L’innovazione tecnologica può dare un contributo decisivo alla decarbonizzazione e al contrasto al cambiamento climatico

Le nuove tecnologie – produttive e digitali – daranno un contributo fondamentale per la lotta al cambiamento climatico e alle emissioni di CO2 e altri gas serra. Sono proprio le risorse Hi-tech, oltre alle scelte ‘politiche’ e strategiche, a fare la differenza rispetto al passato, come evidenzia il Report ‘The next generation of climate innovation’ di Boston consulting group

Immagine distribuita da Max Pixel con licenza CC0 (https://www.maxpixel.net/Earth-Blue-Earth-Innovation-Light-Planet-Bulb-4782262)

Ridurre le emissioni di CO2 e altri gas a effetto serra – fino a raggiungere il mitico traguardo delle emissioni zero entro la metà del secolo –, è un obiettivo ormai a livello internazionale. Ma per arrivarci, o quanto meno per avvicinarsi il più possibile, serviranno livelli di innovazione senza precedenti. In pratica, solo attraverso una forte innovazione tecnologica e digitale possiamo migliorare di molto lo stato del clima e la decarbonizzazione dell’ambiente e del Pianeta.

Lo rimarca (anche) il Report ‘The next generation of climate innovation’ realizzato dal colosso mondiale della consulenza d’impresa Boston consulting group (Bcg), che sottolinea: “le emissioni globali annuali di anidride carbonica ammontano attualmente a circa 51 gigatonnellate. Alcune stime, come quelle fatte dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc), indicano che le tecnologie odierne hanno il potenziale per ridurre le emissioni globali di circa due terzi”.

Altre proiezioni, invece, non si basano su nuove tecnologie, ma presuppongono un modello di business radicale e un’innovazione politica. “È chiaro”, afferma con forza il Boston consulting group, “che il raggiungimento degli obiettivi per il contrasto al cambiamento climatico e per la decarbonizzazione richiede nuove tecnologie e nuovi modelli di business e mercati”.

Il sostegno all’innovazione delle soluzioni climatiche

I governi, per quanto riguarda la parte di competenza del mondo politico, possono dare impulso alla crescita economica interna e internazionale con il sostegno all’innovazione delle soluzioni climatiche, e molti (governi e istituzioni) lo stanno già facendo, a partire dall’Unione europea, con il suo Green Deal, ma poi anche gli Stati Uniti – che con la nuova presidenza di Joe Biden hanno invertito la rotta rispetto alla politica ‘no limits’ portata avanti da Donald Trump – e la stessa Cina, il grande ‘inquinatore’ asiatico degli ultimi decenni che da qualche tempo si sarebbe accorto che forse conviene perseguire una politica più Green e Sostenibile. Conviene all’economia e alla salute.

Ecco perché, come evidenzia il Report, in queste soluzioni tecnologiche ed ecologiche si possono trovare grandi opportunità – di crescita e sviluppo – per aziende, investitori e governi. “Tutti dovrebbero iniziare con un cambiamento di mentalità, guardando alle aziende come fornitori di nuove soluzioni piuttosto che solo fonti di emissioni, e cercando modelli di trasformazione piuttosto che miglioramenti incrementali”, fanno notare gli analisti di Bcg: “le aziende possono creare vantaggio e valore aziendale accelerando l’azione per il clima e contribuendo a raggiungere gli obiettivi fissati a livello politico e internazionale per la riduzione delle emissioni inquinanti e di CO2”.

Le tecnologie fanno la differenza rispetto al passato

Le grandi aziende sono già in movimento, quelle più Green e visionarie lo sono già da tempo. Nel settore Automotive, per fare un esempio tra tanti, il colosso americano General Motors ha dichiarato di voler porre fine alla produzione di veicoli a benzina e diesel entro il 2035. Una quindicina d’anni, da qui al 2035, non sono pochi, ma certi obiettivi e progetti erano semplicemente impensabili un po’ di anni addietro. E “le nuove tecnologie – produttive e digitali – stanno dando e daranno una mano fondamentale in questa direzione. Sono proprio le tecnologie, oltre alle scelte ‘politiche’ e strategiche, a fare la differenza rispetto al passato”, evidenzia il Report di Bcg.

Nel 2020, gli investitori statunitensi hanno raddoppiato il denaro investito in fondi negoziati in Borsa incentrati su criteri ambientali, sociali e di governance (Esg), arrivando a quota 25 miliardi di dollari. I gruppi industriali, come l’influente Business Roundtable negli Stati Uniti, stanno promuovendo la necessità di adottare pratiche sostenibili e aprire la strada attraverso investimenti e innovazione. Mentre un articolo di Bloomberg ha messo in evidenza dieci multimiliardari in tutto il mondo le cui fortune provengono sostanzialmente dalle prime forme di innovazione climatica.

Gli innovatori stanno costruendo modelli di Business più resilienti

Gli analisti di mercato di Bcg rilevano che “la prima generazione di aziende ‘campioni verdi’ sta generando rendimenti per gli azionisti a livelli simili a quelli di aziende tecnologiche ad alto tasso di crescita, come Amazon, Apple, Facebook e Google. In tre anni, da ottobre 2017 a ottobre 2020, alcune società, tra cui Enel Group, Iberdrola, Neste, NextEra Energy e Orsted, hanno generato rendimenti annuali totali per gli azionisti dell’ordine del 30%. I rendimenti per un’ondata emergente di ‘campioni verdi’ di seconda generazione, tra cui Beyond Meat e Tesla, variavano da quasi il 70 all’80%. Il valore di Tesla da solo supera di gran lunga quello di qualsiasi altro produttore di automobili”.

Il Report ‘The next generation of climate innovation’ osserva, inoltre, che “queste e altre aziende lungimiranti stanno dimostrando che l’innovazione delle soluzioni climatiche è tutta una questione di creazione di valore. Stanno mostrando come creare nuovi flussi di fatturato e guadagni entrando in nuovi mercati o sviluppando offerte che soddisfino esigenze economiche e sociali ad alta priorità. Stanno conquistando nuovi clienti e rafforzando i loro marchi attraverso un contributo ambientale e sociale positivo”. E, ancora, che “gli innovatori stanno costruendo modelli di Business più resilienti attraverso la reinvenzione e riorganizzazione nelle parti più critiche della catena del valore”.

Tra i tanti esempi possibili, negli Stati Uniti la Sila Nanotechologies ha sviluppato una soluzione a base di silicio che sostituisce la grafite nelle batterie agli ioni di litio. Il nuovo sistema Hi-tech migliora la densità energetica delle batterie del 20%, il che significa che è necessario il 20% in meno di celle in ogni pacco batteria e la batteria costa il 20% in meno.

Neste, Yara, Equinor e DiDi Chuxing

La tecnologia innovativa della batteria può essere applicata a una varietà di altre applicazioni oltre ai veicoli elettrici, tra cui l’elettronica di consumo, l’immagazzinamento e la trasmissione di energia elettrica e il volo elettrificato, che hanno tutte il potenziale per accelerare la transizione del mondo verso l’energia rinnovabile. Sulla base del suo ultimo Round di finanziamento, la Sila è ora valutata 3,3 miliardi di dollari, e la società ha stretto una partnership con Bmw e Daimler.

In Italia, un altro esempio interessante è quello dell’accordo siglato da XEV con Eni per mettere a punto il suo innovativo servizio di “battery swapping”, cioè la sostituzione delle batterie scariche delle auto elettriche con batterie cariche: una soluzione che abbatte il tempo di attesa necessario per la ricarica e che contribuisce ulteriormente alla diffusione e allo sviluppo di una mobilità più sostenibile.

Dall’altra parte dell’oceano, la finlandese Neste ha sfruttato una tecnologia in grado di sostituire i combustibili fossili per aiutare i clienti a ridurre le emissioni di CO2 e altri gas inquinanti, e ha sviluppato combustibili rinnovabili per il trasporto stradale, aereo e marittimo, nonché per i prodotti chimici, compresi oli di base e plastica.

L’azienda norvegese di nutrizione delle colture Yara utilizza la tecnologia satellitare per aiutare gli agricoltori di tutto il mondo a ottimizzare la resa e la qualità delle coltivazioni, riducendo al minimo gli sprechi e i costi. Il portafoglio di soluzioni per l’agricoltura digitale di Yara consente agli agricoltori di massimizzare la resa e la qualità dei loro raccolti riducendo allo stesso tempo l’impatto ambientale. Yara offre anche un’intera serie di soluzioni per i piccoli agricoltori che include un’App per le previsioni del tempo e un’App di rete che collega gli agricoltori a colleghi ed esperti.

Intelligenza artificiale, Big data e tecnologie di guida autonoma

L’azienda Equinor ha sviluppato una nuova tecnologia che consente alle turbine eoliche offshore di galleggiare, evitando gli ormeggi fissi. I controller di movimento e i sensori regolano le pale della turbina in relazione alla velocità, all’intensità e alla direzione del vento per evitare il capovolgimento.

Hywind Scotland di Equinor, il primo parco eolico galleggiante al mondo, alimenta circa 20mila case britanniche. Il prossimo parco eolico galleggiante Hywind Tampen, da 88 megawatt, alimenterà cinque impianti di petrolio e gas nel Mare del Nord con energia rinnovabile.

In Cina, DiDi Chuxing ha aperto la strada alla mobilità come servizio innovativo. Fondata nel 2012 come servizio di chiamata taxi, DiDi ha rapidamente ampliato il proprio portafoglio di offerte per comprendere intelligenza artificiale (AI), Big data, trasporto urbano intelligente e tecnologia di guida autonoma. Oggi serve più di 550 milioni di utenti in Asia-Pacifico, America Latina e Russia, e fornisce più di 10 miliardi di viaggi passeggeri all’anno.

La decarbonizzazione può stimolare l’economia

L’azienda cinese sta ponendo le basi per la diffusione di veicoli elettrici autonomi e connessi e delle città intelligenti. Nel 2019, quasi un milione di auto elettriche è stato gestito sulla piattaforma DiDi China, rappresentando un quinto di tutto il chilometraggio dei veicoli elettrici in Cina. Ciò si traduce in una riduzione di 0,6 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 ogni anno: dal 2018 al 2019, la piattaforma DiDi ha ridotto le emissioni di anidride carbonica dei suoi servizi di carpooling, bici e auto elettriche per un totale di 1,3 milioni di tonnellate.

Più in generale, guardando al grande scenario cinese, nel settembre 2020 il presidente della Cina ha impegnato il Paese a raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2060, un’enorme sfida per il più grande emettitore di carbonio del mondo. Ma una recente analisi di Boston consulting group ha rilevato che la Cina ha prospettive economicamente interessanti e socialmente realistiche per raggiungere i suoi obiettivi di decarbonizzazione.

Il costo totale di questo cambiamento Green sarà notevole, stimato da circa 13,5 a 15 trilioni di dollari fino al 2050, ma gli investimenti avranno un vantaggio molto concreto per il Pil, contribuendo dal 2 al 3% durante la prima metà di questo secolo. Gli investimenti in tecnologie ‘verdi’ da soli rappresenteranno oltre il 2% del Pil cinese entro il 2050. In sostanza: lungi dall’ostacolare la crescita economica, la decarbonizzazione può stimolare l’economia.

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