età, capacità di spesa, istruzioni e abitudini, corrispondenti a circa 25 milioni di consumatori. Sono il primo target di riferimento a cui gli operatori del settore dovrebbero pensare e rivolgersi in modo da cogliere le potenzialità già presenti sul mercato, e farle crescere in prospettiva.

Il primo profilo di consumatori molto sensibili alle politiche e scelte ‘verdi’ e Low carbon corrisponde a quelli che vengono definiti gli “young Planet saviors”, ovvero i giovani molto sensibili alle questioni ambientali; il secondo identikit è quello degli “high spenders tech addicts”, che sono i professionisti e imprenditori, ben istruiti e con alto reddito, disposti a pagare di più per prodotti che combinano caratteristiche tecnologiche con un impatto ambientale più Green; infine, ci sono i “mid-income adults, saver ecologists”, vale a dire persone disposte a combinare l’efficienza energetica con una convenienza economica di più lungo periodo e con minori emissioni di CO2.

Un mercato Consumer che corre più veloce dell’offerta degli operatori

Ma mentre cresce la sensibilità dei consumatori verso politiche, scelte e forniture più sostenibili e a minore impatto carbonico, la stessa sensibilità spesso non è ancora altrettanto diffusa tra le imprese e gli operatori del settore: “nonostante il comprovato cambiamento nella percezione dei consumatori e l’apprezzamento per l’impegno delle aziende in termini di sostenibilità, molti operatori del settore Energy e Utilities sono ancora concentrati sui fattori di acquisto più tradizionali: convenienza, qualità dell’offerta, efficacia del Customer care”, rimarcano gli osservatori di Bain & Company e Wwf Italia.

E spiegano: “a oggi, inoltre, molte aziende non sfruttano tutti i canali di comunicazione a loro disposizione, tra cui i Social media, dove potrebbero invece rivolgersi a un target specifico e creare attivamente consapevolezza Green attraverso una comunicazione mirata”. Siamo in una situazione di mercato, quindi, secondo le stime di Bain & Company e Wwf Italia, in cui la domanda dal basso e dei consumatori sta anticipando e correndo più veloce rispetto all’offerta e alla reazione di molti operatori del settore.

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