L’IT sostenibile per le aziende non è (ancora) una priorità

Le attività e gli strumenti di Information technology a limitato impatto ambientale, innanzitutto in termini di emissioni di carbonio, non ricevono nelle imprese la stessa attenzione e le stesse risorse di altre iniziative Green. È una delle conclusioni del Sustainable IT Report realizzato a livello internazionale dal Capgemini Research Institute. E la maggioranza delle aziende è ignara dell’impatto ambientale del proprio settore IT

Immagine distribuita da PxHere con licenza CC0

Se da un lato le soluzioni informatiche possono aiutare a risolvere i problemi ambientali, dall’altro il settore IT nel suo complesso presenta delle problematiche legate alle emissioni di carbonio.

E l’IT sostenibile – vale a dire tutte le attività e gli strumenti di Information technology a limitato impatto ambientale, innanzitutto in termini di emissioni di carbonio – non riceve nelle imprese la stessa attenzione e le stesse risorse di altre iniziative Green. In pratica, è un aspetto di sostenibilità aziendale ancora molto trascurato, e per le aziende non è una priorità nel ridurre le proprie emissioni inquinanti.

In termini di strategia, la metà delle aziende censite a livello internazionale dal Capgemini Research Institute, che sul tema ha realizzato il Sustainable IT Report, ha sì definito un approccio per la sostenibilità in senso ampio, ma meno di una su cinque (solo il 18% del totale) ha una strategia in ambito IT sostenibile con obiettivi e scadenze ben definiti.

Secondo il Sustainable IT Report, solo il 22% delle imprese analizzate stima di ridurre di oltre un quarto la propria impronta di carbonio attraverso l’IT sostenibile nei prossimi tre anni. Allo stesso tempo, le organizzazioni che hanno sviluppato una Roadmap completa per accelerare l’implementazione di un IT sostenibile hanno ottenuto risultati migliori in ambito Esg (obiettivi Environmental, Social, Governance, nel 61% dei casi analizzati), una maggiore Customer satisfaction (56%), e un risparmio in termini di imposte (44%).

Solo il 6% ha raggiunto un alto livello di IT sostenibile

Ma le aziende analizzate da Capgemini sono ancora troppo poco consapevoli di come implementare pratiche IT sostenibili, e di come contribuire attivamente a ridurre l’impatto ambientale delle operazioni IT: solo il 6% ha infatti raggiunto un alto livello di implementazione dell’IT sostenibile.

Non solo: la maggioranza non conosce neanche l’impatto ambientale del proprio settore IT e le emissioni di carbonio prodotte. Dall’indagine “emerge un chiaro divario di consapevolezza sull’impatto ambientale dell’IT, tanto che il 57% degli intervistati afferma di essere ignaro dell’impronta di carbonio provocata dal settore IT della propria azienda”.

Il settore bancario e quello dei prodotti di consumo presentano i livelli più alti di consapevolezza (rispettivamente nel 52% e 51% dei casi), mentre il settore della produzione industriale registra la percentuale più bassa (28%). Solamente il 34% è al corrente del fatto che la produzione di cellulari e computer portatili abbia un’impronta di carbonio più elevata rispetto all’uso effettivo di questi dispositivi durante tutto il loro ciclo di vita.

La maggior parte delle aziende censite a livello internazionale non dispone di strumenti adeguati o di standard universalmente condivisi per misurare l’impatto ambientale dell’IT: “solo il 29% utilizza infatti strumenti di valutazione delle emissioni di carbonio, e solo il 34% afferma che l’IT sostenibile è parte integrante dell’agenda del consiglio di amministrazione”, rimarca il Report di Capgemini.

Rendersi conto dell’impatto ambientale del mondo digitale

La sostenibilità “deve essere il fulcro dei nostri sforzi a livello globale per agevolare la ripresa dopo la pandemia, e il settore IT non deve essere da meno. Le imprese devono rendersi conto dell’impatto ambientale del mondo digitale, accelerando il passaggio a modelli di business che facciano leva sull’IT sostenibile”, sottolinea Andrea Falleni, amministratore delegato di Capgemini in Italia.

Che osserva: “le organizzazioni devono avere gli strumenti diagnostici, le strategie e una Roadmap per accelerare il loro percorso di decarbonizzazione. L’approvazione di tutti gli Stakeholder interni sarà fondamentale per il successo di queste iniziative, insieme a un’architettura software sostenibile e al cambiamento nel comportamento dei dipendenti. Al di là dell’imperativo ambientale, i benefici di Business sono significativi in termini di Bottom line, reputazione e Customer satisfaction”.

Importante definire i target per diventare Carbon neutral

Dall’analisi del Report risulta poco diffuso anche l’utilizzo di Kpi (acronimo di Key performance indicators, indicatori chiave di performance, utilizzati per valutare le prestazioni aziendali) per tracciare e misurare i progressi nella sostenibilità dell’IT, con solo il 23% delle organizzazioni che misura le emissioni di gas serra. In generale, “solo l’1% delle aziende ha raggiunto i propri obiettivi di sostenibilità IT”, rimarca il Capgemini Research Institute, e “stabilire il costo del carbonio per le operazioni IT può aiutare le organizzazioni di tutti i settori a prendere coscienza dell’impatto della loro impronta IT, ma solo il 27% delle stesse ha standardizzato la pratica”.

Un’altra evidenza messa in luce dal Report è che le organizzazioni che hanno implementato un percorso di IT sostenibile ottengono più benefici, rispetto a chi non l’ha fatto.

Il settore tecnologico “è nella posizione ideale per esercitare la propria influenza e promuovere un cambiamento strutturale”, rimarca il Report: “le aziende tecnologiche stanno infatti intraprendendo azioni proattive nella riduzione delle emissioni di carbonio di operation, servizi e prodotti IT, e molti operatori hanno annunciato i propri target per diventare Carbon neutral”. Di conseguenza, molte organizzazioni “stanno cercando di trasferire sul settore IT la responsabilità della riduzione delle emissioni, con l’obiettivo di agevolare l’istituzione al proprio interno di pratiche IT sostenibili”.

Una Roadmap in 3 fasi per accelerare l’IT sostenibile

La metà (50%) delle imprese analizzate sostiene che le aziende del settore Tech dovrebbero “incorporare una dimensione di IT sostenibile nei loro prodotti e servizi, il 60% vorrebbe che le aiutassero a misurare l’impatto ambientale dei loro processi”, mentre “il 45% sarebbe disposto a pagare fino al 5% in più per prodotti e servizi IT sostenibili”.

Il Report Capgemini delinea anche una Roadmap in tre fasi per accelerare l’IT sostenibile. Primo passo, delineare una strategia di IT sostenibile allineata con la strategia di sostenibilità dell’organizzazione; Secondo passo, creare un processo di gestione con un team dedicato all’IT sostenibile e il supporto della leadership. Terzo e ultimo, rendere operative le iniziative IT sostenibili inserendo la sostenibilità tra gli elementi chiave dell’architettura software aziendale.

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